La scorsa settimana ci siamo chiesti come Fecebook sta influenzando il mercato degli ebook; se lo sta influenzando in qualche modo.
In un articolo su Digital Book World, lo scrittore Michael Alvear è stato molto chiaro: Facebook non aiuta a vendere più libri. Anzi, pare sia il peggior canale di vendita che un autore possa scegliere.
Avete bisogno di almeno 20.000 seguaci per muovere un prodotto, spiega. E anche se disponete di 20.000 fan, Facebook consente solo a circa il 16% di loro di vedere i vostri post. Se volete che tutti li vedano, allora, mettete mano al portafoglio, perché Facebook è un business e se volete farne parte dovete pagare.
"Lasciate che vi faccia un esempio di quanto Facebook sia pessimo a vendere libri:Ho un libro che è stato negli ultimi 12 mesi nella Top 10 di Amazon per la categoria saggistica gay. Spesso al 1° posto. Ho più di 5.000 su Facebook e ho speso $ 60 raggiungerne altri 8.000. Il risultato? Ho venduto tre libri".
Questo perché Facebook ha un terribile click through-rate per i post, ovvero, meno dell'1% dei lettori clicca effettivamente sugli articoli che vede e di questi solo il 13% effettua un acquisto.
"Come facciamo a saperlo? Perché gli esperti ritengono che il tasso di conversione di Amazon è del 13%.Solo perché un fan ha cliccato sulla pagina del tuo libro, non significa necessariamente che lo comprerà. E' abbastanza interessato per volerne saperne di più, certo, ma comprarlo?"
Dopo questa abbondante dose di pessimismo, finalmente Alvear arriva al punto: Facebook non è un canale di vendita, ma conta comunque 1,5 miliardi di utenti attivi al mese, ognuno di loro ha in media 300 amici e può aderire almeno a 6.000 gruppi di discussione. Come si fa a non considerarlo un mezzo per gli autori di generare interesse per i propri libri e mettersi in contatto diretto con i lettori?
Se, come ammette il nostro opinionista, le persone si iscrivono a Facebook per accedere liberamente a contenuti di intrattenimento, gossip, informazioni, consigli e approfondimenti, la strategia dovrebbe essere quella di andare a soddisfare tale bisogno. In questa prospettiva i Facebook Ads possono funzionare molto bene, ad esempio per costruire la propria mailing-list piuttosto che per vendere libri.
Un caso studio potrebbe essere quello di Inkshares, una piattaforma di pubblicazione che combina il crowdfunding all'editoria tradizionale. Le sue fonti di traffico più attive sono Facebook ed email, soprattutto per i generi Fantsy e Sci-Fi.
E voi come utilizzate Facebook?