Magazine Arte
"FACEZ"
presso:
combines xl
via montevideo, 9
milano
(zona tortona)
dal 24 ottobre al 30 novembre 2013
www.combines.it
Direzione artistica :
Giuseppe “Treccia” Iavicoli
Per il 4° anno consecutivo la Combines XL Gallery celebra l’anniversario della sua apertura con una collettiva dal nome “ FACEZ” .
Gli artisti invitati in questi anni hanno gravitato intorno alla galleria e proprio grazie ad essa hanno potuto crescere e farsi conoscere dal pubblico.
A fianco di questi “veterani” non mancheranno, come ogni anno, giovani emergenti alla loro prima esposizione.
Le opere, così come gli artisti, sono state selezionate sulla base dell’originalità dello stile, della sperimentazione della tecnica e per il fatto di rappresentare soggetti significativi ed emblematici della società contemporanea, sia reali che immaginari.
Tra i nomi più noti, FACEZ ospita quello di Andy ( Andrea Fumagalli), un artista poliedrico i cui interessi spaziano dall’arte figurativa alla musica.
Chi ha familiarità con il mondo dell’arte saprà anche che Andy è il fondatore, con altri, di Flu-on, laboratorio creativo a 360 gradi promotore di innumerevoli iniziative artistiche che spaziano dall’arte alla moda al design. Questa realtà ha ottenuto negli anni diversi riconoscimenti e le più importanti testate giornalistiche del settore le hanno dedicato svariati articoli (www.fluon.it).
Andy partecipa a questa collettiva con “Intensity” un ritratto di donna nel quale traspare l’eredità raccolta dall’arte pop (soprattutto Lichtestein e Kenny Scharf) sintetizzata e riutilizzata in maniera del tutto personale.
Lo stile di Andy è riconoscibile immediatamente per la stesura uniforme del colore, la linea sinuosa e i caratteristici contrasti cromatici spesso creati tramite l’utilizzo di tonalità “fluo” tipiche della cultura degli anni 80, periodo fondamentale per la formazione di questo artista.
Francesco “Bedo” Bedini invece porta tutta la sua esperienza di street artist (è membro della crew TDK) in un ritratto, GEISHA , in quest’opera Bedo opta per un uso minimale del colore accentuando il pallore dell’ incarnato del soggetto, che, bianco come lo sfondo retrostante, si presenta quasi come una delicata trasparenza. Nonostante l’origine evidentemente orientale del soggetto trattato, l’artista opera una rottura con la tradizionale linea chiusa giapponese favorendo un più spiccato dinamismo attraverso macchie sfumate di colore miste alla tecnica del dripping.
Va notata inoltre l’attenzione lenticolare alle lumeggiature delle superfici della capigliatura e delle labbra ottenute tramite una pennellata rapida ma attenta di un sorprendente realismo, realismo che si ritrova anche negli effetti chiaroscurali in prossimità del naso e dei lati del viso.
Per i caratteri di commistione tra dettagli figurativi realistici e gesto pittorico a “schizzo” lo stile di Bedo è paragonabile a quello di Val (Valerio Annunziata).
Questo milanese dalle origini napoletane infatti fa largo uso della tecnica del “dripping” accostandolo ad uno stile più tradizionale ma comunque carico di intensità emotiva. L’artista ha come modello il celebre pittore americano Jackson Pollock con il quale non solo condivide il tratto violento e materico ma anche un certo stile di vita sregolato e libertino. Val non è diventato artista grazie a sterili percorsi accademici bensì grazie allo scontro con la realtà e con la vita, come esso stesso afferma: “il mio studio sull'arte non sta nelle conoscenze pregresse di un liceo artistico, ma nella vita quotidiana. Io con le persone ci parlo, le studio, ne confronto i conflitti".
L’artista (giapponese) Tomoko Nagao riattualizza e reinterpreta in digitale uno dei capolavori dell’ arte occidentale, il bacchino malato di Caravaggio. Tomoko rilegge questo “masterpiece” immaginando un moderno bacco inserito nella più attuale cultura contemporanea , circondato da loghi e prodotti celebri della cultura italiana (Nutella) e di quella giapponese (Cup Noodles), emblemi della cultura globalizzata in cui viviamo. Un chiaro riferimento al mondo massmediale è percepibile nel monitor con la pagina “google” alle spalle del bacchino e nel tablet posto sul tavolo. Caravaggio mostrava lo stato di malessere e indisposizione del Bacco tramite l’incarnato livido e malsano di questo, sensazione di miseria accentuata dalla vacuità del piano su cui è appoggiato, sul quale trovano posto miseramente solamente un grappolo d’uva e due pesche (di contro all’idea di abbondanza e opulenza legate al dio del vino).
Tomoko, al contrario del maestro italiano, ci mostra un personaggio incorrotto e incorrutibile, virtuale, quindi al di fuori delle dinamiche di decadimento della natura, cosi come i prodotti, sempre uguali a se stessi e replicabili nello spazio e nel tempo come Nutella e CupNoodles, più simili a simulacri, a “idee” che a realtà effettive.
Smile, questo il titolo dell’opera di Willow presente in mostra, nessun titolo è mai stato più adatto ad un opera; tutto di essa, dai colori sgargianti e vivaci alle forme essenziali utilizzate fa pensare alla semplicità di un sorriso, luminoso e spontaneo come lo stile di questo artista. Basterebbe il titolo ed una rapida occhiata per cogliere la vitalità di quest’opera che fluttua tra l’astratto e il figurativo, debitrice dello stile di Mirò, Matisse e delle più recenti correnti pop.
Non capita tutti i giorni di vedere la regina di Inghilterra con capelli variopinti, canottiera scozzese e collari borchiati in atteggiamenti smaccatamente provocatori, ma è proprio questo il soggetto rappresentato da Yux nella sua opera God save the punk. Il motto God Save the Queen viene dunque storpiato e messo in bocca a sua maestà nella finzione rappresentata da Yux.
Evidente è il tributo alla punkband Sex Pistols nelle spille poste sul tessuto scozzese della canottiera.
Perfettamente in linea con l abitudine postmoderna al riutilizzo e allo stravolgimento di simboli consolidati nella cultura contemporanea, Yux ci consegna un opera ironicamente insolente, con un lieve intento ludico ma dal forte impatto visivo reso tramite l’uso sapiente dei contrasti cromatici e delle linee vibranti.
Simile a quest’opera per l’accostamento di elementi contrastanti è Le faux destin di Amelie di Luigi Drei, medesima la “gestualita” licenziosa del gesto dell’ombrello che nelle mani del celebre personaggio di Amelie Paulein, ragazza ingenua e dalla vulcanica quanto surreale fantasia crea un potente effetto straniante.
Christian Evallini ci offre un immagine inusuale del divo rock Freddy Mercury. Questo pilastro della cultura musicale contemporanea, sempre raffigurato con forti intenti celebrativi e ricordato per la sua energia vitale, il suo stile appariscente e la sua stravaganza trasformista, ci viene qui ripresentato in un tono sommesso, quasi intimista, due soli colori sulla tela a ritrarre Freddy in posa riflessiva quasi malinconica. Evellini, controcorrente, vuole dare spazio ad una visione nuova del personaggio Freddy Mercury rappresentandolo privo di tutte quelle luci e quei fronzoli tipiche dell’immaginario tradizionale che accompagna le rockstar, uno sguardo “antiglamour” lontano dalle folle dei concerti e dallo sfarzo dei costumi con i quali Freddy amava esibirsi. Un Freddy Mercury solo, presente a se stesso come uomo, persona e non personaggio. L’immagine si presenta come un condensarsi di linee caotiche che trovano ordine nel delineare il viso del soggetto, come un punto che, emergendo tra movimenti apparentemente casuali, si delinea e si definisce.
Per rimanere in tema di linee è opportuno presentare uno dei più noti artisti che partecipano alla collettiva, NoCurves.
Conosciuto per il suo unico stile geometrico, caratterizzato dalla totale assenza di curve e rotondità, NoCurves realizza le sue opere esclusivamente con nastro adesivo.
Questa tecnica permette all’artista di lavorare su ogni tipo di superficie, passando dai muri delle strade ai manifesti pubblicitari fino a pareti di gallerie d'arte e location tra le più disparate come fabbriche dismesse e spazi in disuso adibiti a superfici espositive. In questa mostra sarà possibile osservare da vicino la rielaborazione di una delle più celebri fotografie che immortalano il volto di David Bowie riproposto in “stile NoCurves” ovvero solamente tramite linee rette di vari colori incrociate e sovrapposte.
Thomas Bee sceglie invece di rappresentare un ritratto del maggiore esponente della Pop Art americana Andy Warhol attraverso un “segno negativo”, l’artista infatti delinea il volto del fondatore della Factory sottraendo tessere di un puzzle composto da una serie di immagini della gioconda riproposti in serie.
Il volto sembra così il dilagare di un virus che emerge e si fa spazio contaminando la stessa storia dell’arte, rappresentata dall’opera di Leonardo( già reinterpretata attraverso la riproduzione in serie dallo stesso Andy Warhol).
Quest’opera, oltre ad essere un evidente tributo ad uno dei maggiori artisti del passato, fa anche riflettere sulla rivoluzione portata dalla pop art nel mondo dell’arte.
Artista controverso ed eclettico, creatore di un linguaggio ironico e provocatorio, Pep Marchegiani
si misura con la quotidianità imperante della società contemporanea, oramai del tutto spettacolarizzata. Sono le icone dell’immaginario collettivo i “famosi”, i politici, le veline, i brand pubblicitari, ma anche artisti e personalità dello spettacolo l’oggetto e il tema della sua arte.
Con un linguaggio diretto, irriverente e politicamente scorretto, Pep svela il lato nascosto, oscuro, delle immagini propinate dai mass media, rendendoci così coscienti della manipolazione mediatica che subiamo costantemente.
Tra le diverse tecniche artistiche che è possibile osservare all’ interno di Facez, quella utilizzata da Giampiero Gasparini è sicuramente tra le più interessanti.
Quello che compare davanti agli occhi dell’osservatore è un moderno mosaico di stoffa, un insieme di toppe variopinte giustapposte per creare una superficie frammentata e dinamica.
L’opera in mostra è un ritratto di Michel Basquiat, accomunabile a quello di Freddy Mercury di Christian Evallini per il tono intimo e confidenziale. L’immagine rappresenta infatti un Basquiat amichevole e sorridente, rappresentazione che contrasta pienamente con lo stereotipo di artista tormentato e violento con il quale è passato alla storia.
Mario Leuci, in arte “750ml” può essere considerato uno degli “special guests” di questa esposizione.
Conosciuto come il “King” dell’aerografo, padroneggia qualsiasi tipo di tecnica e lavora sulle più svariate superfici, dal legno al metallo, senz’altro uno dei maggiori esponenti della corrente dell’ iperrealismo italiano e internazionale. Da sempre Mario è noto per il suo straordinario talento in tutti gli ambiti specie nel campo della “customizzazione” motociclistica.
Artista italiano ma affascinato dall’ arte giapponese, Toki Doki
(Simone Legno) inventa un mondo dai colori sfolgoranti animato da un turbinio di personaggi e oggetti che per la loro vivace semplicità e stilizzazione esprimono in maniera originale il loro debito nei confronti della cultura cartoon manga e anime.
Tramite d’eccezione tra cultura occidentale e orientale, Simone è sicuramente uno dei fiori all’occhiello di questa collettiva così ambiziosa ed eterogenea.
Al contrario, con il suo stile darkeggiante e le sue atmosfere tetre e fuligginose, AKAB ci presenta mondi caotici e violenti teatro delle attività di personaggi spesso sinistri e deformi.
Talvolta AKAB accosta alle sue immagini del testo (molte le sue produzioni e collaborazioni nell’ambito del fumetto) utilizzato sia in maniera ironica e straniante sia per intensificare i fatti rappresentati.
Tra i diversi street artists che partecipano a Facez spicca il nome di MrWany (Andre Sergio).
Impossibile riassumere in poche righe lo sterminato curriculum di esperienze di Wany, writer dal 1990 vanta collaborazioni con noti marchi internazionali ed ha all’attivo mostre, esposizioni e performance in tutti e cinque i continenti. La sua pittura nasce dall’esperienza metropolitana del writing come dalla sua passione per i cartoon giapponesi.
Dice di lui il critico Chiara Nuzzo: “Balza subito all’occhio l’originalità della sua ricerca e sperimentazione cromatica, utilizza modi e tecniche variegate, creando sintesi insospettabili e fluide, fra colature di colore, tags, pensieri scritti stilizzati o criptati, e disegni fantastici, surreali, onirici”.
Facez ha in mostra un tributo di MrWany alla da poco scomparsa cantante Amy Winehouse, ritratta nuda nel mezzo di una palude circondata da viscidi tentacoli viola.
Nuda, vulnerabile, come lo è stata nella vita, sottoposta alla stampa pressante e indiscreta che l’ha spogliata della sua umanità sbattendo in faccia al mondo intero i suoi problemi più intimi e personali.
I tentacoli che emergono dall’acqua minacciandola da ogni direzione sono infatti allegoria della droga, che come un gigantesco polipo ha trascinato questa artista verso il fondo di una palude vischiosa dalla cui morsa pochi riescono a sottrarsi una volta affondati.
MrWany rappresenta questo soggetto con il suo stile personalissimo regalandoci un immagine di forte drammaticità e carica emotiva, ribaltando le iconografia classica della venere e della bagnante reinterpretandole in chiave contemporanea.
FACEZ, con la sua incredibile varietà di artisti, è il prodotto della costante attenzione della Combine XL Gallery verso quelle che sono le tendenze artistiche del momento e della sua volontà di guardare al futuro scommettendo sulle nuove generazioni.
Direzione artistica: Beppe “Treccia” Iavicoli
Organizzazione: SpaziPossibili, Combine XL
Artisti:
Akab
Andy
Angelo Trincone
Beatrice Alegiani
Christian Evallini
Davide Genna
Degrì
ERICSONE
Federico Unias
Francesco Bedini
Gianpiero Gasparini
Giovanni Manzoni Piazzalunga
Giuseppe Petrilli
Luigi Drei
Marco Castagnetto
Marco Minotti
Mario leuci
Max Petrone
Mr. wany
Nanà Dalla Porta
NemoS
NoCurves
Pep Marchegiani
Riccardo Cavolo
Seacreative
Stefano Bressani
Stefano Mezz’aroma
Thomas Bee
Thomas Raimondi
Toky Doky
Tomoko Nagao
Valerio Annunziata
Willow
Xel
Yux
Luogo: Combines XL, Via Montevideo, 9 - Milano
Vernissage: 24 Ottobre 2013 ore 18.30 – 22.30
Durata: 24 Ottobre 2013 – 30 novembre 2013
www.combines.it
www.spazipossibili.com
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