Non amo particolarmente le fioriture di colore giallo
Nel caso di Helianthus tuberosus faccio un’eccezione
Come tante piante che entrano nel mio giardino, sono unite in lei estetica ad utilità. Introdotta dall’America per il consumo dei suoi gustosi tuberi, sono stati sorpassati per grandezza e consumo abituale sulla tavola, dalle patate.
Conosciuta comunemente con il nome di Tapinambur o carciofo di Gerusalemme per il sapore simile all’apprezzato ortaggio, pregustando vellutate, tortini, avevo qualche anno fa tentato la coltivazione ma i suoi tuberi oltre che a me hanno fatto gola ai cinghiali che non gli hanno dato il tempo di crescere.
Addocchiato un bel gruppetto spontaneo proprio vicino al mio bosco-giardino, ieri armata di pala e zappetta ho prelevato qualche pianta, non è proprio il periodo giusto, avrei dovuto aspettare che i fusti seccassero, faccio un tentativo, casomai riproverò.
Ho cercato di ricreare le stesse condizioni in cui l’ho trovato, terreno povero con detriti sabbiosi e un po’ di ghiaia, ingredienti che ho aggiunto alla mia terra molto argillosa, ho scelto una posizione assolata in un piccolo fosso in cui permane un po’ di umidità.
Dovrebbe comportarsi da pianta invadente, speriamo, tra cinghiali, caprioli, terreno difficile e gelo invernale, non invade mai nessuno!
Helianthus tuberosus è una pianta facilissima indicata non solo per giardinieri , ma anche per contadini pigri.
Brevi note colturali
Helianthus tuberosus
è una pianta appartenente alla grande famiglia delle Asteraceae che presenta un apparato radicale formato da radici ramificate provviste di tuberi molto apprezzati in cucina.
Rustica e invadente, resiste al freddo e al caldo prediligendo i climi temperato-caldi, è una pianta che si adatta ad ogni tipo di terreno, sia sciolto e arido che compatto o umido purchè in pieno sole.
La raccolta dei tuberi si effettua quando gli steli sono secchi, avendo cura di lasciarne una piccola parte nel terreno per garantire la perpetuazione della coltura.