Così scrivevo qualche tempo fa in questo post del luglio 2009, dove immaginavo questa e altre progressive sorti.
In un frammento successivo, del marzo 2011, divagavo senza troppa sistematicità sulle possibilità incompiute.
So di poterlo fare! Nell'apertura di possibilità accessibili c'è la tensione del nostro agire ma sempre più spesso l'agire resta timido tentativo di accesso e la visita non avviene.
Ci dotiamo di oggetti per comunicare, muoverci, visitare mondi lontani. La tecnologia più avanzata è al servizio delle possibilità ma poi non sappiamo cosa dire, non sappiamo dove andare, diamo uno sguardo distratto a quei mondi possibili e restiamo soddisfatti della possibilità di poter agire.
Ma facciamo realmente qualcosa? O restiamo immobili, sulla soglia di quelle possibilità, contenti unicamente della possibilità di agire?
Quello che scrivevo, tra il serio e il faceto, voleva far pensare all'imbecillità che fa da sfondo alla nostra quotidianità. Ebbene, un po' di tempo fa qualcuno ha preso quel modello di imbecillità per farne un messaggio promozionale della solita auto disegnata per quegli strani animali urbani, esseri vagamente umani che in realtà sono protesi delle loro auto e di altri gadget commerciali.
Questa pubblicità andava qualche tempo fa, adesso non la vedo più. Grazie a Ernesto perché me l'ha fatta ritornare alla memoria e a Sandro Perotti che ha scritto questo bel post di settembre scorso, dove ho potuto ritrovare il video.