Faeriewalker Trilogy
di Jenna Black
Jenna Black
Jenna Black è un’autrice americana di paranormal romance e urban fantasy young adult. Nata a Philadelphia, ha conseguito il suo BA in antropologia alla Duke University. Il suo primo romanzo Watchers in the night (genere paranormal romance) è uscito nel 2006. Attualmente è un membro degli online writing blog, Deadline Dames.
Sito: http://www.jennablack.com/
Faeriewalker Trilogy :
1. Glimmerglass, 2010 (Lo specchio delle fate)
2. Shadowspell, 2011 ( L’incantesimo delle Fate )
3. Sirensong, 2011
Titolo: Lo specchio delle fate
Autore: Jenna Black
Serie: Faeriewalker Trilogy
Edito da: Newton Compton
Prezzo: 9,90 €
Genere: Fantasy, Adult, Faerie
Pagine: 288 p.
Voto:
Trama: Dana Hathaway non lo sa ancora, ma sta per cacciarsi davvero nei guai. Quando sua madre si presenta al saggio di fine anno ubriaca, la ragazza capisce di averne abbastanza: è giunto il momento di prendere un volo che dagli Stati Uniti la porterà fino alla lontana Inghilterra. È diretta verso la mitica città di Avalon, l’unico posto sulla terra in cui il mondo umano e quello delle fate entrano in contatto e dove vive il suo misterioso padre. Ad Avalon però, il viaggio comincia ad andare storto e Dana si trova invischiata in un gioco molto pericoloso: qualcuno sta cercando senza dubbio di farle del male. Ma soprattutto, sembra che tutti vogliano qualcosa da lei: sua zia Grace, Ethan, un affascinante ragazzo dotato di straordinari poteri, e Kimber, sua sorella. Ma cosa, esattamente? Persino suo padre pare intenzionato a tenerla all’oscuro di tutto quello che le sta accadendo… Intrappolata tra due mondi, coinvolta in oscure trame di potere, la ragazza non sa più di chi può fidarsi, ma ha capito bene che la sua vita non potrà più tornare quella di una volta.
Recensione
di Talia
Lo specchio delle fate è il primo volume della Faetiewalker Trilogy di Jenna Black, pubblicato dalla Newton Compton il 12 aprile 2012. Il genere al quale la scrittrice si rifà è l’urban fantasy young adult, anche se la fascia d’età è indicativa poiché non contiene elementi non adatti a lettori più giovani. Lo stile è pulito e la storia piacevolmente scorrevole.
Dana Hataway è apparentemente una ragazza di 16 anni come tutte le altre, a parte il fatto di essere per metà di origine fae. I genitori della ragazza sono separati e Dana è stata affidata alla madre fin da quando è nata, essendo però da sempre costretta a prendersi cura di lei dal momento che la madre è un’alcolista e questo le causa di trovarsi in continue situazioni sconvenienti.
Un giorno, dopo l’ennesimo momento imbarazzante, decide che è arrivato il momento di lasciare la sua vecchia vita e di mettersi in contatto con il padre fae residente ad Avalon, la città dove “il mondo umano e quello fatato magicamente si incontrano” [cit.]. Avalon è una cittadina posta a pochi chilometri da Londra, dove convivono sia umani che fae, ovvero gli abitanti originari di Faerie, la città delle fate. Agli umani non sarà mai permesso recarsi a Faerie, né i fae potranno mai recarsi nel mondo degli uomini. È quindi una sorta di zona franca, che vive di regole proprie con la peculiarità che i cittadini possono utilizzare sia la magia che la tecnologia.
Dana, fin dal momento del suo arrivo ad Avalon, scoprirà a sue spese la delicata situazione politica in cui versa la città apparentemente tranquilla. E scoprirà anche di non essere così normale come tutte le sue coetanee, dal momento che è la custode di un dono molto prezioso e ambito dai fae, tanto da poter segnare le future decisioni politiche non solo di Avalon ma di tutti i mondi conosciuti.
Anche se non ho particolarmente gradito il classico espediente della ragazza che per problemi personali decide di lasciare la sua vecchia vita per crearsene una nuova lontano da tutto e da tutti, devo ammettere che è carino il modo in cui l’autrice dispiega la trama trafiggendola con continui colpi di scena. Un’altra piccola nota negativa è che all’inizio del romanzo, a parer mio, non viene spiegato bene il concetto di fae. Per una persona non abituata al genere dell’urban fantasy non è così scontato arrivare a capire cosa sono i fae. Sarebbe bastata una piccola precisazione iniziale per rendere tutto più facile e scorrevole fin da principio.
I personaggi de “Lo specchio delle Fate” sono il punto forte del romanzo, infatti Jenna Black riesce a delineare con accuratezza e precisione i suoi protagonisti, indipendentemente dal fatto che possano piacere o meno al lettore. Possiamo partire da Dana, testarda e un po’ egoista nel suo voler a tutti i costi fare quello che vuole; oppure dal bellissimo e viziato unseelie Ethan che attira fin da subito l’attenzione della protagonista. Ancora possiamo nominare il sexy seelie Keane, figlio della sua guardia del corpo Finn. Tra le protagoniste femminili, a parte Dana, incontreremo la gelida e scontrosa Kimberly, sorella di Ethan, che però riesce a svelarsi un po’ per volta con la nostra Dana.
Non avendo mezzi di paragone con altri libri scritti dall’autrice, dal momento che questo è il primo che leggo, posso dire che come libro di esordio della trilogia è abbastanza promettente. Mi piacerebbe vedere nel prossimo libro un salto di qualità nella cura dei dettagli e della ricercatezza lessicale, ma ciò non vuole essere una critica a questo dal momento che comunque i dialoghi erano ben curati. In una saga è un bene per l’autrice che questa invogli a leggere il continuo, lasciando il lettore con la pulce nell’orecchio per sapere quale sarà la prossima mossa del protagonista. Io personalmente, aspetto di leggere il prossimo libro della storia.
Titolo: L’incantesimo delle fate
Autore: Jenna Black (Traduttore:Maria Laura Martini)
Serie: Faeriewalcker #2
Edito da: Newton Compton (Collana: Vertigo)
Prezzo: 9,90 €
Genere: Fantasy
Pagine: 284 p.
Voto:
Trama: La terra di Avalon, dove il mondo umano e quello incantato si incontrano magicamente, sta per essere attaccata dall’Erlking e dalla temibile Caccia Selvaggia. Ormai Dana Hathaway è costretta a passare il proprio tempo in una casa-bunker e qualsiasi suo incontro è sorvegliato da una guardia del corpo. L’Erlking e il suo branco di servi assassini sono discesi su Avalon. La sua brama di sangue e i suoi poteri immortali sono stati a lungo l’incubo del mondo di Faerie. Un fragile patto con le Regine delle Fate, sigillato con un misterioso incantesimo, è il solo ostacolo a impedirgli la caccia incontrollata su Avalon, l’unico luogo della Terra in cui umani e fate possono vivere insieme. Ma questo significa che Dana è in pericolo, perché tutti sanno che le Regine delle Fate vogliono impossessarsi dei suoi rari poteri e vederla morta. L’Erlking ha messo i suoi occhi bramosi su Dana, ma il suo scopo è quello di ucciderla o ha in mente qualcosa di molto più inquietante? E i poteri di Dana riusciranno a scongiurare questo terribile pericolo?
Recensione
di Debora
I primi capitoli di questo secondo libro della trilogia servono al lettore per riprendere il filo della storia, infatti l’autrice ripercorre i fatti salienti, attraverso la narrazione della protagonista, Dana, che ormai conosce la sua vera identità e le sue origini.
Come mi è successo nel primo libro, rimane l’impressione che non ci venga spiegato bene l’universo fantasy di Avalon e tutte le leggi che lo governano, la divisione in corti Seelie e Unseelie e il ruolo che esse svolgono nella vicenda. Avevo sempre l’impressione che mancasse qualcosa, che non fosse tutto abbastanza chiaro. L’autrice avrebbe dovuto prendere in considerazione di più i lettori meno amanti di questo genere e dare loro la possibilità di comprendere meglio l’universo magico in cui si trovano ad avventurarsi.
La nostra protagonista Dana, nelle parole dimostra determinazione, ma nei fatti zero, lamentandosi e basta. Non mi è particolarmente simpatica, ma forse è solo questione di gusti.
Poi, ovviamente, c’è l’immancabile storia d’amore, che in alcune situazioni sfiora l’assurdo:
Ethan iniziò a succhiarmi il dito con delicatezza, mentre la sua lingua calda e soffice leccava il burro e il sale
Io spero che l’intento fosse soltanto di farci sorridere in questo caso, ma non ne sono così sicura. Posso aver frainteso certo, ma mi è parso un tentativo di voler far apparire Ethan come un ammaliante ragazzo sexy. Lei sembra apprezzare questi gesti stuzzicanti ma io li trovo ridicoli.
Quello che mi è mancato sono state le descrizioni di Avalon. Non sono riuscita a visualizzare la bellezza di queste terre, l’autrice non si è soffermata abbastanza, direi quasi per nulla, sulla natura di questo fantastico luogo. Anzi la protagonista non fa che trovare e sottolineare gli aspetti negativi di Avalon, ridotta a una terra grigia e piovosa. Quasi si pente della scelta fatta, di aver lasciato la sua vita “normale”, con una mamma alcolizzata da accudire, per arrivare in un mondo fantastico!
Nuovi personaggi verranno introdotti nella storia, uno di loro creerà scompiglio alla vita della nostra Dana e un altro viene inserito nella storia, ma rimane ancora un po’ nell’ombra. Sicuramente avrà un ruolo nella saga, considerando il suo rapporto con Dana che non vi svelerò certamente qui.
Anche l’antagonista Erlking è un personaggio decisamente interessante che suscita dubbi sia nel lettore che in Dana. La sua psicologia è così contorta e ambigua che a volte è difficile capire le sue vere intenzioni. E’ affascinante e ho come l’impressione che nasconda altri segreti. Il lettore si trova quasi a giustificarlo, a cercare di comprendere cosa può essergli capitato nella vita per diventare così perfido, ma allo stesso tempo quasi premuroso. Fa tutto per interesse o nasconde altro?
Non soltanto lui desta dubbi nel lettore, perché anche la figura del padre di Dana non è così ben definita. Non ha i classici atteggiamenti di un padre, anch’egli a volte sembra spinto da ulteriori interessi. A Dana vengono nascoste molte cose.
Insomma, parecchi i punti di domanda in questo volume centrale della storia, molto movimentato e pieno d’azione, migliore a mio avviso del primo. Anche per questo ci aspettiamo un finale degno di nota che non deluda.
Autore articolo: Talia
Al pari di una disoccupata, con uno stipendio da fame, Talia cerca di ingannare il tempo e soprattutto se stessa facendo molteplici lavori per sbarcare il lunario. Quando puó evade e si butta nei libri, tanto che alla fine, fa diventare un mestiere anche questo. Amante della buona cucina, degli aperitivi con gli amici e delle moto da corsa, odia di conseguenza la palestra, la sbornia del giorno dopo e il vecchietto con il berretto sulla panda. Quasi sempre verde.