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Fahrenheit 451 by Ray Bradbury
My rating: 3 of 5 stars
Le vicende del romanzo sì svolgono quasi per intero in una città, della quale non è indicato il nome. Gli avvenimenti del romanzo accadono in un tempo futuro, sul quale però non si danno indicazioni precise; mancano, in effetti, nel libro date e ogni tipo di indicazione cronologica.
In questa città ci si sposta o mediante la metropolitana o in automobile; agli automobilisti si impone di guidare sempre a grande velocità e chi viene trovato a procedere lentamente può essere arrestato. I pedoni sono visti come dei soggetti irregolari degli anticonformisti che è bene sopprimere. Tutto questo accade perché il sistema vuole solo gente sempre occupata, sempre di corsa, sempre in tensione, affinché non abbia il tempo per pensare e porsi delle domande.
Fahrenheit 451 descrive una società totalitaria che bandisce la cultura in quanto veicolo di propagazione di idee "sovversive" dell'ordine che questa società vuole mantenere con la forza, per cui, tutti i libri vengono bruciati dai pompieri, che appiccano i roghi invece di spegnerli (Fahrenheit 451 è la temperatura del lanciafiamme utilizzato dalle guardie per bruciare i libri). Le persone non comunicano veramente tra loro, non producono idee, sono marionette sterili.
Il tema della cultura diventa fondamentale per ciò che riguarda la libertà personale, il diritto ad avere un'informazione libera ed imparziale, ad avere un' identità propria radicata nella storia del proprio popolo. La conoscenza trasmessa attraverso i libri e la libertà.
Questo è un libro affascinante e anche se scritto nel 53 tratta temi molto attuali (società soggiogata dai mezzi di comunicazione), ma non posso non evidenziare una certa somiglianza con il capolavoro di Orwel, 1984, il che rende il libro un po’ scontato. Nel complesso è un buon libro che non mi ha eccessivamente appassionato, in quanto ho nettamente preferito “1984”.
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