Fai respirare la tua immaginazione con geox

Ieri è stata una giornata all’insegna dell’immaginazione e della fantasia. Sono stata all’evento organizzato da Geox, che si è tenuto a Londra nel loro negozio in Oxford St. Un evento pensato interamente per i bambini, per sviluppare la loro creatività ed immaginazione.

Tutto l’allestimento riportava all’ambientazione di “Gerald e la scarpa smarrita”. Cuscini colorati che rappresentavano sia gli alieni, che invitano la scarpetta di Gerald ad aiutarli ma anche i feroci mostri spaziali, sconfitti dagli alieni grazie all’aiuto della scarpetta Geox. ” Dopo aver mandato via i mostri spaziali, gli alieni hanno organizzato LA FESTA PIù GRANDE DELLA GALASSIA”…. Ed è proprio in quella festa che sono stati proiettati i bambini ieri.

“Fai respirare la tua IMMAGINAZIONE” è una collana di racconti per l’infanzia e testimonia l’impegno che Geox mette in favore del benessere dei bambini di ogni età. Incoraggiandoli a pensare liberamente e a esprimere tutto il loro potenziale creativo.

Far respirare la fantasia dei bambini proprio come fanno respirare i loro piedi è il punto di forza di Geox che li distingue da tutte le altre aziende di calzature. Geox, infatti, non pone l’attenzione solamente sulla traspirazione ma presta attenzione anche alla cura e alle forme specifiche per ogni fase dello sviluppo del bambino. Offrono scarpe che crescono insieme al proprio bambino seguendo i suoi movimenti, la sua vivacità ed i suoi gusti.

Ospite speciale della giornata è stato Dallas Clayton, autore ed illustratore di “Gerald, la scarpa smarrita”.

Ciao Dallas, Ci racconti com’è nata la collaborazione con Geox?

Quando Geox ha iniziato la campagna ” FAI RESPIRARE LA TUA IMMAGINAZIONE”, cercava illustratori che potessero realizzarla. Geox voleva realizzare una serie di libri. Hanno visto in me, la persona creativa che poteva rappresentare le loro idee, così abbiamo studiato insieme il modo per esprimerla al meglio.

Dove trovi l’ispirazione per realizzare i tuoi libri?

Sicuramente nelle persone intorno a me; anche se la mia principale fonte d’ispirazione è mio figlio. Ora ha 12 anni, ma ho iniziato quando lui ne aveva 5 anni.