Energia nucleare e rinnovabili devono smettere di “farsi la guerra” e diventare alleate per il mix energetico futuro. Questo il messaggio di Faith Birol, capo economista dell’Agenzia internazionale dell’energia, che ha presentato a Roma il “World Energy Outlook 2010” nell’ambito di un convegno organizzato dal Forum Nucleare Italiano.
L’energia atomica e le fonti “alternative” non sono, infatti, opposte ma complementari:elettricità “di base” la prima, piena di potenzialità, ma ancora in via di sviluppo e costosa la seconda. Caratteristiche che gli permettono di fare “fronte comune” contro le altre fonti energetiche, a cui siamo sempre più legati:secondo il Rapporto, la dipendenza dal petrolio passerà dall’81 al 94% nel 2035, per il carbone dal 45 al 64%, per il gas naturale dal 60 all’84%.
Risorse purtroppo svantaggiose per una serie di motivi: innanzitutto il prezzo di una fonte come il gas, ad esempio, influisce maggiormente sul costo finale dell’elettricità rispetto al nucleare (80% contro il 10% dell’uranio). Gas, che, come per il petrolio e il carbone, importiamo dall’estero. Senza dimenticare i danni per l’ambiente.
Ottime ragioni per cercare soluzioni alternative, che evidentemente non bastano a convincere la popolazione, in parte ancora scettica sul nucleare. Come fare allora? Per Birol bisogna mettere l’accento proprio sul continuo aumento del nostro fabbisogno energetico e adottare precise strategie per far leva sull’opinione pubblica: “Credo sia utile prendere esempio dall’esperienza di altri paesi e adoperarsi per la realizzazione di una attenta e capillare campagna informativa che possa illustrare benefici e rischi. Evidenziando come nel mondo il nucleare abbia dimostrato fino a ora di essere una tecnologia affidabile e sicura, ma senza nascondere che rappresenta una scelta di lungo periodo e non un’avventura momentanea. E che le procedure di sicurezza, controllo e gestione delle scorie richiedono un impegno serio e costante”.
Impegno che deve sempre tenere conto anche delle energie alternative: “Direi che la questione che si pone oggi non è di scegliere tra nucleare e rinnovabili, ma tenere a mente che il mondo ha bisogno di entrambe”.