Falcone: sbarcano a Palermo le navi della legalità

Creato il 23 maggio 2010 da Sophielamour

PALERMO - Un esercito di 2.500 ambasciatori della legalità provenienti da tutta Italia è sbarcato al molo di Palermo. I ragazzi, studenti di 250 scuole selezionate dal ministero dell'Istruzione e dalla Fondazione Falcone, erano partiti ieri sera a bordo di due navi della legalità da Napoli e Civitavecchia per partecipare alle cerimonie in occasione del 18/o anniversario dalla strage di Capaci.

Ad accoglierli sul molo molti loro coetanei palermitani, che li hanno salutati con canti in onore di Falcone e Borsellino e contro la mafia. Nel cielo sono volati centinaia di palloncini tricolore, mentre i "giovani della legalità" indossavano magliette bianche con la scritta "gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini" firmata dal giudice Falcone.

Sul molo è stato allestito un palco, dal quale i ragazzi sono stati salutati dalla sorella di Falcone, Maria, dal presidente di Libera, don Luigi Ciotti e dal procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, che ha fatto la traversata in mare assieme agli studenti partiti da Civitavecchia.

I ragazzi hanno conosciuto i giudici Falcone e Borsellino attraverso progetti svolti in classe, ne hanno parlato a lungo con gli insegnanti e hanno approfondito l'argomento anche leggendo libri e navigando da un sito web all'altro. Durante il viaggio verso la Sicilia gli studenti hanno raccontato le loro aspettative sulla giornata ma soprattutto sul futuro.
Giulia, 18 anni, studia al liceo Scientifico Mascherani di Bergamo. E' riuscita a partecipare all'iniziativa con altri compagni grazie a un numero del giornalino della scuola dedicato al tema della legalità: "Il progetto è piaciuto al Ministero e alla Fondazione e siamo stati selezionati. Questo viaggio mi dà molta emozione e coraggio per il futuro. Da qui posso partire per cominciare ad assumermi più responsabilità e per chiedermi cosa posso fare all'interno della mia scuola per diffondere gli ideali della legalità. In futuro vorrei fare la giornalista per continuare a testimoniarla".

Giorgia, 16 anni, del liceo scientifico Marconi di Pesaro, crede che l'incontro con i ragazzi di Palermo sarà "un'esperienza forte: noi non ci possiamo rendere conto di come si vive con la mafia". L'unico "incontro" con la criminalità organizzata Giulia lo ha avuto a scuola, conoscendo le storie di ospiti "illustri" come i parenti di Borsellino e Peppino Impastato. La scuola da cui proviene Filippo, 17 anni, di Montefiascone (Viterbo), è intitolata a una delle più note vittime della mafia, Carlo Alberto Dalla Chiesa. Con i suoi compagni, in questi mesi si è impegnato nella bonifica di una cava confiscata alle cosche, vicino a Viterbo e per questo è stato selezionato, assieme ad altri studenti, per partecipare all'iniziativa della Nave della Legalità: "Spero che quella di oggi a Palermo sia una manifestazione sentita, anche dalla popolazione locale".

Per educare i ragazzi alla legalità, ha concluso Maria Elena De Petroni, insegnante di Bergamo, bisogna cominciare a parlarne in classe dal primo anno: "Bisogna insegnare loro a vivere nelle regole e ad amarle. Esperienze come questa della Nave della Legalità aiutano anche ad avere familiarità con le istituzioni, che solitamente si sentono così lontane. Inoltre i ragazzi si sentono più partecipi, più che durante le lezioni".


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