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Fallimenti

Da Desian
L'uomo piccolo scende dal tatami e mi passa davanti come una folata di vento. Nemmeno mi guarda. E, con una faccia che è tutta un programma:
- Babbo, sono un fallito.
Poi, si chiude nello spogliatoio.
In un baleno ho compreso l'espressione un terribile quarto d'ora. Il prossimo.
Che tragedia esistenziale sarà successa (a nove anni...)?! Cosa faccio per rimetterlo in carreggiata? Il mio cervello parte in quarta: esame delle possibili crisi, qualche amico lo avrà deriso, il sensei gli avrà gridato sul viso, ha sbagliato la verifica di scienze, la maestra lo avrà cacciato dall'aula... Boh.
Ripasso qualche frase fatta, una di quelle buone per tutte le tragedie e mi preparo al peggio: la crisi devastante con annesso pianto disperato.
Ecco. La porta dello spogliatoio si apre. Sì, è lui.
- Ehm... uomo piccolo... insomma, raccontami. Perché hai detto così, prima?
- Sono un fallito, babbo. Non riesco più... a fare la ruota.
Ma vafaaa, và.

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