Fallito il temibile disegno di potere dei ciellini in provincia di Cremona

Creato il 09 gennaio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Inutile considerare l’inchiesta ancora non chiusa, meglio limitarsi a un dato di fatto politico.
Formigoni da presidente della Regione assieme ad altri esponenti di alto livello di Comunione e Liberazione e della Compagnia delle Opere ha fatto tutto quello che poteva per far approvare la discarica d’amianto di Cappella Cantone.
L’impegno politico per far passare il progetto colabrodo è stato profuso anche da esponenti dell’amministrazione provinciale di Cremona, che un no non l’ha mai detto, neanche in conferenza dei servizi. Non si parla qui di responsabilità davanti alla legge, perché sarebbe impossibile. Si nota il tentativo di ottenere un risultato amministrativo.
Il disegno di centrare obiettivi di grande risonanza e prestigio in provincia di Cremona c’era ed è fallito.
La Fondazione Charis è fallita e non ha realizzato la scuola di Comunione e liberazione. Inutile parlare del noto sacerdote di Santa Trinita a Crema sparito un’altra volta: era ai vertici del Banco Alimentare, il don in Mercedes.
Il polo sanitario Robbiani iniziato sotto il marchio della Compagnia delle Opere (Claudio Cogorno sempre presente all’inizio) non è più ciellino. Bidonata di Cogorno al Comune anche nel volley.
La lotta del presidente della Provincia Salini per creare la società mista di gestione dell’acqua non è stata vinta, anche se non è persa del tutto. Deve sorgere una società pubblica, difficilmente ci sarà una sorpresa clamorosa.
Profittando dell’ondata berlusconiana del 2009 e del caos del centrosinistra, Salini ha vinto in Provincia e ha tentato di realizzare un piano di conquista del territorio. Anche Malvezzi a Cremona, da vicesindaco, ha fatto di tutto per consumare più suolo possibile. La variante generale al Pgt prevede cantieri ovunque, anche contrastando le osservazioni della stessa Regione.
Quando finirà la recessione, toccando legno, se i ciellini si ritrovano al potere seppelliranno ogni angolo verde vincolato o no sotto i mattoni, o trasformeranno ogni geosito o zona protetta in una cava come Pianalto della Melotta, che non avrebbe mai salvato l’impresa Danesi dalla cassa integrazione. Non è dimostrata la necessità di un’altra cava oltre quelle esistenti se ci sono case invendute o non abitate. Adesso vogliono anche insistere sull’autostrada Cremona-Mantova? Senza traffico?
Questi signori ciellini fanno paura. Esaminando disegni politici e risultati, hanno fallito, ma hanno anche contrastato l’interesse generale.
E ci guardano ancora dall’alto in basso!

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