Vediamo quali sono le sanzioni penali pecuniarie cui vanno incontro i furbetti del modello ISEE che rilasciano false attestazioni e dichiarazioni, che si palesano come nullatenenti o aventi diritto a detrazioni o agevolazioni fiscali quando in realtà non lo sono.
Facciamo prima di tutto la distinzione fra una dichiarazione mendace e una errata indicazione di informazioni all'interno del modello che potranno essere oggetto comunque di una successiva modifica o integrazione. Sono certo infatti che vi sarà capitato di meravigliarvi perché non avete avuto la possibilità di accedere a benefici fiscali, agevolazioni, contributi o integrazioni economiche al vostro salario l'esenzione dal ticket sanitario e vi siete chiesti come mai. Il rischio di vedersi sorpassare da nuclei familiari che non hanno assolutamente diritto al godimento di benefici è elevato, tuttavia dobbiamo conoscere il sistema di controlli che mette in atto lo Stato per combattere questi fenomeni prima di rassegnarci.
E ricordo che già trattato dei legami stretti tra controllo automatico da redditometro e Modello ISEE.
Chi sono i soggetti controllori
I soggetti che sono investiti della funzione di controllo sulle dichiarazioni sostitutive uniche o modelli diesel sono sia l'agenzia delle entrate, l'Inps, la Guardia di Finanza, tutti quegli enti pubblici che erogano prestazioni assistenziali.
L'Agenzia delle Entrate interviene in prima battuta nell'individuazione delle incoerenze, omissioni, difformità tra quanto dichiarato dal contribuente e quanto emerso dalla ricostruzione sintetica della capacità patrimoniale e reddituale del contribuente. Le liste selettive oggetti saranno trasmesse successivamente alla Guardia di Finanza per le successive attività di accertamento verifica sul diritto alle prestazioni. Stessi flussi di informazione sono previsti anche tra agenzia delle entrate dell'Inps dove quest'ultimo ha un ruolo determinante nella rilevazione della capacità reddituale del contribuente in quanto a questo sappiamo fanno tutti i rapporti di lavoro subordinato e/o redditi da pensione o altri trattamenti pensionistici, assistenziali o agevolazioni che contribuiscono alla determinazione del modello ISEE.
Come fanno a controllarci e a scovare i furbetti
La base principale da cui l'agenzia delle entrate prende informazioni è l'anagrafe tributaria che rappresenta una sorta di repository interno o grande archivio dove sono contenute tutte le informazioni di natura fiscali delle persone fisiche. Già abbiamo avuto modo di fare qualche esempio riguardante la tipologia delle informazioni contenute primi fra tutti lo stipendio percepito, I redditi dichiarati con le dichiarazioni fiscali sia nel modello 736 del modello unico, i dati relativi all'eventuale possesso di case, appartamenti, quote societarie, azioni e partecipazioni.
Nell'anagrafe tributaria figureranno anche informazioni di minore rilievo come per esempio eventuali polizze vita polizze accese nei confronti di compagnie di assicurazioni oppure anche il possesso di auto, Moto o altri mezzi di locomozione o strumentali alla propria attività.
Inoltre sarete censiti anche nell'ambito di rapporti con istituti bancari o finanziari e quindi se avete un conto corrente intestato l'agenzia delle entrate lo sa.
E' logico che questa serie di informazioni se incrociata (e sottolineo il se) con le dichiarazioni rese nel nuovo modello ISEE o nella nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica DSU al momento per esempio di un'iscrizione a scuola dei figli o all'università o per la richiesta dell'esenzione del ticket sanitario o della a pensione di invalidità o per l'accompagno, fanno emergere eventuali incongruenze che possono (e sottolineo il possono) innescare dei controlli più approfonditi da parte degli organi di controllo sopra richiamati che hanno sia una natura automatica, in quanto si attivano automaticamente al verificarsi di incoerenze negli nelle informazioni sia di natura non automatica in quanto scaturiscono da attività di controllo mirate su specifici soggetti.
Il primo screening avviene attraverso una fase di controllo da parte dell'agenzia delle entrate sulla base degli indici di coerenza tra informazioni presenti nell'anagrafe tributaria e informazioni rilasciate da parte del contribuente. La verifica è volta sia ad analizzare la capacità reddituale del contribuente e del suo nucleo familiare sia la dotazione patrimoniale effettiva e la sua disponibilità.
Nonostante tutto è sempre compito dell'Agenzia delle Entrate in sede di liquidazione delle imposte, contributi e premi dovuti in base alle dichiarazioni dei redditi, di provvedere al controllo formale e sostanziale dei dati in esse contenuti (ai sensi del D.P.R. 600/1973).
Inoltre l'art. 1 del D. Lgs. 462/97 ha disposto che: " Per la liquidazione, l'accertamento e la riscossione dei contributi e dei premi previdenziali ed assistenziali che ... devono essere determinati nelle dichiarazioni dei redditi, si applicano le disposizioni previste in materia di imposte sui redditi ".
Tuttavia i furbacchioni non sempre cadono nell'errore di intestarsi qualcosa anche se primo poi sarà naturale che ciò accada in quanto essere evasore va bene ma bisogna sempre avere una testa di legno a cui intestare beni mobili o immobili altrimenti si accumula solamente denaro ma poi non si potrebbe spendere per nulla se non in cose futili per cui da evasione fiscale si diventa solo accumulatori di denaro difficilmente spendibili in Italia.
In seconda battuta interviene in Inps che stabilisce delle liste selettive volte a identificare eventuali dichiarazioni mendaci rilasciate dai contribuenti. Inps e agenzia delle entrate collaborano insieme alla Guardia di Finanza nelle attività di accertamento finalizzate a smascherare questi furfanti.
Cosa succede in seguito a falsa dichiarazione sul modello ISEE?
Nel caso in cui l'agenzia delle entrate rilevi delle omissioni che spesso possono essere anche frutto di incomprensioni nella normativa allora I soggetti controllori potranno richiedere la presentazione di un nuovo modello ISEE o una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica DSU integrata degli elementi omessi ho rettificata di quelli non correttamente riportati. Altrimenti il contribuente può richiedere ugualmente la prestazione assistenziale col beneficio con l'agevolazione rilasciando una dichiarazione sostitutiva in questo caso gli organi di controllo approfondiranno ulteriormente le attività di verifica.
Allora mi direte voi che " tanto vale dichiarare il falso " perché tanto l'agenzia delle entrate poi mi dirà ad integrare o modificare la dichiarazione... ma non è proprio così.
Qualora nell'ambito delle attività di verifica e controllo si riscontri che nella compilazione delle dichiarazioni sono state presentate dichiarazioni mendaci allora ci saranno gli estremi per applicare gli articoli 75 e 76 del testo unico sulla documentazione amministrativa che definiscono sanzioni di natura procedimentale e penale.
L'articolo 75 disciplina la decadenza dai benefici ottenuti con la dichiarazione falsa e mendace o non veritiera e la conseguente aggiudicazione agli altri aventi diritto alle prestazione secondo graduatoria.
Eventuali prestazioni di cui vi sarete impossessati o avete fruito nel frattempo vi saranno richieste indietro anche coattivamente e sarete denunciati. Ma immagino che chi fornisce questo genere di false dichiarazione è molto più interessato al profilo penale che invece è contenuto nell' articolo 76 del testo unico sulla documentazione amministrativa.
Tale articolo infatti disciplina che chiunque rilasci dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso nei casi previsti dal testo unico, è punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia.
Tanto per non farvi cadere in errore vi ricordo che dichiarazioni false in base all'articolo 76 si configurano anche nel caso in cui si rilasciano documenti contenenti informazioni non più rispondenti alla realtà attuale in quanto l'utilizzo di un documento con informazioni superate corrisponde ad un atto di falso. Per cui avremo:
Falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri
Il reato per chi attesta, dichiara o rilascia falsamente ad un pubblico ufficiale informazioni false viene punito con la reclusione fino a tre anni che ad occhio e croce per non pagare una mensa del figlio non so quanto ne valga la pena. Questo reato è disciplinato dall'articolo 495 del codice penale.
Alla stessa pena soggiace chi commette il fatto in una dichiarazione destinata ad essere riprodotta in un atto pubblico.
Per chi rende dichiarazioni false circa il proprio stato civile oppure rilasci una falsa dichiarazione sulla propria identità, stato o sulle proprie qualità personali viene punito con una la reclusione minimo di un anno.
Inoltre non sarà necessario accertarlo in quanto si dice che il reato è di natura immediata ossia si manifesta nell'attimo dopo in cui tali dichiarazioni sono rese.
False dichiarazioni sull'identità o su qualità personali, proprie o altrui
In questo caso chiunque sotto interrogatorio rilasci informazioni false sulla propria o di altrui identità, stato civile e non mendacemente a un pubblico ufficiale o a persona incaricata di un pubblico servizio è punito con la reclusione fino a un anno o la multa fino a euro 516,27 (vecchio milione di lire) così come discolpano dall'articolo 496.
Novità dal 2015
Sicuramente vi sarete già cimentati con la nuova DSU introdotta dal Decreto legge 201 del 2011 che all'articolo 5 disciplina che : "Con decreto di natura non regolamentare del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanare previo parere delle commissione parlamentari competenti entro il 31 maggio 2012, sono riviste le modalità' di determinazione dell'ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) al fine di rafforzare la rilevanza degli elementi di ricchezza patrimoniale della famiglia, nonche' della percezione di somme anche se esenti da imposizione fiscale. Con il medesimo decreto sono individuate le agevolazioni fiscali e tariffarie, nonche' le provvidenze di natura assistenziale che, a decorrere dal 1° gennaio 2013, non possono essere piu' riconosciute ai soggetti in possesso di un Isee superiore alla soglia individuata con il decreto stesso. Restano, comunque, fermi anche i requisiti reddituali gia' previsti dalla normativa vigente. I risparmi a favore del bilancio dello Stato e degli enti nazionali di previdenza e di assistenza derivanti dall'applicazione del presente comma sono versati all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnati al fondo per le politiche sociali per essere destinati ad interventi in favore delle famiglie numerose, delle donne e dei giovani."
Se avete esperienze dirette o indicazioni scrivete all'indirizzo di posta elettronica del sito (info @ tasse-fisco.com)
ISEE Sbagliato Ma non falso: cosa fare
Se invece il vostro Modello ISEE o DSU è sbagliato ma non contiene dichiarazioni mendaci allora potete leggere l'articolo dedicato alla ISEE sbagliato: cosa fare