Falso e abuso d’ufficio le accuse per la nomina della Crivellenti
Gli accertamenti sono ormai conclusi. Nei prossimi giorni il pm Giangiacomo Pilia deciderà se portare avanti le accuse contro il primo cittadino.
È in dirittura d’arrivo l’inchiesta sulla nomina, poi annullata dal Tar Sardegna, di Marcella Crivellenti a sovrintendente del Teatro Lirico. Conclusi gli accertamenti e gli interrogatori dei testimoni, nei primi giorni del nuovo anno il pm Giangiacomo Pilia trarrà le sue conclusioni decidendo se portare avanti le accuse a carico del sindaco Massimo Zedda, che è indagato per abuso d’ufficio e falso.
L’INCHIESTA La vicenda ruota attorno alla seduta del Consiglio d’amministrazione del 1 ottobre del 2012, quando, ignorando i curricula di 44 candidati arrivati alla Fondazione, il primo cittadino tirò fuori a sorpresa il nome della Crivellenti proponendola contro tutto e tutti alla guida del Teatro. La manager barese, che non aveva neanche fatto domanda entro i termini previsti dal bando, era stata già assunta dal Lirico nel periodo 2008-2010 ma come semplice addetta alla biglietteria. A segnalare il suo nome – così disse il sovrintendente di allora Maurizio Pietrantonio – era stato Gianni Letta, all’epoca sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Due anni dopo Zedda l’ha richiamata a Cagliari, affidandole però il ruolo più importante. Perché?
DUBBI E DOMANDE È questo il principale dubbio a cui deve rispondere l’inchiesta, un interrogativo che ha portato il pm Pilia a valutare con attenzione anche il ruolo avuto nella vicenda dal potente direttore generale del settore spettacoli del Ministero Salvatore Nastasi – già interrogato nei mesi scorsi – barese come la Crivellenti e grande amico dell’ex sottosegretario Letta, che gli fece persino da testimone di nozze. Quando lo scorso 7 giugno venne interrogata come teste in Procura, la manager barese aveva ribadito di avere tutti i titoli per svolgere il ruolo assegnatole, confermando di conoscere Nastasi e spiegando di aver incontrato il sindaco di Cagliari in occasione di alcuni concerti. Poi aveva aggiunto che, qualche giorno prima della seduta del Cda del 1 ottobre, Zedda l’aveva contattata per chiederle la disponibilità a ricoprire la carica di sovrintendente.
INDAGINE CONTABILE Nel frattempo si sta muovendo anche la Procura della Corte dei Conti, a cui spetterà valutare se ci siano profili di responsabilità in merito alla buonuscita riconosciuta all’ex soprintendente Gennaro Di Benedetto, che nell’aprile 2012 aveva ottenuto 203 mila euro per lasciare il posto, e agli stipendi riscossi dalla Crivellenti nel periodo ottobre 2012 – novembre 2013, cioè sino alla sentenza con cui il Tar ha annullato la sua contestatissima nomina. (m. le.)
FONTE: Unione sarda
Condividi su Facebook.