Magazine Diario personale
Premessa: so che questo post sfocerà sicuramente nel banale, nel già detto, nel va beh hai scoperto l'acqua calda.
Detto questo vorrei dire anch'io la mia su questa questione delle coppie di fatto, figli e famiglie arcobaleno ecc....
Volete sapere cosa penso? Che palle.
Sì, che palle.
Trovo assurdo, ma veramente assurdo, che si stia ancora parlando di questo.
E che in tutto questo parlare, un parlare ormai fatto di anni, non si sia ancora fatto nulla.
Che siamo ancora qui a sentenziare cosa è meglio per gli altri senza sapere, conoscere, toccare con mano, solo in nome di una tradizione, di un credo, di un modo di vedere le cose così personale che non può e non deve influire sulla vita degli altri. Solo perchè la maggioranza fa in un modo non vuol dire che tutti debbano fare così, o che altri modi siano sbagliati. Insegnatelo ai vostri figli, è la base della libertà.
Trovo assurdo che ancora ci sia da parte di qualcuno la pretesa di mettere becco nelle scelte sentimentali e di famiglia degli altri. Che si debba manifestare a favore di un certo tipo di famiglia e non di un altro, della famiglia punto, che si stia ancora qui a pensare se i bambini hanno bisogno di una figura paterna e una materna per crescere felici.
Che palle soprattutto per quanto riguarda le coppie di fatto. Che palle che siamo ancora qui a sentenziare per gli altri se è giusto o meno che due persone che si amano abbiano i diritti che gli spettano. Che siamo ancora così presuntuosi da credere di poter decidere per gli altri, che comunque e giustamente vanno avanti, con le loro vite, i loro amori, le loro scelte di famiglia. Ecco, no, non siamo. Sono. Perchè io sono totalmente a favore. Sono a favore dell'abbattimento di qualsiasi distinzione con l'obiettivo di rendere le differenze un merito, un vantaggio, una risorsa, un'ovvietà.
Volete che vi dica cosa penso del discorso figli/adozione alle coppie gay?
Penso che non ci sia grande differenza dalla pma. Mi spiego, perchè in realtà sono cose allo stesso tempo diverse e uguali.
Per entrambe queste situazioni i figli sono un progetto fortemente cosciente e razionale. E quindi un diritto.
Una coppia etero fertile ha il vantaggio di poter scegliere e decidere quando le pare, a volte anche con poca coscienza, di figliare. I figli arrivano naturalmente e possono anche essere frutto di un' impulso di pancia, di una passione travolgente, di un momento di disattenzione, insomma non per forza devono essere frutto di un progetto.
Per una coppia etero ma per qualche motivo diversamente fertile ci sono passaggi diversi. Ci si innamora, come tutti, si sta bene insieme e si decide di provare. Non si sono mai ritrovati con un test di gravidanza positivo ed inaspettato tra le mani, provano, provano e riprovano. Lei molto probabilmente tirerà su le gambe ogni volta che hanno finito di fare l'amore e conterà i giorni per capire quelli giusti. E in quei giorni non ci sarà mal di testa che tenga. Lui molto probabilmente la vivrà un pochino meglio di lei ma questa è solo supposizione perchè ogni storia è a sè, ogni storia ha la sua storia. Poi si arriverà al punto di dire che forse c'è qualcosa che non va. E allora magari si decide di andare a fondo, con uno o più medici, della questione. Perchè un figlio non è un capriccio per coppie così, è diventato con il tempo un bisogno, un progetto molto razionale, che ti cambia la vita prima ancora di essere concepito, che porta ad affrontare percorsi davvero difficili, dove spesso e volentieri si viene messi di fronte a questa scelta e c'è un'enorme dose di autoanalisi, di riflessione e di decisione. Perchè un figlio che non arriva è un figlio che si desidera, si pensa, si ama già. E un progetto così, che qualcuno potrebbe definire contronatura per fortuna è permesso. E' permesso a chi davvero vuole, ed è etero, di realizzare il suo desiderio. Come è permesso di combattere una malattia, come è permesso di scegliere di non portare avanti una gravidanza, come è permesso di scegliere di separarsi da colui a cui si aveva dichiarato amore eterno eccetera eccetera. Siamo un mondo moderno, la scienza serve a qualcosa e può rendere felici, le leggi spesso riconoscono la nostra umanità e per certe cose riusciamo ad essere un paese normale.
Per una coppia omosessuale che si ama, e parlo dello stesso amore di quella coppia etero e fertile e di quella coppia etero e infertile, un figlio è un progetto. Non può essere un capriccio perchè si va incontro a molto più di quello che normalmente una coppia incontra, per chi lo è invece è molto probabile che di fronte al percorso necessario da intraprendere, i costi e tutto l'insieme il capriccio passi. Ma per chi ci crede davvero, per chi sa che potrà dare tanto ai suoi figli, che potrà esserci e renderli felici indipendentemente dal concetto di figure materne e paterne (che direi è un concetto un pò superato e Freud era di un'altra epoca) e che è convinto che altre sono le cose importanti per essere un genitore non vedo perchè la strada debba essere così tortuosa e non vedo perchè un tale desiderio gli possa essere contestato.
Non siamo nessuno, ricordatevelo, NESSUNO per dire che assolutamente un bambino ha bisogno di una mamma e un papà. I bambini hanno bisogno di persone che si prendano cura di loro, che si dedichino a loro, che insegnino loro l'importanza della libertà, del rispetto e della diversità. Se sono due mamme o due papà credo davvero che poco cambi.
E qui potrei andare avanti all'infinito ma è proprio quello scontato che volevo evitare.
Queste coppie devono intraprendere un percorso che spesso è molto meno doloroso di quelle che si ritrovano immerse nella pma, un percorso che è l'unica via ma senza la sofferenza di partenza di cui le coppie etero infertili sono cariche. Ma comunque un figlio diventa un'idea molto pensata, voluta, razionalizzata, decisa. Non è semplice, non è vero che basta andare all'estero, o meglio a volte sì, ma credo che sia in ogni caso una scelta molto ma molto consapevole. Una scelta di vita, di amore, come i figli meritano di essere. Una scelta. Consapevole, libera e voluta. Che non distingue tra chi la può fare e chi no. Una scelta che è frutto di amore, tanto, e basta. Senza quello non scegli di avere un figlio, non lo fai un figlio.
Il resto conta poco. Il resto è talmente personale che non ci dovrebbe essere permesso mettere becco.
Ovviamente tutto questo discorso vale per le adozioni. Vale soprattutto per le adozioni. Dove c'è una presa di coscienza tale che davvero poco conta chi. Conta il come. Ma io di adozioni so poco. So qualcosa di pma. So cosa vuol dire volere un figlio. So cosa vuol dire decidere di avere un figlio. So cosa vuol dire pensarci bene.
Sto un pò generalizzando forse ma non ho altro modo per esprimere questo parere.
Con i figli sbaglieranno i genitori etero, sbaglieranno i genitori etero che li hanno rincorsi con la pma, sbaglieranno i genitori omosessuali. Sbagliano tutti i genitori, spesso e volentieri.
Ma sbagliamo come genitori a ritenere di poter decidere dell'amore degli altri, nostri figli compresi. Non c'è un giusto e uno sbagliato in amore. Non ci sono regole. E quindi non è amore se lui picchia lei, giusto per mettere i puntini sulle i e aprire un'altra parentesi gigantesca. C'è solo il rispetto libero da pregiudizio e giudizio, delle scelte degli altri. Che poi vuol dire semplicemente rispetto dell'altro.
E l'accoglienza dell'altro, indipendementemente da dove viene e chi l'ha cresciuto, sapendo che è nella diversità che si trova la ricchezza e che si impara sempre qualcosa di più.