Magazine Diario personale

Famiglie allargate

Da Lacocchi @laCocchi
Il bello di vivere in una grande città è l'anonimato. L'anonimato è una cosa splendida, il più delle volte.
Ti permette di camminare senza doverti guardare in giro per vedere se c'è qualcuno che conosci, e di uscire vestita a caso e cantare ad alta voce senza che nessuno si preoccupi di dirti nulla. Ti lascia passeggiare per la walk of shame senza paure, rientrando a casa la mattina dopo che hai dormito chissà dove con gli stessi vestiti della sera prima, il trucco un po' sfatto e i capelli spettinati, e la faccia di una o uno che ha avuto una serata divertente.
Tutto questo non pensando nemmeno per un secondo cazzo se incontro qualcuno la mia vita è finita, rovinata, mia madre non mi lascia più uscire anche se ormai sono in età da marito avanzata.
Londra è così. Londra è quel posto magico dove le persone non si incontrano mai due volte di seguito. Dove se vuoi rivedere qualcuno che hai visto sulla metro una mattina casualmente devi scrivere una email a Metro, il giornale gratuito, sezione cuori infranti sulla metropolitana.
Dove puoi uscire con i bigodini in testa e indossando solo mutande, volendo, e nessuno ti dirà scusa, mi sa che ti sei dimenticata i pantaloni.
E' anche il posto dove, se ti lasci con il tuo amato, la possibilità di rivederlo in un locale mentre si limona duro un'altra è pari all'impossibile.
A Londra, la mia vita scorreva piacevole tra una giornata nell'anonimato e l'altra, tra un chissà chi conoscerò di nuovo e tra sorrisi complici con perfetti sconosciuti.
Che poi è quello che fa Londra e il suo anonimato speciali: il condividere con chi non conosci attimi che lasciano qualcosa alla tua giornata. Siano questi attimi una vomitata da parte di qualcuno nella metro o una sbirciatina al giornale del tuo vicino di autobus.
Abitare in una piccola città è un inferno praticamente lo stesso.
Solo che, invece di passare le tue giornate nella tranquillità dell'anonimato, vivi nella notorietà.
E' come se avessi una grande famiglia allargata, con tanto di parenti che preferiresti non avere, che ti tocca vedere quasi ogni giorno.
Quando cammini in una piccola città, ovunque giri la tua testa, incontri sguardi di persone che conosci, ex di ogni genere: ex amiche, ex amici, ex ragazzi, ex professori che non vuoi vedere, ex persone gradite alla cerchia delle tue amicizie, ex amiche degli amici delle amiche.
Amiche di tua mamma che ti ricordano con il ciuccio in bocca e ti dicono che sei molto cambiata.
Anche la tua igienista dentale è cambiata, e si ricorda di una recita di fine anno a scuola dove eravamo vestite da coccinelle e correvamo come due cretine per il palco.
E parlo di scuola elementare.

Ma è anche il gossip che non lascia scampo. Tutti conoscono tutti e tutti sanno.
Sanno che sei tornata ma che te ne vai. Sanno con chi stai. Sanno che convivi. Sanno che lavoro facevi e che lavoro fai. Sanno.
Sanno anche tutto di tutti gli altri: chi sta con chi, storie finite, tradimenti nascosti, trasferimenti, licenziamenti e finanziamenti.
Ogni mamma della piccola città ci tiene a raccontare la storia dei propri figli a tutti, dappertutto, giusto per la notorietà. Per poi scoprire che sua figlia e il figlio dell'altra stanno facendo gli stagisti nella stessa azienda. "Ma la mia la pagano, eh." "Eh, beh, il mio ora verrà assunto!"
Ogni persona della piccola città ci tiene ad esprimere pareri su tutti: quant'è ingrassata, quant'è dimagrita, ma come si veste, ma che colore di capelli ha, sembra una battona, ma sai dove abita, ma ti prego guarda la borsa, ma quella si è sposata davvero? Che coraggio.
Ogni persona della piccola città pensa di essere onnisciente: sa come si trova lavoro, sa come si fa un colloquio, sa come guadagnare più soldi di te, sa come far partire un business dal nulla, sa come si viaggia, come ci si veste e sa anche ovviamente come si vive la vita.
Ma soprattutto, ogni persona della piccola città pensa di sapere tutto di te, come un parente lontano che non ti vede da una vita ma ha già tutte le sue idee, sbagliate, nella testa:
"Ma certo, ho sentito parlare di te, abitavi a Dublino, vero?"
"No veramente a Londra. E a Edimburgo."
"Ma sei sicura?"
"Oddio, direi di sì, dopo tre anni e mezzo, sono sicura."
"Beh sì, dai, siamo lì: Dublino- Londra- Edimburgo- Verona, sai che differenza..."
Appunto, sai che differenza?

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