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Famiglie, diritti, omofobia: il forum de “Il Mattino”

Da Uiallalla

il direttore del mattino durante l’incontroNei giorni scorsi il quotidiano Il Mattino ha dedicato un’intera pagina al tema della famiglia, delle coppie omosessuali e dei gravi casi di omofobia verificatisi a Napoli e dintorni. Gli interventi, raccolti da Gaty Sepe, sono il frutto di un forum moderato dallo stesso direttore Alessandro Barbano [nella foto] a cui hanno preso parte anche la scrittrice Cristiana Alicata, il prof. Paolo Valerio, docente di psicologia clinica alla Federico II, il prof. Massimo Villone, docente di Diritto Costituzionale alla Federico II, e il filosofo Aldo Masullo.

“L’apertura di De Magistris alla trascrizione dei matrimoni omosessuali - ricorda Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli - e la maggiore visibilità dell’affettività omosessuale tra i ragazzi sono il segno di una maggiore emancipazione alla quale, però, la comunità ha reagito con un aumento dei casi di aggressione agli omosessuali”

Episodi di violenza che - secondo Claudio Finelli, responsabile cultura di Arcigay Napoli, sono favoriti dall’incapacità di una politica troppo asservita alle gerarchie cattoliche di interpretare le esigenze della popolazione

“Oggi la famiglia tradizionale vive i suoi fallimenti che non hanno certo a che vedere con i diritti di omosessuali e trans che in nessun modo possono minacciare la famiglia tradizionale”

“Il punto fondamentale del dibattito tra laici e cattolici - interviene Cristiana Alicata - è che soltanto agli etero viene riconosciuta una funzione sociale: loro sono riconosciuti come nucleo familiare, l’omosessuale invece resta fuori dal trittico famiglia-società-stato e pertanto gli vengono riconosciuti soltanto diritti individuali”

Nell’incontro si sono anche affrontate le varie questioni da un punto di vista legislativo

“C’è un contenitore che si chiama famiglia, e un altro contenitore che non si chiama famiglia, esiste un diritto individuale alla genitorialità al pari di quello alla salute - chiarisce il prof. Massimo Villone - La verità è che non si vogliono gli stessi diritti perché c’è la paura che l’altro contenitore rubi qualcosa. Niente ipocrisie: il legislatore non darà risposte a breve, tocca mettere mano ai portafogli e ricorrere agli avvocati”

Non in ultimo, le questioni che ruotano attorno alla comunità trans

“Napoli ha la più grande comunità transessuale del mondo dopo Rio de Janeiro - ricorda Daniela Lourdes Falanga, delegata Arcigay Napoli per i diritti delle persone transessuali - ciò nonostante siamo ancora molto discriminati, il modo in cui si parla di noi, soprattutto sui giornali è spesso poco corretto e sempre accompagnato da aggettivi volgari, segno che c’è molta ignoranza su che cosa significhi essere trans, servirebbe una maggiore e migliore informazione. Per noi il vocabolario è molto importante, siamo stati molto vessati: conoscersi e riconoscersi è importante”

foto: arcigay napoli


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