L’immigrazione non è un fenomeno nuovo in Italia; i primi immigrati arrivarono nel nostro Paese già a partire dagli anni '60 in cerca di lavoro e di condizioni di vita migliori. Ma è negli ultimi 30 anni che si è verificata una crescita del fenomeno migratorio particolarmente rilevante, non solo per l'Italia ma anche per i Paesi dell’Unione Europea.
Le famiglie immigrate nel nostro Paese sono un valido contributo demografico grazie al numero alto delle nascite dei figli di immigrati, che tanto contribuiscono alla crescita demografica italiana.
In questi anni stiamo assistendo a un cambiamento del fenomeno migratorio, che potremmo definire “radicamento” del fenomeno dell’immigrazione. Cosa succede? Le immigrazioni non sono più a tempo e a scopo determinato; legate cioè a trovare un lavoro o una sistemazione provvisoria in Italia per un periodo di tempo, ma sono migrazioni mirate a stabilirsi in maniera permanente nel nostro Paese da parte di intere famiglie di stranieri. Questo processo porta a diversi effetti a livello sociale tra cui anche una forte crescita del numero di figli di immigrati nelle scuole italiane.
La sempre maggiore presenza di minori stranieri nelle nostre scuole implica la necessità per il sistema scolastico italiano di dover impegnarsi per trovare soluzioni alle nuove esigenze di una scuola sempre più multiculturale e favorire una piena integrazione degli alunni stranieri e delle loro famiglie nella nostra società. Importante allora chiedersi: in che modo la scuola può concorrere a tale importante compito? In primo luogo, è importante scegliere di non separare i bambini stranieri dal resto della classe, ma lavorare in modo tale da integrarli insieme ai compagni italiani facendo attenzione che si mantenga lo stesso livello di apprendimento.Inoltre, se necessario per un rafforzamento delle loro competenze, per gli alunni immigrati andrebbero previste delle ore di insegnamento della lingua italiana extra, al fine di favorire la comprensione, la comunicazione e quindi avere un buon rendimento scolastico e una buona integrazione nella società.
Senza dubbio è importante mantenere un dialogo costante tra i docenti e le famiglie immigrate, che sarebbe un elemento determinante per agevolare l’integrazione dei bambini stranieri a scuola. La Riforma dell'ordinamento scolastico italiano punta proprio sul rapporto scuola-famiglia e sul coinvolgimento del nucleo familiare, in maniera maggiore rispetto al passato, nel percorso educativo dei figli. Questa comunicazione scuola-famiglia serve per instaurare un effettivo rapporto di partenariato educativo tra docenti e genitori, dovrebbe anche motivare gli adulti ad apprendere e migliorare la lingua italiana al fine di costruire una rete di rapporti sociali, scolastici ed extra scolastici, ma anche migliorare il rapporto con i propri figli favorendo la loro integrazione nel Paese in cui vivono e creando un legame dialogico intergenerazionale che è molto importante per i giovani in età adolescenziale e che oggi è spesso assente, come scrivo nel mio saggio "Conflitto tra genitori e figli, la crisi del dialogo nella famiglia contemporanea".
Sviluppare un approccio interculturale a scuola é indispensabile per favorire il dialogo interculturale e l’integrazione dei bambini immigrati e delle rispettive famiglie, non solo nel sistema scolastico ma anche, più in generale, nella società italiana nel suo complesso. Tutto ciò è possibile solo promuovendo la formazione degli adulti e degli insegnanti legata ai temi della globalizzazione e della complessità nella comunicazione tra culture diverse.