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Family Day – Pensieri sparsi sul “giubileo dell’intolleranza” e dell’ignoranza.

Creato il 30 gennaio 2016 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
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Michel de Montaigne

di Rina Brundu. Personalmente faccio molta fatica a commentare questa sorta di “evento” che si é tenuto oggi in Italia. È un mio limite: non riesco proprio a comprenderlo, così come non riesco a comprendere quando centinaia di cattolici si inginocchiano e si segnano, quando frotte di musulmani girano e rigirano intorno a un meteorite, quando buddhisti o similari si stendono per terra sovente autoflagellandosi and so on and so forth. Certo mi colpisce che centinaia di migliaia di persone evidentemente degnissime e in perfetta buona fede possano lasciare le loro case, prendere macchine e bambini e partire per andare ad incensare il fondamentalismo religioso, l’intolleranza e di fatto insegnarla ai loro piccoli.

Il tutto ravvivato – tra le altre musiche – da una colonna sonora crassa quando non ignorante, cantata a squarciagola da mogli impettite e mariti occhialuti intenti, nelle intenzioni, a difendere la cosiddetta, quanto ossimorica, “famiglia naturale”. Non mi risulta che la famiglia – così come intesa da questi cittadini – esista in natura. In natura esiste la procreazione, ma da che mondo e mondo, soprattutto nelle civiltà più primitive, i nuclei familiari erano nuclei “allargati”: sovente erano nuclei formati da un capofamiglia che si accoppiava con più donne, ma non sono state rare le civiltà (illuminate?) dove la donna poteva sposare più uomini.

Il problema però non è neppure il culto superstizioso ad oltranza, piuttosto, al solito, è la forte impronta diseducativa di simili processi. Insegnare a dei bambini che esiste una “normalità”, che è la nostra, ed una “non-normalità” che è quella degli altri è un peccato di cui dovranno rendere conto, caso mai esistesse, a quello stesso Dio in cui dicono di credere. Aggiungendo il danno alla beffa c’é pure l’opzione indecente della politica più becera che cavalca queste situazioni fragili, queste paure ataviche, istintive, status-quo intellettuali tutt’altro che fortunati.

Insomma – come diceva Michel de Montaigne – sembrerebbe che ci sia un’ignoranza da analfabeti e un’ignoranza da dottori…. ma da noi, evidentemente, abbonda soprattutto la seconda.


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