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Fan Fiction: I SEGRETI DI LAURA PALMER. CAP 2

Creato il 09 aprile 2010 da Domenico Marotta
Fan Fiction: I SEGRETI DI LAURA PALMER. CAP 2
Fan Fiction su Twin Peaks. Sono 5 capitoli. Per vedere gli altri capitoli cliccate su:
  1. Capitolo 1;
di Andrea Cinalli
Capitolo 2
Laura percorse il vialetto che conduceva direttamente alla porta d'ingresso della sua abitazione. Frugò nella sua tracolla, da cui estrasse una chiave che infilò nella toppa. Il portone si aprì con un cigolio sommesso.
La giovane mosse un passo all'interno della casa. "C'è nessuno?", fece, guardinga.Con passo felpato raggiunse la cucina. Sperava solo di non imbattersi in suo padre.Oramai conosceva la verità, sapeva che Bob aveva preso possesso di lui. E che prima o poi l'avrebbe fatta fuori.
Laura deglutì cercando di scacciare quell'immagine dalla mente, si sfilò la giacca e, con noncuranza, la gettò su una lacera poltroncina posta in un angolo della sala.A quanto pareva era sola in casa.
Trasse un profondo respiro e i suoi lineamenti si addolcirono. Accennò persino un sorriso.Si avviò verso la rampa di scale che separava le stanze da letto dal resto dell'abitazione, quando improvvisamente distinse la figura imponente del padre, che si stagliava sulla soglia della porta della sua camera.
"C...ciao. C...che ci fai qui?", scandì la ragazza, impallidita.Leland incrociò le braccia sul petto, spalmandosi sulla parete tappezzata di quadri dell'ampio vestibolo. "Bé... io vivo qui...".
A quelle parole un brivido le serpeggiò lungo la schiena. Non riusciva ancora a capacitarsi che quell'essere ripugnante le era sempre stato accanto, giorno e notte.
Come se le avesse letto nel pensiero, il padre discese le scale e le si avvicinò. Le stampò un bacio sulla fronte.
Laura arricciò le labbra in una smorfia di disgusto, poi arretrò di alcuni passi. Un conato di vomito le salì su in gola. "Papà, devo ultimare i compiti. Posso andare nella mia stanza?".
L'uomo le cinse le spalle con un braccio e l'attirò delicatamente a sé. Poi la sospinse in avanti. "Desidero parlarti, cara".
La giovane sbiancò e si volse nuovamente verso il padre. "Ora? Non possiamo rimandare a dopo?"
Quando Leland scrollò il capo, gocce di sudore imperlarono la fronte spaziosa di Laura.All'improvviso un tonfo echeggiò nella sala. Entrambi si voltarono.Una donna sulla cinquantina, dal viso segnato da profonde rughe e dagli occhi infossati depose alcune buste sull'ampio tavolo che troneggiava in salotto. Sarah Palmer.
"Sono tornata. Ho fatto la spesa. Stasera preparerò una cena succulenta!"La madre di Laura stirò le labbra screpolate in un fioco sorriso. Trasse dalle buste alcune confezioni di biscotti al cioccolato, che sistemò nella credenza.
Laura esalò un lungo respiro e si allontanò con aria furtiva.
Quando Leland si rese conto che la figlia non era più al suo fianco, serrò i pugni. Si portò vicino allo specchio che copriva una parete della stanza e osservò l'immagine di Bob che vi era riflessa.

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