Primi giorni a Roma, puntata 7 del diario di Fanida, una storia come tante … o quasi
Le altre parti del racconto: link
E’ una nuova occupazione, fatta qualche giorno fa in un vecchio Istituto dimenticato e abbandonato all’incuria.
Situato in periferia, circondato dal verde, la vegetazione ha invaso tutto, anche le tegole sono state spostate dalle piante rampicanti.
Il parco è malandato, poveri alberi se non riusciremo a togliergli tutte queste piante parassitarie non avranno scampo.
Le cose da fare sono molte, anzi troppe, soprattutto ristrutturare gli spazi.
Dobbiamo aiutare le famiglie a trovare l’essenziale, ci sono molti bambini che non hanno mai visto un dottore, donne incinte e anziani.
Gente disperata, storie umane che non lasciano il tempo di pensare a Sé stessi.
Mi sento fortunata, per aver avuto un tetto ed un piatto caldo ogni giorno, vestiti, libri, giochi, tutto il necessario, anche il superfluo.
Questi bambini mi ricordano i miei amici di Livorno, ma spero che questa volta riesca a fare di più per loro.
Anche gli adulti hanno bisogno di una mano, mi rendo conto che in Italia si continua a pretendere dagli immigrati senza accompagnarli in un processo di integrazione.
Quasi tutti lavorano nei cantieri edili, nelle case come domestici, i lavori più umili, faticosi e spesso rischiosi.
Senza garanzie e tutele, a nero, non gli vengono riconosciuti diritti ma tutti pretendono che loro sino servili in un paese che li tiene in emarginazione.
Vige l’assistenzialismo in Italia, è più facile trovare mense per poveri che ottenere un pezzo di terra per coltivarsi gli ortaggi, oppure essere inseriti nel mondo del lavoro, che non esiste più ed in stallo ci mette poveri contro poveri….
In questi giorni prevale l’euforia, la gente è contenta di avere un muro attorno ed un tetto sulla testa, invece di vivere a bordo di fiumi, fra le discariche cittadine, sotto ponti o alle stazioni.
Qui l’affitto non si paga e con la miseria che si porta a casa, perché ora quella è la loro casa, si riesce a comprare da mangiare, o qualche secchio di pittura, in vista di una normalità ancora distante..
L’aspetto sanitario e scolastico sono un fulcro: abbiamo improvvisato un ambulatorio e una pediatra ha visitato i bambini, prescrivendo le prime cure..
Stiamo cercando di fornire informazioni comprensibili, su come accedere alla Sanità e sulla figura del bambino in Italia.
I primi S.T.P., tessera sanitaria provvisoria, sono stati fatti, abbiamo concordato un giorno a settimana per accompagnarli in questo percorso.
La scolarizzazione
I bambini in età scolare devono essere iscritti a scuola, è un lavoro complesso, da un lato l’organizzazione interna con le famiglie e l’accompagnamento, dall’altro i vincoli burocratici, ci sono 65 bambini di differenti età, in un territorio in cui le scuole sono sature e senza soldi. Non è facile trovare i posti per tutti è sempre più evidente che molti rimarranno fuori.
E’ un lavoro a tempo pieno, un susseguirsi di cose da fare, un micro mondo di 500 persone, di provenienze diverse, che devono imparare a convivere e a ricostruirsi un futuro, anche per i loro figli.
Un micro mondo
La nostra comunità è la nostra famiglia, stiamo imparando a conoscerci, mentre insieme ripuliamo ambienti e ricostruiamo spazi rendendoli abitabili. Fortunatamente abbiamo luce e acqua, anche se a singhiozzo. Ci sono molti bagni,qualche famiglia, le più numerose e con bambini e anziani, hanno il bagno da soli, ma la maggior parte li condivide, come nelle scuole o negli ospedali, si stanno organizzando gruppi di lavoro: idraulici, muratori, pulizie, ecc.
Progetti
Ufficio orientamento: sportello d’informazione su : sanità, scuola, lavoro, leggi.
Bacheche all’ingresso di ogni palazzo scritte in tre lingue: italiano, arabo e romeno.
Con info e regolamenti interni e orari autobus.
Ambulatorio: per visite pediatriche.
Ludoteca: spazio bambini dai 2 ai 10 anni.
Cinema: spazio sociale per adulti, visione documentari e film, feste multietniche con piatti tipici e musiche tipiche.
La Ludoteca
Ho individuato uno spazio bellissimo: è enorme, luminoso e senza spigoli, sarà stata una mensa, le mattonelle sono tutte colorate ed ho iniziato a imbiancarlo.
Ho cercato di scegliere per il muro disegni geometrici, numeri e lettere.
Ho trovato uno stereo e delle luci colorate, molte ludoteche ci hanno regalato giochi rotti e libri. Molte mamme ci hanno portato ciò che ai loro figli non serve più, siamo felici i bambini non credono che quello spazio sia interamente per loro.
Ben presto tutte le pareti non avranno più uno spazio, adorano disegnare…..Un’altra cosa che mi ricorda Livorno sono le case, il soggetto principale se non l’unico.
I miei bambini:3 eritrei, 2 italo-israeliani, 4 marocchini, 30 romeni; in età dai 2 ai 10 anni…
Spesso si aggiungono anche i grandi, si dovrà trovare uno spazio per loro.
Non è facile gestirli, sono abituati alla legge del più forte i romeni, che sono la maggioranza. I maschietti fanno i prepotenti, e insultano le bambine. Si picchiano e si sputano….a volte devo urlare per metterli in riga e altre addirittura mandarli via, il rispetto per gli altri è l’unica cosa richiesta in Ludoteca.
Purtroppo le mamme hanno almeno 3 figli a testa e quando riescono a lasciarmi i bambini hanno mille cose da fare, non ricevo collaborazioni da loro, qualche ragazza più giovane di me mi supporta, ma non posso fare affidamento su di loro.
Devo dire che il polso fermo funziona…..le bamine sono magnifiche, dolcissime e aiutano a rimettere a posto, si rendono cura dei più piccoli e si portano dietro sempre Sara, la più sfortunata è poliomielitica, il suo corpo è fortemente compromesso.
E’ una bambina sorridente, che ha tanta voglia di fare, ho preparato una sorpresa per il pomeriggio: metterò la musica e balleremo, son passi semplici e anche a terra, dove sul tappeto ci sarà Sara e tutti noi danzeremo i terra con lei……
I maschietti avrebbero bisogno di un ragazzo che gli faccia fare calcio, ASPETTO VOLONTARI LO SO CHE NON è FACILE GESTIRE QUESTI GREMLINS ADORABILI..
Gli altri stanno ristrutturando uno spazio che era un vecchio cinema, un luogo di socializzazione per gli adulti.
I romeni sono molto cattolici e hanno messo su una chiesa, è bello sentirli cantare la domenica mattina.
Noi siamo in molti ma c’è un gruppo di amici veramente in gamba, sanno fare un po’ di tutto e questo è molto utile, inoltre sono determinati e devo dire che le ragazze hanno proprio le pal..
La Vale e la Fra hanno fatto il censimento di tutti , individuando le situazioni più problematiche e per capire come aiutarli.
La Camilla è tutto fare ha seguito la Scuola, accompagnando persino i bambini la mattina con la propria macchina e facendo mille viaggi.
Sta seguendo la questione del pulmino, abbiamo richiesto lo scuolabus ma per ora non ci lasciano speranze.
Tutti insieme organizziamo riunioni, assemblee, lavoriamo dove c’è bisogno, tutti si fa tutto e anche di più.
C’è un po’ di terra nascono i primi orti, qui sta avvenendo un miracolo, dove persone che non hanno nulla collaborano per costruirsi qualcosa insieme, nel rispetto delle differenze.
Ovviamente, ci sono i gruppetti, i romeni sono in tanti, la maggior parte delle comunità, ma organizziamo spesso feste in cui cuciniamo i piatti tipici di ogni paese e ascoltiamo e balliamo le diverse musiche..
I problemi di normale convivenza sono quelli di qualsiasi condominio.
Ho nominato solo qualcuno, ma siamo in molti tutti importanti, non posso farne un elenco, o omaggiato le donne che sono GRANDI DONNE, anche se siamo molto diverse condividiamo la serietà con cui portiamo avanti le cose.
Le istituzioni ci denigrano, abbiamo proposto di pagare le utenze, per non concedere la residenza non ci permettono di pagare.
La residenza garantisce diritti e legittima l’esistenza (non è per tutti).
Spesso ci mancano acqua e luce e con l’arrivo dell’inverno dovremo organizzarci.
Come si fa ad abbandonare la gente a se stessi, in un paese che non conoscono, in cui si comportano come farebbero a casa loro, nessuno li orienta, non li vogliono vedere, fanno finta che non ci siano, non li vogliono sull’autobus, immagina se li vogliono in classe coi loro figli…. Se solo ci dessero il pulmino le mamme non dovrebbero smuoversi con altri figli piccoli a carico sui bus cittadini, la gente non gli cede il posto, piuttosto si altera per lo spazio occupato da questi esserini che non pagano il biglietto.
Abbiamo spiegato l’importanza di essere in regola sui mezzi pubblici, del rispetto delle regole ma non so cosa rispondere quando mi dicono che loro sono costretti all’illegalità.
Ho una storia di immigrazione diversa, mamma ha raggiunto mio padre dopo molti anni che era già in Italia e poi hanno messo su famiglia, a pensarci bene anche io non ho i diritti degli altri ragzzi italiani.
Stringo i pugni e vado avanti…. non so nulla di come sarà il mio futuro ma vorrei garantire qualcosa a questi bambini che seguono a malincuore i loro genitori in questi viaggi della speranza, in cui conosceranno l’indifferenza e la diffidenza e impareranno a sentirsi diversi…