Grazie a un interessante articolo su Strategie Evolutive in cui si parlava dei nuovi orizzonti della fantascienza, è saltato fuori il discorso della miniaturizzazione umana. Che sia essa voluta, come in Viaggio Allucinante, o casuale, come scrive Matheson in Tre millimetri al giorno.
Di certo è un sottofilone affascinante, per quanto improbabile, ma ancora poco sfruttato, sia nella narrativa che al cinema. Proprio nei film la tematica della miniaturizzazione è stata spesso considerata dal punto di vista umoristico. Mi vengono in mente Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi (Honey, I Shrunk the Kids), pellicola con Rick Moranis, a cui seguì Tesoro, ci siamo ristretti anche noi.
Sempre dalle parti della commedia, è impossibile dimenticare il divertente Salto nel buio, film del 1987 con regia di Joe Dante. Uno dei primi che guardai al cinema, tra l’altro.
Un esperimento scientifico porta il tenente Tuck Pendleton (Dennis Quaid) all’interno di una navicella che viene miniaturizzata e caricata all’interno di una siringa. Come missione deve essere iniettato in un coniglio e studiarne dall’interno la struttura, allacciandosi ai suoi occhi per vedere l’esterno e alle orecchie per poter sentire i suoni. Durante l’esperimento, però, l’intervento di alcuni personaggi che sono intenzionati a rubare i microchip che consentono la miniaturizzazione per sfruttarne la tecnologia, ha come risultato che il tenente Pendleton viene iniettato all’interno di un uomo inconsapevole, Jack Putter (Martin Short), imbranato, timido ed ipocondriaco.
Nota a margine, ma neanche tanto: la protagonista femminile è una giovanissima e bellissima Meg Ryan. Mi innamorai perdutamente di lei. Gesù, avevo 12 o 13 anni, ed ero in piena rivoluzione ormonale!
Nella narrativa la faccenda è sempre stata presa con un piglio più serio. Come già detto il titolo più importante del genere è Viaggio allucinante (Fantastic voyage), di Isaac Asimov. A differenza di quanto si crede, questo romanzo nasce dalla sceneggiatura dell’omonimo film scritto da Harry Kleiner e girato da Richard Fleisher. Il romanzo, commissionato dalla produzione, uscì qualche mese prima della trasposizione cinematografica, facendo così nascere l’equivoco sulla paternità dell’idea.
Tra l’altro pare che Asimov non fosse affatto contento del risultato, tanto che oltre vent’anni dopo, nel 1987, scrisse una sorta di seguito: Destinazione cervello. Questo secondo romanzo è più puntiglioso dal punto di vista scientifico, ed è ambientato nell’ex URSS, con protagonisti del tutto diversi rispetto all’originale.
A ogni modo Viaggio allucinante, più che il suo sequel, rimane ancora oggi un titolo cult della fantascienza “non spaziale”. La trama del romanzo riguarda lo sviluppo di una tecnologia che permette di ridurre le dimensioni di qualunque oggetto materiale miniaturizzando i singoli atomi, ma con la limitazione che tutto ritorna alle dimensioni originali dopo un massimo di 60 minuti. Tale tecnologia viene sperimentata da Stati Uniti e Unione Sovietica.
Uno scienziato di nome Jan Benes, operante oltre la cortina di ferro, lavora su come estendere illimitatamente la persistenza del processo. Con l’aiuto della CIA, Benes riesce a fuggire in occidente, ma rimane gravemente ferito in un tentativo di assassinio. Ridotto in stato di coma da un embolo cerebrale, viene sottoposto ad un intervento chirurgico da parte del Governo statunitense ansioso di conoscere le nuove scoperte sulla miniaturizzazione persistente.
Per eseguire l’intervento un gruppo di scienziati ed esperti, del quale fanno parte l’agente Grant, il capitano Bill Owens, il dottor Michaels, il chirurgo Peter Duval e la sua assistente, Cora Peterson, entra in un sottomarino che viene miniaturizzato e iniettato nel corpo di Benes. Seguono varie peripezie, un vero e proprio viaggio nel corpo umano, con colpi di scena di vario genere.
Una saga assai meritevole è quella dei micronauti, scritta da Gordon Williams sul finire degli anni ’70. Essa comprende tre titoli: The micronauts, The microcolony e Revolt of the micronauts. Il punto di partenza della saga è distopico. Futuro prossimo: la Terra è sovrappopolata, la fame dilaga nel mondo, tanto che i governi impongono leggi marziali per razionare il cibo. Un avveniristico esperimento scientifico permette di rimpicciolire gli uomini alle dimensioni di insetti. Grazie a tale tecnologia sarebbe possibile sfamare la gente miniaturizzata, approfittando delle ricchezze del “piccolo mondo”. Una spedizione esplorativa proverà a sondare questa opzione, valutando l’eventualità di condividere lo spazio vitare con il mondo degli insetti.
Purtroppo la trilogia dei micronauti è arrivata in Italia rimaneggiata. Non si sa bene perché, ma Urania valutò opportuno tradurre solo i primi due capitoli della saga, senza comprare i diritti per il terzo. Il primo volume è reperibile con una certa facilità nei mercatini dell’usato. Se vi capita acquistatelo senza pensarci due volte.
C’è poi il Dottor Cyclops, film del 1940 prodotto dalla Paramount. Suo protagonista è il folle dottor Torkel, che si diletta a sperimentare strani utilizzi dell’energia atomica. Quando un paio di colleghi lo raggiungono nel suo rifugio in Perù, Torkel svela la vera natura dei suoi esperimenti: ha realizzato una macchina in grado di rimpicciolire gli esseri umani. Per non condividerla coi nuovi arrivati decide di utilizzarla proprio su di loro, riducendoli alle dimensioni di bambolotti, per poi cercare di eliminarli. Effetti speciali straordinari per l’epoca, trama avventurosa e tipica creatività della “vecchia scuola” fantascientifica. Film godibile ancora oggi.
Tre millimetri al giorno è uno dei più noti romanzi di Richard Matheson.
Durante una gita in barca, Scott Carey viene colpito da una non meglio precisata onda radioattiva; qualche settimana più tardi, a seguito di una visita medica, si rende conto, con sgomento, che si sta rimpicciolendo di tre millimetri al giorno. Il romanzo ripercorre gli ultimi giorni del protagonista, la progressiva disgregazione della sua vita di relazione, la sua lotta per la sopravvivenza in un mondo che diventa gradualmente sempre più terribile e minaccioso, e lo spettro incombente del giorno in cui è destinato a raggiungere la dimensione zero ed a scomparire del tutto.
Dunque questa volta la miniaturizzazione non è più volontaria, bensì incidentale, nociva per il protagonista. Dal romanzo è stato tratto anche un film molto valido, Radiazioni BX: distruzione uomo, prodotto dalla Universal.
Non dimentichiamo infine un cartone animato che fece storia: Siamo fatti così, raro e riuscito esempio di divertimento unito alla divulgazione scientifica per i più piccini. Non si tratta di miniaturizzazione, ma siamo da quelle parti.
Io lo adoravo!
Filed under: dossier, film, libri, recensioni