FANTASIE ELETTORALI
Questa tornata elettorale la si fa per rinnovare il Parlamento europeo, ma per il Movimento di Grillo, sembra una elezione politica per rinnovare il governo italiano.
Tuttavia, mi attengo all’argomento “Europa” e cerco di esaminare attentamente i famosi sette punti del programma grillino.
1) Abolizione Fiscal Compact.
2) Adozione degli Eurobond.
3) Alleanza tra i paesi mediterranei per una politica comune.
4) Investimenti in innovazione e nuove attività produttive esclusi dal limite del 3% annuo deficit di bilancio.
5) Finanziamenti per attività agricole e di allevamento finalizzate ai consumi nazionali interni.
6) Abolizione del pareggio di bilancio.
7) Referendum per la permanenza nell’euro.
Alcuni punti sono poco chiari, generici, poco più di un enunciato, come, per esempio, il 3 e il 5.
I punti 1, 2 e 4, implicano il fatto che Grillo dovrebbe essere al governo per attuarli, per avere la possibilità di negoziare e convincere tutti gli altri governi europei. Ma Grillo non è al governo, per arrivarci si devono sciogliere le Camere e tornare a votare (campa cavallo che l’erba cresce).
Il punto 6 implica una modifica costituzionale, per cui chi lo propone deve avere la maggioranza assoluta in Parlamento.
Il punto 7 non si può attuare in Italia, tutt’al più potrebbe essere un referendun “consultivo”. La Costituzione della Repubblica italiana, infatti, prevede solo due tipi di referendum, quello abrogativo e quello confermativo. Per poter indire un referendum consultivo, dovrebbe essere approvata una legge costituzionale ad hoc (campa cavallo che l’erfba cresce). Da aggiungere poi il fatto che chi vuole l’adozione degli Eurobond, non ha senso che promuova contemporaneamente un referendum sull’euro. Segno che non ci crede. Non solo ma perché un paese esca dall’euro è necessario il parere di tutti i governi che compongono la UE.
Più che un programma questo è un manifesto del tipo: l’Europa che vorrei. Se nel programma avessero scritto che vogliono la pace nel mondo, il disarmo immediato di tutti gli eserciti, la fine della schiavitù e del razzismo, e che vogliono vincere i campionati di calcio in Brasile, quel programma avrebbe avuto le stesse probabilità di realizzazione.
Il motivo per cui questo programma non sarà realizzabile in Europa, dipende proprio da come funzionano le cose in Europa.
Il Fiscal Compact è un trattato internazionale, il che implica, prima di tutto, che il governo italiano lo modifichi o lo stracci e che, successivamente, tale modifica o stracciatura, venga approvata dal Parlamento italiano. Le procedure legislative ordinarie europee, poi, prevedono un iter in cui, con pari poteri, si esprimano il Consiglio e il Parlamento europeo. Il Consiglio è composto dai governi nazionali. Nel nostro governo, il movimento 5 stelle si è ben guardato di entrare. Quindi zero possibilità. (Campa cavallo che l’erba cresce)
Il prossimo Parlamento europeo sarà composto da 751 deputati. Se tutto va bene per Grillo, al Movimento 5 stelle toccheranno 19-20 seggi, visto che negli ultimi sondaggi era accreditato al 25% circa. Ma se anche i deputati grillini fossero 30, cambierebbe poco, perché questi deputati non faranno parte di nessun gruppo politico presente in Europa (PPE, PSE, GUE, ALDE, ECR, EFD, Verdi), finiranno tra i “non iscritti”, a meno che non convincano parlamentari di altri 6 paesi, per costituire un nuovo gruppo che comunque avrebbe un numero limitato di deputati su 751.
Le loro battaglie non saranno portate avanti nel Parlamento europeo, come non lo sono ora nel Parlamento italiano, non avranno alcuna voce in capitolo in nessuno degli organi decisionali.
Avremo un manipolo di signor nessuno che saranno senza poteri e senza competenze. Potranno cambiare l’Europa come dicono? Penso proprio di no. Per cambiare il sitema attuale europero occorre essere d’accordo in molti. Non bastano 30 sparuti deputati, perciò non avranno alcuna possibilità di riuscire a fare qualcosa, neppure alla lontana. (Una cosa però faranno: intascarsi dei soldi come parlamentari e fare tanti bei viaggetti gratis).
Per cui è del tutto incomprensibile la cattiveria e l’odio espresso dal megafono ogni giorno sui palchi delle piazze italiane, in queste elezioni europee, a meno che lo scopo non sia quello di mandare via il governo italiano e Renzi in particolare.
Significa sfruttare un’occasione, quella delle elezioni europee, per andare al potere in Italia. Ciò significa anche prendere in giro gli italiani. Dire una cosa per farne un’altra.
Per questo ogni giorno aumenta la tensione, la cattiveria la bassessa delle parole, la vigliaccheria degli insulti. Ce ne propinano una nuova ogni santo giorno che passa, e fra Hitler, Stalin, vivisezioni e processi sommari, non se ne può più.
Quello che ho capito, comunque, è che il voto al movimento 5 stelle, in queste elezioni europee, è un voto inutile.
Ha detto Grillo (18.5.14) “queste europee le abbiamo già vinte”. Per andare al potere in Italia?