Si infittisce il mistero di Bassignana, cittadina a pochi chilometri da Valenza, dove ormai da tempo attira la curiosità dei cittadini (ed anche dei molti visitatori) la presenza sinistra, raccontata da numerose persone, di una serie di eventi a dir poco anomali che sono legati alla cosiddetta “Casa Pastore” (o “Villa Pastore”), situata in città, su un piccolo altipiano in via Zeno con due caseggiati oggi davvero in pessimo stato di conservazione. Già da diversi anni si conoscevano gli strani fenomeni che caratterizzavano l’edificio, con apparizioni spiritiche notturn), scricchiolii, bicchieri rotti come per incanto, voci e grida notturne percepite anche nell’area limitrofa. Da alcuni mesi, cittadini della zona riferiscono nuovamente di suoni e rumori davvero atipici, provenienti dalla casa e dai campi circostanti, tanto da aver indotto il CERP, Centro Europeo di Ricerche sul Paranormale (per info e segnalazioni [email protected] o 333 4522224) ad effettuare alcuni sopralluoghi, che per ora non hanno però fatto registrare prove chiare dei fenomeni spiritici segnalati e testimoniati. Alla fine del XIX secolo, precisamente nel 1873, morì nella casa la piccola Elisa Pastore, di appena due anni, dopo una crisi di febbre migliare, una patologia che già all’epoca era però molto rara. Davanti al laghetto è sepolta la bambina. Altre morti inspiegabili avvennero successivamente: un altro bambino, di tredici anni, Giovanni, fratellino di Elisa (o secondo altre fonti cugino) perito nel 1883, esattamente dieci anni dopo Elisa, nel crollo di una delle due torrette mentre suonava il pianoforte, ed un operaio, qualche anno fa, durante i lavori di ristrutturazione. La lapide che ricordava la morte del bambino è ora sparita misteriosamente. Gli spiriti, secondo i sensitivi che hanno visitato la casa, non sono entità malvage, ma sono i piccoli fantasmi dei due bambini deceduti, vittime di un destino triste e di una presenza ostile alla famiglia. Sono tre, o forse addirittura quattro, le morti anomale avvenute nella villa. Nella zona, pare che in epoca tardo medievale fossero anche presenti i cerchi rituali delle cosiddette “masche”, figure assai care all’immaginario piemontese spesso confuse con streghe o fattucchiere (le circostanze sono tutt’altro che divertenti, se si pensa che, ad esempio, nella zona di Acqui e Spigno furono numerose, dal XIV al XVI secolo, le donne accusate di questi crimini a salire sui roghi). L’indagine del CERP e del nostro giornale continua. Segnalateci eventi, fatti e circostanze strane e misteriose della vostra zona, racconti riferiti, apparizioni, presunte infestazioni o accadimenti anomali. Approfondiremo, con l’aiuto degli esperti del CERP, ed anche con l’ausilio di mezzi scientifi ci appropriati. Non è importante crederci. Anzi, è bene diffidare ed essere scettici. Ma è bello lasciarsi aff ascinare e sedurre da piccoli e grandi misteri e godersi, in questo mondo così razionale e materialista, una suggestione in più.