Parte bene Fantastic 4, facendoci quasi dimenticare, ma non perdonare, quel pasticcio dei due precedenti film sul quartetto fantastico, peccato però che le promesse e le speranze siano destinate ad infrangersi contro un muro di frettolosa banalità. Di fatto la parte migliore del film, la prima, decanta lentamente, prendendosi i suoi tempi ed arrivando all’esperimento che farà dei nostri eroi quello che sono, solo verso la metà. I problemi arrivano nell’ultimo terzo della pellicola, in cui, probabilmente resosi conto di aver troppo dilatato i tempi, il regista comincia a correre a perdifiato, come se non ci fosse un domani, di fatto creando una crisi e salvando il mondo nello spazio di un misero quarto d’ora. Il risultato è l’annullamento di ogni pathos e il totale appiattimento di ogni emozione e dinamica, dipanando troppo velocemente nodi narrativi, che meritavano ben altri tempi e rispetto. Le complesse dinamiche che si instaurano tra i protagonisti si risolvono con una pacca sulla spalla e quattro persone divise da incomprensioni e sensi di colpa, diventano un team nel breve spazio di uno scambio di sguardi, o se preferite di un’inquadratura. Fantastic 4 è l’ennesimo esempio di un intrattenimento banale e decerebrato, convinto una volta di più che basti raccontare una storia con qualche effetto speciale, perché noi spettatori restiamo a guardare adoranti, a bocca aperta. Brutte notizie, il cinema è tutta un’altra cosa.