Regia: Josh Trank
Origine: USA, Germania, UK, Canada
Anno: 2015
Durata: 100'
La trama (con parole mie): Reed Richards, fin dalla più tenera età, ha sempre mostrato di essere un genio assoluto della scienza, di quelli che nascono, quando al mondo va di fortuna, una volta ogni secolo. Cresce affiancato dall'inseparabile amico Ben Grimm, fino a quando, ancora alle superiori, viene avvicinato da Franklin Storm, che con i figli Johnny e Sue è legato a doppio filo a sperimentazioni sui viaggi dimensionali.Al lavoro accanto all'unico altro giovane dotato quanto lui, Victor Von Doom, Reed affinerà le sue abilità fino a guidare una missione d'esplorazione dall'altra parte del confine che ha sempre sognato di superare: peccato che, proprio a seguito della stessa, tutti i membri del team finiscano per subire modifiche fisiche che cambieranno le loro vite per sempre.E mentre Victor risulterà disperso nella dimensione ignota, Reed tornerà dopo aver acquisito la capacità di allungarsi ed un'elasticità incredibile, Johnny potrà prendere fuoco e volare, Sue diventare invisibile ed operare sui campi di forza mentre Ben, mutato in un essere enorme fatto di roccia, diverrà un concentrato di forza bruta.Cosa accadrà quando dovranno non solo coesistere, ma anche affrontare l'ordine costituito che li vorrebbe pienamente al suo servizio ed il redivivo Victor, anch'egli dotato di terrificanti poteri?
Non ho mai amato particolarmente, da accanito lettore di fumetti, i Fantastici Quattro.Le loro storie, per quanto affascinanti, hanno sempre portato in dote una componente spiccatamente sci-fi e cosmica che poco si addiceva, ai tempi, alla mia ricerca di eroi urbani e "con superproblemi" come Daredevil o Spider Man, e a parte il personaggio della Cosa, con i suoi tormenti legati all'aspetto fisico contrapposti ad un carattere burbero in pieno stile Bud Spencer dei tempi d'oro, non mi sono mai sentito particolarmente coinvolto dagli altri tre membri originali della squadra.Quando, poi, in sala giunsero i due lungometraggi targati Fox dedicati al quartetto, pensai di aver fatto più che bene la mia scelta: negli anni dell'Uomo Ragno di Raimi e degli X-Men di Singer, infatti, i Fantastici Quattro cinematografici, con o senza Silver Surfer, risultarono quantomeno imbarazzanti.Il tempo è passato, io ho abbandonato la lettura degli albi e l'Universo Ultimate - che fondamentalmente ripropone eroi classici in versioni moderne e rivisitate - ha rilanciato team come quello di Richards e soci, portando la grande M a tentare un nuovo esperimento su grande schermo per il gruppo creato da Stan Lee e Jack Kirby: il risultato, almeno sulla carta, è stato disastroso quanto il precedente.Recensioni pessime oltreoceano affiancate da incassi che superano a malapena il budget stimato, nonostante un sequel previsto per il duemiladiciassette - che, considerato il finale, pare quasi d'obbligo -, infatti, parevano confermare la maledizione pronta a colpire lo storico quartetto in ogni sua incarnazione su grande schermo.Qui al Saloon, lo ammetto in tutta onestà, ci si aspettava molto peggio, e personalmente credo che il risultato - insoddisfacente, sia chiaro - finale sia legato principalmente ai numerosi problemi in fase di produzione avuti dalla pellicola: pare, infatti, che la direzione presa da Josh Trank - regista del promettente Chronicle - non fosse di particolare gradimento a finanziatori e distrubitore, che dunque sarebbero "corsi ai ripari" facendo riscrivere in corsa la parte conclusiva.In effetti, a conti fatti, la prima metà del film risulta essere addirittura quasi piacevole, frutto di un discreto lavoro sulla caratterizzazione dei personaggi volta a presentarli, di fatto, anche ad un pubblico a digiuno degli stessi charachters: peccato che, proprio a partire dalla conquista dei poteri dei quattro, tutto si evolva e risolva nel tipico prodotto da multisala nel weekend tagliato con l'accetta e schiavo delle regole che il mercato della settima arte legata ai supereroi impone.Un vero spreco, considerato l'uomo dietro la macchina da presa ed un cast di "nuove leve" decisamente interessante, un villain tra i più importanti del panorama dei comics - il Dottor Destino - e la possibilità di approfondire con un certo criterio le diversità di ogni membro del team: in questo senso non riesco a capire per quale ragione un obbrobrio come Transformers 4 debba necessitare di quasi tre ore e questo Fantastic 4 di un'ora e mezza e poco più.Misteri della grande produzione e distribuzione.Archivata la consapevolezza di avere assistito ad uno spettacolo assolutamente dimenticabile, comunque, resta la perplessità di fronte alle critiche feroci ricevute da un film che, di fatto, non le meritava, o quantomeno non così clamorose come sono piovute perfino in ambienti profondamente mainstream come IMDB.Resta da pensare se valga davvero la pena di investire sugli F4 per un sequel o abbandonare definitivamente un brand che pare maledetto, sperando in questo caso di non incontrare mai la Cosa pronta a gridarci in faccia:" E' tempo di distruzione!"
MrFord
"It's been a hard day's night, and I'd been working like a dog
it's been a hard day's night, I should be sleeping like a log
but when I get home to you I find the things that you do
will make me feel alright owww."The Beatles - "A hard day's night" -
Magazine Cinema
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