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Faòri (Rossana Cifola)

Creato il 20 ottobre 2013 da Stefania
Faòri (Rossana Cifola)In occasione dell'ultimo Venerdì del libro ho suggerito una lettura per bambini che viene proposta nell'ambito di un laboratorio di lettura messo a punto dall'Assessorato alla Cultura del mio Comune e del quale sono protagonista come lettrice volontaria assieme ad un'altra ragazza. Lei, Cinzia, legge Berta e Girolamo mentre io introduco l'incontro leggendo alcuni passi del libro "Faòri" di Rossana Cifola. Si tratta di un libro scritto da una mia concittadina, ora una signora anziana, ex insegnante di scuola elementare, che racconta la vita nella nostra zona ma trasposta a quando era piccola. Usi, abitudini, tradizioni di tempi passati vengono narrati a distanza di anni ma alla luce di ricordi vivi e chiari.
Faòri (Rossana Cifola)Nel proporre il laboratorio di lettura "Una biblioteca per ogni età" si è pensato di portare la lettura, e dunque promuovere la biblioteca, nei Centri Anziani del territorio: io leggo passi dal libro "Faòri" che non è propriamente adatto ai più piccoli ma è pensato per gli anziani o, comunque, gli adulti. Poi il momento dedicato ai bambini è curato da Cinzia. Ebbene, nel corso dei vari appuntamenti si è anche voluto favorire un contatto tra generazioni, offrendo un pomeriggio diverso a grandi e piccini. Onestamente trovo che sia un modo intelligente di offrire un'occasione di contatto tra giovanissimi e meno giovani che non sia il mero rapporto tra nonno e nipote. Un momento di condivisione, di crescita reciproca. Uno dei momenti più toccanti è stato quello vissuto nella Residenza Protetta per Anziani del nostro Comune: in questo caso l'incontro è stato riservato esclusivamente agli ospiti e alle loro famiglie, senza bambini vista la particolarità dell'ambiente. 
Per me è stata un'esperienza molto profonda. Nel leggere quei passi, ogni volta, penso a mia nonna e a quello che lei ci racconta della sua infanzia, alla preziosità dei suoi racconti, al volto incantato dei miei figli ogni volta che le chiedono di parlare di se e della sua vita da bambina e trovarmi in quell'ambiente mi ha fatto pensare ancora di più a lei. Lei che a 92 anni vive ancora da sola, che se potesse non chiederebbe mai aiuto, che inizia a sentirsi un peso. Ho pensao anche a mio figlio che, dall'alto dei suoi sei anni mi ha detto qualche tempo fa: "Mamma, io sono dispiaciuto... Sono dispiaciuto perchè penso che nonna è vecchietta e tra un po' non ci sarà più!".
Insomma, se le altre volte è stata un'emozione, in quell'ambiente lo è stato ancora di più incontrando gli sguardi di quegli anziani  che, seppur ben trattati, puliti e serviti, si trovano comunque in una situazione di lontananza dalla loro famiglia... qualcuno neanche ce l'ha più una famiglia.... insomma, è stata una tappa importante del progetto anche se, è evidente, quello che è rimasto a loro sarà più che altro legato alla nostra presenza che non ai contenuti di quanto proposto.
Faòri (Rossana Cifola)Il libro. La storia narrata racconta di luoghi a me familiari, perchè si tratta della mia città. Sono, però, luoghi diversi da quelli che vedo e che vivo oggi: al posto di grandi spazi verdi oggi ci sono case, nel luogo in cui si faceva la fiera degli animali oggi c'è un campo sportivo, quei volti pieni di aspettative a quell'epoca oggi non ci sono più...  Faòri (Rossana Cifola)Il tutto è stato reso ancora più emozionante grazie alla proiezione di immagini tratte da un altro libro "Le immagini e la memoria" del Prof. Malvestiti, marito della signora Cifola. Il racconto e quelle immagini risalgono ad epoche diverse ma il loro abbinamento è stato più che felice. 
Ora mancano due appuntamenti alle fine di questa esperienza: ho investito il mio tempo libero, sottratto alla mia famiglia, per leggere in questo contesto e sono contenta di averlo fatto. Spero che l'iniziativa possa essere ripetuta anche in futuro.
Ps: nella foto in cui mostro il libro, in apertura di uno degli incontri svolti, non siamo in un cantiere ma all'interno di una Chiesa che, in un lato, ha problemi di stabilità... è comunque possibile entrarci, non c'erano pericoli.
Le due foto in bianco e nero sono tratte dal libro "Le immagini e la memoria" di cui sopra.

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