Magazine Italiani nel Mondo
Fa piacere ricevere così tante lettere, ognuna corredata dalla storia di chi scrive: impiegati, ingegneri, programmatori, scrittori, ricercatori, studenti, architetti, o anche solamente sognatori :) Testimonianze di chi già ha in programma di andarsene e di chi ci sta pensando, di esploratori dei cinque continenti che ci hanno preceduto, di sognatori che vorrebbero andarsene ma per via di situazioni personali difficili non riescono.
Molto spesso le domande che ci vengono poste hanno punti in comune, come prevedibile, abbiamo quindi pensato che fosse opportuno fare uno o più post con le cosidette FAQ, ossia le domande frequenti. Da quel che ci scriverete d'ora in avanti potremmo trarre spunto per aggiungere o modificare qualche cosa a beneficio anche degli altri lettori, naturalmente mantenendo la riservatezza dei lettori ;)
Consigliate di andare via dall'Italia?
No. L'emigrazione è sempre una scelta difficile, per alcuni necessaria, per molti impossibile. Andiamo per ordine (conto di tornare più avanti su ogni punto che necessiti approfondimenti):
1. Soldi: Innanzi tutto serve la possibilità economica di spostare sé stessi, eventuali familiari diretti e beni materiali essenziali, trovare affitto mentre si cerca lavoro e altri soldi per ogni evenienza, diciamo almeno 10.000€. Tenete presente che dovreste convincere l'immigrazione di avere i mezzi per tenervi in piedi nel prossimo futuro finché non vi stabilirete e non essere a carico dello stato a breve.
2. Affetti: è innegabile la presa che ha la famiglia, specialmente nella cultura italiana. Moltissimi sono legati fortemente ai propri cari, dopotutto è proprio il motivo per cui li chiamiamo così :) Secondo la mia personale opinione però, se è per un cambiamento in meglio oggettivamente visibile, molti per il vostro bene vi daranno la loro benedizione e l'augurio del successo, anche se in altri casi sappiamo che non la prendano così allegra purtroppo. Ogni famiglia è diversa e pertanto a voi di valutare. Dall'altro canto, il mondo di oggi permette di mantenere i contatti facilmente in diversi modi, invece di lentissime lettere o costose chiamate intercontinentali, oggi abbiamo Facebook, Skype, e-mail, e ogni altra forma sociale che ci permette di parlare e vedere la famiglia a migliaia di chilometri di distanza, di vedere alcuni canali italiani o anche solo di tenerci aggiornati sulla situazione con i giornali con una facilità che vent'anni fa era pura fantascienza.
3. Clima: mentre scrivo fuori nevica! È una nevicata molto timida al momento e non ne rimarrà traccia entro l'ora ma la temperatura è sotto allo zero e d'ora in poi fino ad aprile diventerà comune il paesaggio innevato. Non potete star qui senza aspettarvi di passare 6 mesi l'anno con freddo, neve, ghiaccio e tormente ad accompagnare le vostre giornate in ogni spostamento. Questo vale in modo e misura diverse per ogni paese che valuterete.
4. Lingua: In Canada è necessario sapere parlare fluentemente inglese, in Québec anche francese. Non è necessario saperli parlare immediatamente, ma impegnarsi a farlo nei tempi più brevi possibili, il governo ha anche dei corsi appositi per agevolare i nuovi arrivati ad integrarsi. Mentre per aspetti sociali quel che si vede in giro è l'unione di diversi mondi portati qui dagli immigrati, sono molti protettivi, a mio avviso a ragione, della propria identità nazionale. Per stare qui bisogna parlare le lingue nazionali, conoscere la storia, aderire agli ideali e vivere produttivamente, e non è certo l'unico paese a insistere molto su questo fronte.
5. Vari ed eventuali: la situazione personale di ognuno può includere complicazioni, mutui, età, difficoltà nelle lingue straniere, differenze culturali e quant'altro.
In breve no, l'emigrazione non è affatto semplice e non è per tutti. Detto ciò, alcuni provano uno spostamento da una zona all'altra d'Italia ad esempio, oppure reinventandosi con un nuovo mestiere o titoli di studio, è davvero una decisione che deve prendere ognuno per sé, l'importante secondo me è non arrendersi mai.
Sono convinto, il mio posto non è più qui, il Canada fa per me?
Mentre si mettono i soldi da parte se è un obiettivo raggiungibile, bisogna verificare di avere i requisiti per l'ingresso nel paese, il quale sia ben chiaro può benissimo non essere il Canada secondo le vostre personali opinioni, lingue conosciute, opportunità di lavoro e via discorrendo, ma capirete che noi dovendo parlare per esperienza lo portiamo come esempio :P Peraltro abbiamo ricevuto molte testimonianze da altri cosidetti expat, stabilitisi in Francia, Gran Bretagna, Messico, Norvegia, Australia, e altri ancora, quindi prendetevi il tempo di cercare il posto migliore per voi :)
Però mai e poi mai cercare di fare la furbata di arrivare qui in turismo, trovare un lavoretto da fare in nero e poi si vedrà. Se vi beccano potete iniziare a cercare un altro paese dove stare, il Canada ve lo siete bruciato. Non si arriva qui a sorpresa con un gommone urlando "aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più", anche i rifugiati hanno una trafila da fare e vengono esaminati.
La prima pagina da visitare sul sito dell'immigrazione canadese è certamente "Determina la tua eligibilità" (i link sono alla versione inglese, come tutti i siti canadesi è disponibile la versione francese se preferite). Come riportato, ci sono diversi controlli da fare prima di considerare la richiesta di immigrazione, che spaziano fra affiliazioni, sicurezza, criminalità, e parentela con individui cui è stata rifiutato l'ingresso nel paese per questi motivi, non escludendo altri vari ed eventuali che spuntino in fase di verifica. Insomma, i controlli si fanno all'ingresso. Spero non sia un problema per chi legge questo blog, ma preferiscono mettere le mani avanti.
Non ho problemi che mi impediscono di entrare in Canada, qual è il prossimo passo?
Supponendo di non aver intoppi per quanto sopra, ci sono varie strade possibili per entrare nel paese, attraverso le quali cerca di guidarvi il wizard "Venite in Canada" che spiega strada facendo in caso di necessità alcuni dei requisiti. Se invece preferite c'è l'elenco delle possibilità, ognuna con il suo kit di documenti da compilare accuratamente che potete scaricare online:
- Lavoratore in Canada nelle professioni ricercate (FSW), in cui si vedono i mestieri più richiesti al momento e per i quali si mira l'immigrazione principale, con un limite di 5000 richieste totali e 300 per categoria (eccetto medici che possono arrivare a 1000), limiti che in alcuni casi sono già stati raggiunti al momento in cui scrivo e salvo novità verranno reimpostati il 30 maggio 2014.
- Lavoratore in Québec nelle professioni ricercate (QSW), come sopra ma preapprovato dal Québec in particolare (CSQ), oppure Nominazioni provinciali, dove si chiede ad una provincia il permesso di stabilirsi in base alle sue richieste di lavoro. Il Québec spesso viene considerato caso a parte, questo è uno di quei casi.
- Canadian Experience Class (CEC), dove ci sono al momento 205 diversi mestieri richiesti in maniera minore rispetto al FSW, con un limite di 200 per specializzazione e 12000 in totale. Il limite di questa sezione è stato appena reimpostato il 09/11/2013 e pertanto aperto alle richieste. Si applica solamente a coloro che abbiano avuto esperienze di lavoro in Canada durante gli ultimi 3 anni.
- Imprenditori, investitori e lavoratori autonomi, di cui però per i primi due non vengono più accettate richieste fino a nuova comunicazione a causa del gran numero ancora in sospeso.
- Ricongiungimento familiare, soggetto a diversi inasprimenti negli ultimi anni per via dei furboni che cercavano di entrare nel paese con matrimoni di convenienza.
- Badanti a residenza fissa, che si occupano di bambini, anziani o persone che richiedono assistenza continua, vivendo assieme a loro.
- Rifugiati.
Non rientro nelle categorie richieste, c'è speranza?
Può darsi, se non ora magari più avanti, oppure cercate ancora altrove. Ad inizio 2013 ci fu l'International Experience Canada che permise a molti di richiedere un visto di 12 mesi per provare a vivere e lavorare in Canada. È il caso di far presente che abbiamo conosciuto persone di nazionalità diverse che hanno provato il Canada ma hanno deciso che non fa per loro ed hanno pertanto deciso di tornare indietro senza molti patemi per poi riprovare da un'altra parte magari. Il "ritorno a testa bassa" è un concetto molto, molto italiano, altri vedono l'uscita fuori porta come un'utile esperienza positiva. Quindi tenete d'occhio il sito dell'immigrazione ogni tanto, potrebbe esserci qualche novità da prendere al volo, o ancora fatevi un viaggio fuori stagione che costa meno (e vi fate un'idea dell'inverno così non dite che non vi avevamo avvertito :P)
Quali documenti sono necessari e come posso farmeli riconoscere?
Il passaporto fa le veci di ogni documento di identità locale senza bisogno di farlo tradurre, quindi visto che ad ogni modo è necessario per viaggiare risparmiate almeno su quello.
Saranno poi necessari i titoli di studio a disposizione, ma convertiti, una semplice traduzione è un "pezzo di carta" come un'altro che potete presentare come referenza ma non valido per posti di lavoro ambiziosi. Per maggiori informazioni sull'equiparazione del titolo di studio bisogna vedere la pagina dedicata della regione. In ambito di certificazioni, si consiglia in quelle pagine anche di contattare per informazioni specifiche l'ente o albo che regola il mestiere nel paese d'origine, che meglio saprà orientarvi.
Fra i documenti reperibili in comune, citiamo stato civile, estratto di nascita, certificato di matrimonio, e aggiungiamo dal commissariato il casellario giudiziale e certificato dei carichi pendenti. Per questi ed altri eventuali documenti sarà necessaria la traduzione giurata per la riconoscibilità all'estero.
Lavoro nel campo [xyz], mi serve una proposta di lavoro per ottenere il visto di lavoro, conoscete qualcuno nel settore?
Può accadere, ma molto probabilmente no ^^; Quello che consigliamo è sia di farsi un'idea del mercato del lavoro del campo in questione, tramite siti come Jobboom, Workopolis o Emploi Québec, sia di contattare direttamente le aziende che vi interessano. L'impegno ad assumervi in futuro quando avrete passato la selezione dell'immigrazione non è da sottovalutarsi e non si improvvisa, tra le altre cose il datore di lavoro deve dimostrare che non è in grado di trovare il personale giusto all'interno del paese e per questo deve assumere all'estero.
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