Io sto nella fascia delle bruttine che combattono.
Cioè, non sono mai stata né mai sarò figa, e non ci sono corsette, creme o trattamenti alla cheratina che tengano: ho la corporatura che alle medie nelle lezioni di inglese ti facevano descrivere come medium build, né grassa, né magra. Vestita sembro magra, ma è più che altro un effetto visivo, perché ho le ossa del viso e delle spalle e anche i tendini del collo molto sporgenti. Quindi la parte più visibile di me è incavata, ma cosce e culo sono un'altra faccenda, una faccenda molto altra per essere sinceri. Da nuda non mi direi grassa, ma piuttosto burrosa, e soprattutto poco compatta. Con un incipit di cellulite preoccupante e un culino quadro, che mi si appoggia sulle cosce e quando mi abbronzo (quando mi abbronzo?) mi rimangono le lunette bianche. Uno di quei culi a quattro chiappe, su cui il segno dello slip sarà evidente sempre e per sempre, e non c'è assenza di cucitura che ci salvi, caro Intimissimi dei miei stivali.In faccia, ho una fisionomia rapace, nel senso che di profilo ricordo un uccello: ho il collo lungo dell'airone cenerino e il naso a becco dei corvacci di campagna.
Ho le spalle spioventi, le unghie asimmetriche, duroni inestirpabili ai piedi, capelli demmerda e poi basta, perché va bene l'autoanalisi, ma così manca poco che vi saluto con la mano e mi butto dal ponte di testa.
Essendo stata snobbata da una madre natura parca di doni, a mia difesa va da dire che mi ci impegno. Non tanto, perché come in tutte le cose sono pigra e non c'ho sbatti, ma un po' sì. Tipo compro dei vestiti che mi stanno bene anche se al Pelliccia fanno cagare, combatto una guerra decennale contro dei capelli sfranti e non esco mai di casa struccata. Mai. Solo se devo andare in piscina, e comunque lo faccio controvoglia. Non che si tratti di fissazione o banale vanteria, è una semplice equazione di benessere psicofisico: se già sei un po' cessa, magari (magari, dico, eh) pure un po' di cattivo umore ed esci di casa sfatta, amica, te la sei cercata. Vestirsi carine, truccarsi e sentirsi un po' più belle fa bene all'umore, si ha più voglia di fare le cose e in generale la vita sembra meno una merda se la affronti con la giusta dose di mascara.
Vabbè, tutto sto spiegone e ora ho perso il filo. Quello che volevo raccontarvi è che, quale disgrazia, di sti giorni non ho una beata voglia di mettermi bene.Mi sono resa conto del fondo che stavo toccando quando l'altro giorno, per andare a prendere un gelato, sono uscita di casa così agghindata:pantaloni in maglina grigia comprati da Tezenis nel lontano 2012 a solo scopo casalingo;felpa alla Dirty Dancing dei poveri con tanto di spallina del reggiseno in vista;slipon pelose senza calze;occhiali da vista;coda.
Non ho giustificazione di fronte a tale sciatteria, ma provo a trovarle lo stesso. Mi sono fatta l'esamone di coscienza, e credo che la causa del mio decadimento improvviso sia da cercare tra una di queste quattro opzioni:
- Lo stato di irrisolutezza in cui mi hanno gettata le prime avvisaglie di bella stagione mi lascia confusa e spaesata di fronte alla vastità delle opzioni che l'armadio mi fornisce.
- La regressione intellettiva e morale di cui mi sento vittima da molti mesi a questa parte si ripercuote sul mio livello estetico, condannandomi ad un aspetto esteriore da bruto delle montagne, perfettamente in sincronia con la condizione del mio Io.
- Forse, al contrario, crescendo sto diventando più matura e pertanto meno ossessionata dall'importanza del personal branding (risate).
- Non ho un cazzo da mettermi.
Una cosa la vorrei ricordare a tutti però, e per prima a me: io i culotte pants li acquistai nel 2012 (insieme alla maglina grigia di Tezenis, per intenderci), e tutti voi ci avete goduto un sacco a sbattermi in faccia quanto facevano cagare. Questo dovrebbe insegnare qualcosa. A me, a voi, a tutti.