Far Cry 4 recensione PS4

Creato il 26 novembre 2014 da Rostislav @videogiochiword

Iniziamo da molto molto lontano….tanto tempo fa usci un titolo in esclusiva PC chiamata Far Cry, ed è stato quasi un evento il debutto della serie anche su console del secondo capitolo, che da fps sui binari fu trasformato in un fps-Open World. Per i videogiocatori di console fu una vera novità poter esplorare un mondo aperto in prima persona, infatti fino ad allora erano abituati (GTA a parte) a titoli quasi completamente chiusi che limitavano ritmo e azione, lasciando al giocatore poco spazio di manovra e poca inventiva. Con l’arrivo di Far Cry 3, lo scorso anno per console old-gen, le cose non sono cambiate, anzi sono migliorate, evolvendo e incrementando esponenzialmente quanto di buono visto in Far Cry 2, con moltissime opzioni, missioni e gameplay decisamente migliorato. Tutto questo si è tradotto in numerosissime sfaccettature di un titolo che io ho decisamente adorato. Dunque cosa aspettarsi ora dal quarto capitolo dopo aver quasi raggiunto l’apice con il terzo? Andiamo a scoprirlo insieme.

Far Cry 4, arriva dopo un anno dal debutto del terzo capitolo. Dobbiamo dire che nel vedere questo quarto episodio fin da subito si è avvertito un senso generale di deja-vù, per le similitudini nelle situazioni ed eventi già visti l’anno precedente. Tuttavia la nuova ambientazione ha però permesso varie introduzioni come ad esempio la fauna e vegetazione locale, nuovi variegati e più numerosi contenuti, e la nuova componente cooperativa online a due giocatori.

Far Cry 4 segue la linea del predecessore, con un protagonista che diventa “eroe per caso” quasi inconsapevolmente, e quindi dovrà passare da un ambiente normale ad uno più ostico, dove affrontare nemici armati in zone selvatiche stracolme di belve feroci pronte a caricare e azzannare. Siamo nello stato fittizio del Kyrat, in una non precisata zona dai paesaggi sicuramente ispirati dalla montagna dell’Himalaya. Appena arrivati troveremo un conflitto già in atto, che va avanti da decenni, e vede come protagonisti i ribelli del Sentiero d’Oro e la dittatura di Pagan Min. Il nostro protagonista, Ajay Ghale, giunto nel Kyrat per spargere le ceneri della madre, incontrerà proprio il dittatore nelle prime fasi del gioco, quando verrà bloccato con il suo convoglio ad una stazione di controllo; qui si paleserà Pagan Min, nel suo completo interamente fucsia e ciuffo ossigenato, che ucciderà il soldato di turno reo di non aver applicato alla lettera le sue direttive. Incomincia così l’avventura del nostro, che si vede catapultato tra una guerriglia di cui non conosceva neanche l’esistenza e che inconsapevolmente risulta essere il simbolo, si avete letto bene, Ajay è infatti il figlio del Leader del Sentiero d’Oro, e come tale i ribelli si aspettano che li aiuti e si assuma tutte le responsabilità del caso.

Le missioni che andranno a cucire la trama del titolo saranno numerose, e immancabilmente a queste vanno sommate anche tutte le (numerosissime) missioni secondarie, immancabili in un titolo che fa dell’esplorazione il proprio punto forte. Le Quest secondarie dicevamo, si, saranno tante e variegate, e spazieranno dal salvataggio di ostaggi tenuti prigionieri in determinati punti, al recuperare carichi andati perduti, bloccare corrieri e spie etc; se completate tutte faranno guadagnare punti esperienza al nostro protagonista. Punti esperienza che potranno essere guadagnati anche semplicemente attaccando avamposti e piccole basi nemiche, mandando a segno i propri colpi e stendendo quanti più nemici possibili: ad esempio un colpo alla testa darà ben più punti di una raffica in corpo o un’uccisione stealth con coltello alla mano ne elargirà ancora di più. I punti saranno poi utili per sbloccare abilità specifiche, che faranno diventare Ajay molto più forte e reattivo. Le abilità si differenzieranno in Difensive, rappresentate degnamente da un mastodontico elefante, ed Offensive, rappresentate da una aggressiva tigre. Più si esplorerà l’immensa mappa del Kyrat, e più si potrà incappare in situazioni dove ribelli e soldati del regime si danno battaglia: toccherà quindi al nostro protagonista aiutare i propri compagni di lotta, al fine di accrescere i propri punti Karma, utili, in un secondo momento, per chiedere aiuto ai gruppi di guerriglieri, in missioni veramente difficili, oppure per godere di interessanti sconti dai venditori di zona, su munizioni e nuove armi.

Per avere la meglio sui soldati nei conflitti o contro gli animali selvatici, che popolano le varie regioni pronti a sbranare o caricare se Ajay si avvicina troppo, potremo contare su un vasto e variegato arsenale, che si differenzierà in: Armi Principali (mitragliatori, shot-gun etc) e Armi Secondarie (pistole e mitragliette etc), non dimenticando le armi Speciali e le silenziose, come l’arco o i coltelli da lancio, che risulteranno molto utili per chi volesse affrontare le missioni con un basso profilo senza inutile spargimento di piombo. Ogni arma sarà unica, e non tutte consentiranno la personalizzazione con l’aggiunta di silenziatori, caricatori più capienti, mirini laser etc, e tutte saranno acquistabili col denaro ottenuto come pagamento per i servigi resi o ricavato dalla vendita degli oggetti raccolti in giro per la mappa, sui cadaveri di amici o nemici. Per poter far propri tutti i potenziamenti disponibili per Ajay bisognerà infatti esplorare in largo e lungo l’immensa mappa di gioco; ad esempio si potranno potenziare le quattro fondine presenti – per portare più armi contemporaneamente – oppure una sacca per i kit medici più ampia, oppure ancora un portafogli capiente etc. Ognuno di questi oggetti richiederà un preciso numero di pelli dei più svariati animali, e per ucciderli non basterà una buona mira, ma molto tempismo, per evitare di sprecare munizioni e trovarsi difronte agli stessi pronti a sbranarci. Come già visto in Far Cry 3, anche in questo sequel, all’inizio della campagna, la mappa sarà coperta da una nuvola gigante, che si allargherà distruggendo i ripetitori del regime posti in cima alle torri radio. Questa volta però, rispetto al passato, le torri avranno una differente conformazione ed offriranno un diverso grado di sfida. A complicarci la vita ci saranno gli immancabili avamposti, morfologicamente diversi tra loro e tutti riccamente presidiati, da conquistare facendo molta attenzione e usando tutta la strategia possibile, dal momento che le guardie faranno fronte comune mostrando AI tattica mai vista prima in un fps, dove di solito i nemici sono carne da macello.

Il level design è stupendo e molto variegato, si sviluppa sia in orizzontale (con chilometri e chilometri quadrati di superficie) che in verticale, e offre una vista paesaggistica davvero impressionate e dettagliatissima. Tra una missione o tra una sparatoria e l’altra, ogni zona differente in cui ci troveremo garantirà una diversa flora,fauna, luce o meteo. Dal punto di vista tecnico – grazie Dunia Engine 2 evoluzione del motore precedentemente utilizzato in Far Cry 3 – il gioco promette davvero bene, il framerate è molto performante e garantisce i 30fps a 1080p per quasi l’intera esperienza di gioco, con insignificanti cali durante i momenti eccessivamente caotici con esplosioni e numerosi oggetti in movimento; tranquilli, tutto questo non inciderà minimamente l’esperienza di gioco. Gli sviluppatori in Far Cry 4 hanno progettato ben dieci diverse mappe per la modalità online, tutte dalle dimensioni generose, in cui due fazioni composti rispettivamente dai ribelli del Sentiero d’Oro e i Rakshasa dovranno scontrarsi sfruttando le proprie abilità. Ci saranno i classici combattenti che vi affronteranno ad arma spianata, o un tipo di guerrigliero, il Rakshasa, che farà dello stealth la propria maestria usando gli animali come proprio punto di forza; questi soldati stealth infatti potranno nascondersi nell’ombra o nei cespugli scomparendo completamente alla vista degli altri videogiocatori, attaccandoli all’improvviso con l’arco e usando le abilità degli animali. C’è da dire che in Far Cry 4 la campagna a farla da padrone. Proprio su questo fronte gli sviluppatori hanno introdotto la modalità Coop, che da la possibilità ai giocatori di supportare (o lasciarsi supportare) durante le missioni in rete nel corso della campagna, che aiuterà indubbiamente ad abbassare il livello di difficoltà in determinate missioni.

Per Far Cry 4 Ubisoft si è concentrata nel migliorare all’inverosimile un prodotto di per sé già ottimo. La nuova ambientazione del Kyrat ha aggiunto varietà e novità dal punto di vista del gameplay. Il comparto sonoro e grafico non tradisce le aspettative come da tradizione, e per i possessori delle console Nex-Gen il salto tecnico con la scorsa generazione è netto (va detto che il titolo gira in Full Hd su PS4 e in una risoluzione leggermente inferiore su Xbox One).

  • Un mondo immenso tutto da esplorare
  • Tantissime missioni tutte divertenti
  • L’azione è solo uno dei piatti forti
  • Tanti finali differenti
  • Sa tutto di già visto
  • La storia poteva essere curata meglio
  • Se non vi uccidono gli umani… lo faranno gli animali

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