Magazine Cultura
Ieri, giornata molto intensa alla scoperta dei paesi del Far East che in questa edizione della Fiera del Libro di Francoforte si distinguono per intelligenza, gusto e capacità di comunicazione culturale. Libri, grafica, cibo, tecnologia, presenza di tanti giovani. Nessuna giacca blu, né grigia o nera. Nessuna cravatta, ma una raffinata eleganza di colori e tessuti. Non ho ancora visitato lo spazio dedicato all'Indonesia, paese ospite, ma mi sono fermata in Malesia, in Tailandia, Singapore, Taiwan. Ritorno delle radici, sapori e saperi mischiati insieme, favole, fantastico, e gusto grafico.
Un raffinatissimo gusto grafico. Di fronte a ciò il declino dell'Occidente sembra segnato. Per disegnare un drago si prende a modello l'arte e si rielabora in senso modernista. Un drago senza ali, un drago-serpente a cui si possono aggiungere le zampe se lo fai antropomorfo. Ragazzi molto giovani si alternano ai microfoni con spigliatezza, in un bell'inglese, e sugli schermi appaiono le immagini di studi grafici e di gruppi di illustratori che lavorano insieme per elaborare progetti che mescolano abilità di segno, sperimentazione cromatica e tecnologia.
È estremamente gradevole prender parte ad una presentazione intorno all'ora di pranzo, accolti da una zuppa squisita, calda, preparata in diretta, accompagnata da un libretto che spiega ogni spezia, dai tanti tipi di pepe ad altre a me sconosciute. Così come le verdure. E il primo giorno di fiera se ne è andato, sfogliando libri, degustando sapori, rapita da segni arcani di alfabeti lontani.
Grazia Gotti