In un contesto quale quello attuale la probabilità di perdere l’impiego o di abbandonare ogni speranza di trovarne uno sono sempre più elevate.
E’ questa la situazione nella quale vi cala «Spent», videogioco realizzato da McKinney per conto di Urban Ministries of Durham ong statunitense del North Carolina.
Il videogiocatore impersonifica una persona che ha perso, appunto, il proprio lavoro da un mese, senza casa e con prole a carico. Con una dotazione di 1000 $ ha un mese di tempo per trovare un occupazione prima di finire completamente senza nulla.
Il gioco sottopone ad una serie di prove e test che sono funzionali a veicolare i messaggi della ong e a far sperimentare in prima persona le difficoltà che vive chi è in una condizione di indigenza. Alcune delle prove prevedono che sia possibile chiedere aiuto ad un amico, abilitando, scegliendo questa opzione si pubblica la propria richiesta di aiuto nella bacheca personale di Facebook; un ulteriore tocco di realismo che si coniuga con la viralità del messaggio del gioco sui social network.
Il videogame mi ha richiesto meno di mezz’ora per completarlo la prima volta, è gratuito e può essere rigiocato tutte le volte che lo si desidera. Al termine del gioco viene offerta la possibilità di diventare volontari di Urban Ministries of Durham o di effettuare una donazione tramite Pay Pal. Secondo quanto riportato è già stato giocato oltre un milione e mezzo di volte in 196 nazioni nel mondo.
«Spent» non è solamente un gioco che illustra la potenza del mezzo interattivo nel diffondere un messaggio. In un senso più ampio, ed in un modo che forse nessun altro media riesce a raggiungere, dimostra che quello che i giochi riescono a realizzare sono coinvolgimento ed empatia.