Magazine Cinema
Uno spudorato omaggio ai melodrammoni degli Anni '50.Una casa con giardino curato, il lattaio, uno scuolabus che percorre il viale, la signora Withaker che accoglie il marito sulla porta di casa, gli abiti perfetti, la cameriera di colore: tutti i topoi sono rispettati nella descrizione della vita borghese di questa famiglia media americana.Sino a quando Cathy non scopre l’omosessualità del marito. Una condizione che non può essere accettata. Solo curata. Amplificando i litigi e il malcontento.In tutta questa sofferenza Cathleen trova un amico, Raymond, il loro giardiniere. Che le parla di Mirò e del rapporto tra il divino e l’arte, che la porta a passeggiare nel calore dell’autunno, che la fa sentire “unica” e “viva”. Tra loro non accade nulla, se non una vicinanza d’anime che toglie il respiro. Ma sufficiente a scatenare il pettegolezzo, l’emarginazione, la violenza fisica e psicologica. Un sentimento che non può essere vissuto, allora come oggi. Anche se quel ramo fiorito, che sancisce una ritrovata primavera, qualche speranza a noi inguaribili romantici la lascia.
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