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Peccato che ieri, fare l’albero, sia stata un’impresa. Intanto l’abete ha circa dieci anni. Il che comporta che il mio albero di Natale sia un po’ come la torre di Pisa: storto. Sbilenco a tal punto che ieri, per poco, non mi sono fatta la foto mentre lo sostenevo, come il più scontato dei turisti in Piazza dei Miracoli
Secondo problema: le decorazioni. Le palline, ahimé, sono delle forme più disparate. Quanto invidio quegli alberi con tutte le palline uguali: contrasto di 2 colori al massimo, e forme tutte rigorosamente identiche. Il mio no. Perché all’interno del mio abete le palline vanno dalla casetta all’angioletto, dalla mela d’oro che sembra quella di Paride ad un grappolo d’uva finto Swarosky. Ognuna, insomma, ha una vita propria, e i rapporti tra loro sono parecchio complicati.
Ad esempio, la casetta natalizia che sta in cima è targata 1986, ed è innamorata pazza dell’angioletto d’oro che avrò preso al massimo un paio d’anni fa. Ora, la mia casetta è pedofila, o vuole adeguarsi alla moda toy-boy???
Sarà a causa di un litigio tra le pseudo coppie del mio albero che ad un certo punto, mentre
Papà: Lindaaaaaaaaaaaaaaaa…le palline dell’albero di Natale sono delicate, sta’ attenta caspita!
Io, esausta dopo due ore di sistemazione decori (la foto a destra): Papààààààààààà…ma non sono le palline dell’albero che son cadute, sono le mie!
Papà: Parla bene! Sei sempre la solita! Che delusione!
Io: Odio fare l’albero di Natale!
Una volta sistemato tutto e mediato la situazione tra le pallose coppie, guardo il risultato. Il mio albero è ad effetto-ringo. O effetto double face, come preferite. In sostanza ho agito così. Le decorazioni più belle le ho messe sulla parte frontale che dà agli spettatori, ovvero chi entra in casa. Quella più brutte le ho rimpinzate nella parte dietro appiccicata al muro. Tanto mica si vedono. Insomma dai…mica gli faranno i raggi X a ‘sto abete
Risultato? Storto, palline vecchie, effetto abbronzatura di chi ha preso il sole solo a pancia in su, relazioni pallose tra decori e al limite del porno.
Lo accendo. Lo guardo. Le luci mi strizzano l’occhio di continuo. Ci provano? No, è che vanno ad intermittenza. E te pareva
Mi piace! Anzi, lo adoro. Ed è bello perché è il mio albero. Perché ogni pallina ha una storia (non solo d’amore), ogni luce brilla e poi si spegne, perché mica si può sempre brillare nella vita. A volte ci si stanca, e ci si butta giù.
Ma non importa come sia andato l’anno, ogni Natale tutto si riaccende. E se poi a gennaio tutto tornerà come prima non importa. Tra un anno, ne sono certa, il mio albero sarà lì a brillare di nuovo. Come fa da più di 20 anni. E stavolta la foto ricordo a mo’ di turista-Torre di Pisa non me la leva nessuno
Buon albero di Natale anche a voi ^_^