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Fare la fila?? Ma per chi mi prende??

Creato il 06 luglio 2012 da Mrs Garrick

E anche un altro stereotipo se ne va. Quello dell’inglese che attende paziente in file ordinate, anche per prendere l’autobus. Saltare la fila era un crimine perdonato solo agli stranieri e ai turisti. Nessun inglese serio lo avrebbe mai fatto. La vergogna sarebbe stata troppa e troppo grande. Ma l’Inghilterra si sta globalizzando, ne ho avuto la conferma l’altro giorno al museo quando, al banco informazioni ho assistito ad una scena agghiacciante. Dal serpentone che si snodava ben oltre la hall si stacca una signora con bambino. Ignorando le occhiate di rimprovero degli altri compagni di sventura punta diretta al mio collega alla cassa. Sbatte sul banco due pezzi da £10: “Mi dia subito due biglietti. Questi sono i soldi. Ma che posto è questo che non avete neanche un’entrata fast track per chi non ha tempo da perdere!?” Cafona. E se anche il mio collega aveva intenzione di accomodarla per evitare una scenata da tragedia greca, l’intenzione gli si è spenta sul volto con la pronuncia della frase fast track. Neanche fossimo in un aeroporto.
Il fatto è che a nessuno piace stare in fila e come ha detto il giornalista Michael Sandel in un illuminate articolo del Guardian, tutti sanno che nei ristoranti di lusso da sempre una buona mancia al maître accorcia l’attesa (non che io frequenti ristoranti di lusso, ma ho visto molti film e posso confermare). Ma negli ultimi anni pare che vendere i diritti di passare davanti al prossimo sia diventata la norma. E per norma intendo non solo le file negli aeroporti (a quelle ci siamo da tempo abituati), ma anche nei parchi divertimenti e adesso anche nei musei. La durata della fila è proporzionale al prezzo che si paga per non farla. E diventando soci o semplicemente pagando un sovrapprezzo (priority boarding la chiamano le compagnie aeree) la gente può mettere un prezzo al proprio tempo. Oppure pagare qualcuno per fare la fila al posto suo, e comprare un biglietto per la mostra di Leonardo o l’ultima versione dell’iPad con il minimo sforzo. Tutto è in vendita. Rassegniamoci.

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Illustrations: Francesco Bongiorni for the Guardian.


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