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Fare orto: un piano sovversivo?

Da Pachamamae
E' ora di ricominciare a autoprodurre il più possibile, la crisi finanziaria, ambientale e alimentare di questo momento ci mettono di fronte all'esigenza di agire e subito.
Con gli stumenti che abbiamo oggi, le nostre conoscenze, con l'aiuto della permacultura, gli esempi di orto urbani, l'orto sinergico, possiamo cominciare a coltivare in modo naturale nei posti più impensabili, dove non credevamo fosse possibile.
Basta con il cemento, riprendiamoci la nostra terra!
Il mio nome è Roger Doiron e coltivo un orto (e un piano) sovversivo. E' così sovversivo, infatti, che ha il potenziale per modificare radicalmente l'equilibrio del potere. Riconosco che le mie parole possono suonarvi come se dette dal Dottor Male*, lo  capisco, ma vi giuro che io e lui non abbiamo nulla in comune. I suoi piani parlano di distruzione e segretezza, mentre i miei piani (orti) parlano di creazione e apertura. Infatti il mio orto può funzionare solo se lo condivido con più gente possibile. E infatti ora lo condivido con voi ma mi aspetto che anche voi lo condividiate con altri. [...] L'orticoltura è un'attività sovversiva. Pensate al cibo come a una forma di energia ma allo stesso tempo una forma di potere. Quando incoraggiamo le persone a coltivare ciò che mangiano, le stiamo incoraggiando a riprendere il potere nelle proprie mani. Potere sulla propria dieta, salute e portafogli. E' sovversivo perchè incoraggia a sottrarre quindi il potere a qualcuno che lo detiene.
* Il personaggio malvagio dei film della serie Austin Powers


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