Sono molto felice che apra la nuova rubrica di Libri e Marmellata – “Dire, Fare e Giocare. Voci ed esperienze dal mondo dei libri per bambini e ragazzi” – Donatella Caione, responsabile della casa editrice Mammeonline. Pugliese, madre di due figli ormai grandi, Donatella è impegnata attivamente nei campi sociali, dei diritti civili e della promozione della lettura. Nonché nello sviluppo, attento, della sua piccola casa editrice indipendente. Oggi ci racconta delle novità editoriali del suo marchio, spiegandocene argomenti e motivazioni
In questi ultimi mesi abbiamo deciso di dedicarci ai ragazzi e alle ragazze più grandicelli, dai 10 anni in su.
Non lo nascondo, anche la crisi economica ha influenzato i nostri piani editoriali, gli albi illustrati costano tanto e coloro che per lo più li acquistano, scuole e biblioteche, non hanno un euro da spendere.
Dunque é anche un po’ figlia della crisi economica la nuova collana di tascabili per adolescenti e preadolescenti Crisalidi e farfalle. Ma non é un ripiego, anche perché questa scelta ci ha permesso di far crescere i temi che ci sono cari, insieme all’età dei nostri lettori.
E quindi il tema della diversità è evoluto nel tema dell’intercultura, il tema molto complesso delle emozioni é cresciuto tenendo presente l’esigenza di condurre i ragazzi e le ragazze a riflettere sulla relazione con gli altri/e, il tema del bullismo e dell’amicizia è diventato il tema dell’educazione sentimentale, il tema dell’educazione al genere è sfociato nell’attualissima educazione volta anche alla prevenzione della violenza di genere.
Uno di questi libri è Matite colorate in fondo al mare di Cinzia Capitanio, diario di viaggio di due bambini, Marco che attraversa l’Adriatico e lo Jonio su una splendida nave da crociera e Seydou che naviga sullo stesso mare in un barcone dove di bello ci sono solo i ricordi e i sogni sul futuro.
Eppure, nonostante Marco e Seydou sembrino così diversi, hanno eguali difficoltà nel rapporto con i genitori, simili emozioni, sogni che in qualche modo si assomigliano, come ad esempio quello di andare bene a scuola o di diventare campione di calcio.
E poi c’è É arrivato l’ambasciatore di Annamaria Piccione, una storia di accoglienza e di amicizia tra un anziano medico, che vive nel ricordo della cara moglie, e il giovanissimo Ayub, fuggito da un centro di accoglienza alla ricerca del fratello maggiore arrivato in Italia in cerca di fortuna e come lui, ma anche come Seydou nell’altro romanzo, approdato in Italia dopo uno di quei viaggi chiamati della speranza, ma che sarebbero forse da rinominare viaggi della disperazione.
L’amicizia fra i due, che si scelgono come nonno e nipote, aiuterà il primo a trovare nuovi stimoli e il secondo a trovare un futuro possibile.
Sempre della collana, anche se non è un tascabile, fa parte Chiamarlo amore non si può, uscito da pochissimi giorni, un libro corale in cui 23 autrici per ragazzi/e raccontano ai ragazzi e alle ragazze la violenza contro le donne, i cui proventi saranno devoluti all’Aidos (Associazione donne per lo sviluppo).
Raccontano che amore vuol dire rispetto e non sopraffazione, che amare vuol dire permettere all’altro/a di essere se stesso.
Un libro importante per fare prevenzione, un compito che a noi adulti (genitori, insegnanti, educatori in genere) ci è imposto per affrontare il dramma della violenza di genere, cominciando a lavorare laddove si creano le radici, per avviare un forte cambiamento culturale, partendo dai ragazzi e dalle ragazze.
Un libro da cominciare a leggere con i ragazzi delle medie, da consigliare ai ragazzi delle superiori, ma che non è affatto sconsigliato agli adulti!
Perché Crisalidi e farfalle? Perché è l’età dei lettori e delle lettrici cui stiamo pensando che fa pensare alle crisalidi, che si aprono alla vita adulta diventando farfalle.
Ma anche perché il linguaggio ci condiziona fortemente e avevamo bisogno di scegliere un nome di collana che non fosse al femminile sì da spaventare i maschi ma neanche maschile così da non dar valore alle ragazze.
Forse dovremmo rispolverare il genere neutro dalla lingua latina! Una delle maggiori difficoltà nel fare educazione al genere è proprio la scelta dei titoli, affinché non caratterizzino il libro come libro per maschi o per femmine.
E poi c’è il nostro Echino Giornale Bambino che cerca di farsi spazio nelle edicole e tra i cuori dei giovani lettori e lettrici! É un maschietto anche lui, ma gli fa compagnia nel giornale la sorellina Echinella! L’ultimo numero, quello al momento in vendita, è tutto dedicato all’intercultura.
Non abbiamo una novità natalizia perché consideriamo attualissima quella dello scorso anno: Mamma Natale di Luisa Staffieri, per giocare con gli stereotipi di genere con un divertente racconto in cui noi mamme prendiamo un po’ in giro i nostri compagni con l’augurio di provare ogni tanto un po’ a considerarci tutti dello stesso genere. Quello umano. Uomini e donne di ogni parte del mondo.
Le differenze esistono ma è anche bello riflettere su cosa ci rende uguali, uomini donne, come farebbero i bambini se non fossimo noi a condizionarli con i nostri modelli e quello che chiamiamo educarli.
Non dimentichiamo che l’etimologia della parola educazione è portare fuori invece molto spesso si opera nel verso contrario!
Donatella Caione
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