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fare senza

Da Foscasensi @foscasensi
Dietro al pc la sagoma arancione della lampada, l'odore di legno, legno musicale di pianoforte nella stanza soggiorno, rumore della pendola. Solo le una in punto di notte. Se non fosse per l'acido alla bocca dello stomaco forse sarei già a letto. Solo che posso dormire in quel letto così piccolo, mi manca il respiro.   Diciamolo, non penso mai pensieri intelligenti. Ora più che mai dopo la prova musicale di Santa Cecilia, il caldo e l'automobile che al viaggio di ritorno ha mangiato le curve e mi ha fatto stare male.   Sono tutti pensieri inutili,  e quel che è peggio sono troppi e troppo fragili: cosa ne sarà di, che succederà se, quale futuro, quali errori, quali aspirazioni. Tutte queste che mi faccio non sono domande, sono espedienti per fermare le cose in uno stato.  Quale stato? di noia, di inadeguatezza, di parole di troppo. Forza! Avessi un sacco da abbattere di pugni (eposso dire che ne ho dati sul serio in questa vita), ci fosse, ora, una possbilità di aria fresca, di una qualche fatica fisica, di un'assenza di aspettative. Non c'è. Come tutte le cose che non ci sono faremo senza

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