Non che manchino nella mia vita, questo sia chiaro, anche se ultimamente sto cercando di starci lontana.
Con grossa difficoltà.
Penso che una buona torta sia la soluzione a tanti giramenti di scatole.
Non che fare una torta ti risolva il problema, ma sicuramente ti aiuta a guardarlo da lontano, a dimenticarlo per qualche momento, il tempo che impasti, monti, cuoci e decori.
Ecco: in questo tempo la tua mente è altrove, immersa in quel pezzo di cioccolata che si scioglie lentamente nel burro, nelle uova che montano magicamente e da gialle diventano bianche, danzando sotto la frusta insieme allo zucchero.
Tutta la tua energia è lì: in quel composto vellutato e voluttuoso che stai versando nella teglia adeguatamente imburrata, presagendo già sotto il palato, il sapore della tua torta.
Ed è energia assolutamente positiva. Non come quella che sprechi a concentrarti sul problema.
Il problema non sparisce, sia chiaro, ma si allontana, e come tutte le cose che guardiamo da lontano, si mostra nella sua interezza, non ci sembra più tanto grande come quando ci siamo sopra.
Diventa un puntino nell'universalità di tutte quelle cose maledettamente più importanti della nostra.
Fare una torta è un atto zen. Altro che l'arte della manutenzione della motocicletta!
Fare una torta rimette in ordine quel disordine emotivo che ti tiene prigioniera, ridimensionando il tutto a livello di un profumo: quello che esce dal forno pochi minuti prima che il dolce sia pronto.
E' una questione di equilibrio: mentre la torta cresce spinta dal calore, le tue ansie si sgonfiano e si placano e tutto sembra un'equazione perfetta.
Fare una torta è quasi più bello che mangiarla: ho detto quasi!
In realtà non so dire perché le mele non mi convincono del tutto con il cioccolato, ma l'aspetto della torta mi piaceva e doveva essere proprio morbida.
Così alzo gli occhi sulla mia dispensa e trovo un vaso di pesche sciroppate, le "precoche" pugliesi, quelle grosse, a buccia gialla che devi togliere con il coltello tanto è avvinghiata alla polpa, così come il nocciolo che non si stacca neanche a morsi!
I parenti di mio marito hanno un frutteto immenso che produce precoche stupende, e mangiarle fresche appena tolte dall'albero, è un vero delirio.
Ho ricevuto in dono alcuni barattoli di questi frutti dorati immersi nel loro sciroppo: guardarli e sapere cosa farne è stato un attimo.
Ne è uscita una torta di decadente bellezza, morbida e fondente ma non sbriciolosa.
Crosticina meringosa a contrasto con la polpa delle pesche che affondano, ma non troppo, in un sogno di cioccolato.
120 g di farina 00
200 g di amaretti
180 g di burro
130 g di cioccolato fondente
160 g di zucchero
5 uova
800 g di precoche sciroppate, sgocciolate e tagliate a spicchi
2 cucchiai di rum
mezza bustina di lievito per dolci
un cucchiaino di estratto di vaniglia
Fate sciogliere il cioccolato tritato con il burro in un pentolino dal fondo spesso mescolando ogni tanto.
Sbriciolate gli amaretti con un matterello, mettendoli tra 2 fogli di carta da forno e teneteli da parte.
Sgusciate le uova separando i tuorli dagli albumi e sbattete i tuorli con 150 g di zucchero fino a che non saranno belli gonfi, chiari e spumosi.
A questo punto aggiungete il cioccolato fuso nel burro, facendolo scendere a filo mentre continuate a mescolare, quindi il rum e la vaniglia, gli amaretti sbriciolati e per finire, la farina setacciata con il lievito. Fate questa operazione sempre gradatamente.
Montate gli albumi a neve ferma.
Prendete una cucchiaiata di albumi ed aggiungeteli al composto mescolando energicamente per ammorbidirlo quindi cominciate ad incorporare gli albumi con una spatola di gomma, mescolando dall'alto in basso con molta delicatezza.
Versate il composto in una teglia a cerniera con diametro 24 cm, foderata con carta da forno inumidita e strizzata.
Scolate bene le pesche e se necessario asciugatele con carta da cucina, quindi tagliatele a spicchi e cominciatele a disporre sulla superficie a raggiera, dall'esterno all'interno.
Non spingetele nel composto tanto scenderanno lentamente da sole.
Cospargete le pesche con lo zucchero rimasto ed infornate a 180°C.
Fate cuocere per 50 minuti e fate la prova dello stecchino come sempre.
Lasciatela raffreddare prima di toglierla dalla teglia.
La consistenza è molto soffice ed umida. Assolutamente perfetta.
Con questa torta partecipo al Contest di Ambra Il Gattoghiotto in collaborazione con Salter