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Farina di Crusca, l’italiano (s)conosciuto (2): le regole del…quieto scrivere.

Creato il 26 maggio 2013 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

Alessandro_Manzoniuna rubrica a cura di Ivana Vaccaroni. Forse non è “politicamente corretto” partire dal fondo ma … vorrei iniziare la rubrica proprio con l’espressione …:”La discussione è aperta e consigliata”

L’intento che mi prefiggo è quello di chiarire dei dubbi, trovare soluzioni a problemi linguistici, di stile e di sintassi.

Non sono una giornalista né una scrittrice di professione ma un’appassionata della nostra lingua, amante del Sommo Poeta e di ciò che lui ci ha insegnato; cerco di mettere in pratica ciò che io stessa ho imparato, consapevole che c’è sempre ancora molto da imparare.

Vorrei quindi iniziare questo cammino proponendo qualche regola del “Saper ben scrivere”:

1)Le regole ci sono e vanno seguite: in grammatica, analisi logica e sintassi non si può prescindere da tutto ciò.

2)Per appassionare i famosi 25 lettori bisogna seguire la poetica di manzoniana memoria proponendo:”il vero per soggetto, l’utile per iscopo, l’interessante per mezzo”.

3)Usare la punteggiatura con moderazione ma … con precisione: ogni segno d’interpunzione ha la sua giusta collocazione.

4)Evitare troppe citazioni, soprattutto in una lingua diversa dall’italiano: l’esterofilia, in questo caso, non giova al testo ma crea confusione.

5) Servirsi più della paratassi e meno, possibilmente, dell’ipotassi: periodi lunghi e contorti non favoriscono la lettura e tantomeno la piacevole fruizione del testo.

6) Immedesimarsi nel lettore e fare in modo che ciò  che si è scritto sia comprensibile a tutti: i sillogismi e i sofismi attengono a dei saggi specifici, cui si avvicina un pubblico di “addetti ai lavori”.

7) Controllare, rileggendo, di aver scritto ciò che effettivamente abbiamo scritto e non ciò che pensiamo di aver scritto: una lettura frettolosa e poco attenta non giova a nessuno e rende incomprensibile il messaggio che vogliamo comunicare.

8) Non evitiamo, per pigrizia o eccesso di stima nelle nostre capacità, di consultare tutti i testi utili alla buona riuscita del nostro progetto: vocabolario, testo dei sinonimi e contrari ma soprattutto … la grammatica!

9) Rifuggiamo da giri di parole e ripetizioni continue dello stesso concetto: svieremmo il lettore dall’attenzione che deve mantenere per seguire fino alla fine il  testo.

10) Infine : siamo seri ma … non prendiamoci troppo sul serio. Chi pensa di essere già arrivato spesso non è ancora partito.

Featured image, litografia di Alessandro Manzoni.

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