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Farmaci: 1 medico su 3 non informa della disponibilità del generico

Creato il 22 giugno 2012 da Informasalus @informasalus

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Farmaci: 1 medico su 3 non informa della disponibilità del generico

Il 29% dei medici, quasi 1 su 3, non informa il paziente dell'esistenza del generico del prodotto che viene prescritto. Inoltre, 1 farmacista su 4 non informa della disponibilità del generico quando la ricetta non riporta la dicitura 'non sostituibile'. Questi alcuni dei dati che emergono da un'indagine realizzata da Federconsumatori sulla conoscenza e l'utilizzo dei farmaci generici da parte del cittadino presentata al IV Convegno di Assogenerici tenutosi ieri a Roma.
L'indagine rivela che negli ultimi tre mesi l'88% degli italiani ha acquistato almeno un farmaco generico. Inoltre dai dati emerge che il 56% degli italiani si dice ben informato sui generici: il 38% afferma di conoscerli 'a grandi linee' e il 6% di non sapere cosa siano. Nel 38% dei casi le informazioni relative ai medicinali equivalenti vengono fornite dal medico di famiglia, nel 28% dal farmacista e nel 5% da internet.
Il farmaco equivalente costituisce “l'unica strada percorribile” in termini di sostenibilità eppure l'Italia “è in forte ritardo in termini di quote di mercato, circa il 15% rispetto al 50% europeo”. Lo ha spiegato Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici, ricordando che la Germania ha una quota di mercato di consumo dei genrici del 64%, la Gran Bretagna del 83%, e gli Usa del 75%. Un forte ritardo quello italiano, ha precisato Foresti, “nonostante l'industria del generico sia attiva in Italia da più di 10 anni, offra lavoro a circa 10mila persone e produca investimenti di oltre 1 miliardo di euro in ricerca e innovazione”.
Secondo Foresti, “l'attuale crisi finanziaria rende ancora più imminente una revisione di comparto basata sulla gestione oculata delle risorse che consenta di garantire più salute per tutti, razionalizzando la spesa”. Foresti ha sottolineato che si tratta di “un'urgenza che si ripropone in questo momento più che mai”.
La crisi economica, la riduzione delle risorse alla sanità  l'invecchiamento della popolazione e le prossime scadenze dei brevetti “possono infatti costruire fattori che favoriscono lo sviluppo del mercato generico gettando le premesse per una sana riforma del sistema”. “Un sistema che abbia come interesse comune il paziente, l'appropriatezza e l'efficienza nella gestione delle risorse e che possa garantire a tutti l'accesso alle cure al costo più basso”.



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