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Farmaci per la memoria, quale utilità?

Creato il 17 settembre 2013 da Informasalus @informasalus


cervello

Assumere farmaci per la memoria non garantisce effetti a lungo termine nelle persone che soffrono di lievi deficit cognitivi. Inoltre in questi pazienti la terapia può comportare un numero significativamente maggiore di effetti collaterali come nausea, diarrea, vomito e mal di testa.
È quanto emerso da una metanalisi condotta dai ricercatori del St.Michel's Hospital di Toronto e pubblicata sul 'Canadian Medical Association Journal. La ricerca ha analizzato i risultati di 8 studi di confronto tra uno di questi medicinali (fra donepezil, rivastigmina, galantamina e memantina) e placebo. Mentre a breve termine sono stati osservati benefici, questi non sono stati confermati nel lungo termine, ovvero dopo circa un anno e mezzo di osservazione.
"I nostri risultati non supportano l'uso a lungo termine di questi farmaci nei pazienti con lievi deficit cognitivi", hanno affermato Andrea Tricco e Sharon Straus, autori dello studio.
Si stima che a soffrire di lievi deficit cognitivi siano circa 4,6 milioni di persone nel mondo (dal 3 al 42% della popolazione), e che ogni anno dal 3 al 17% di questi pazienti sviluppi Alzheimer o altre forme di demenza.
Per proteggere il cervello e rafforzare la memoria può essere utile assumere alcuni alimenti. Il programma alimentare proposto nel libro “Super cibi per la mente” può essere di grande utilità per quelle persone che incominciano ad avere qualche piccolo problema di memoria, e che vogliono provare a frenare la progressione di questi sintomi verso una possibile demenza.


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