PC
TESTATO SU
PC
Genere: Casual, Gestionale, Simulazione
Sviluppatore: Excalibur
Produttore: Excalibur, Merge Games
Distributore: Digitale
Lingua: Italiano
Giocatori: 1
Data di uscita: 02/05/2014
Completa libertà di gioco Applicazione poco stabile e con svariati bug
Diventa noioso e poco stimolante dopo breve tempo
Prezzo di lancio elevato
Farming World non è il primo titolo del genere a comparire sui nostri PC, di “manageriali d’agricoltura” ne abbiamo visti passare tanti e altrettanto spesso li abbiamo dimenticati, vista la scarsa qualità complessiva. Quelli di Excalibur hanno però deciso di gettare nella mischia un altro esponente del genere e noi, da impavidi videogiocatori, abbiamo deciso di concedergli una possibilità. Ce l’avrà fatta Farming World a passare l’esame e affermarsi come un buon manageriale? Oppure, al contrario, si tratta soltanto dell’ennesimo videogame del genere?
COMPRA, PIANTA E INNAFFIAL’impostazione adottata dagli sviluppatori di Farming World è quella tipica: immersi in una grande mappa di gioco e con un determinato ammontare di fondi, il nostro scopo sarà quello di comprare o affittare appezzamenti di terreno per costruire pian piano la nostra fattoria. Lo scopo del gioco è quello di non andare in bancarotta, pena il game over, e coi ristretti fondi iniziali bisognerà prestare la massima attenzione e dovranno essere compiute le giuste scelte sul campo: iniziare con una coltura poco costosa ma ben retribuita dal mercato generale, che quindi ci consenta di realizzare un cospicuo guadagno utile alle nostre casse, è cosa preferibile nelle fasi di gioco iniziali, contraddistinte oltre che dal lungo (e anche un po’ noioso) tutorial anche da una evoluzione e crescita lenta e graduale delle nostre risorse monetarie, quindi una lenta crescita della nostra fattoria. Superata la prima ora di gioco, ci si sentirà pronti per espandere i propri possedimenti a macchia d’olio, non investendo soltanto in agricoltura, ma anche nell’allevamento di animali; ciò, non prima di aver acquistato magazzini e garage utili nel nostro lavoro quotidiano, tutt’altro che economici. Un punto d’incontro in tal senso viene fornito dalla possibilità di affittare i mezzi da lavoro, aspetto che si rivelerà piuttosto utile quando i fondi cassa stentano ad incrementare, ma di lì a poco il titolo Excalibur mostrerà le sue più grosse falle.
A dispetto del gran numero di sementi e di animali introdotti, del buon sistema gestionale creato a monte, subentrano situazioni di gioco che – una volta ampliati i propri orizzonti – decretano la sconfitta quasi totale del videogioco. La grande libertà decisionale offerta al giocatore, che potrà muoversi come vuole, piantare ed acquistare quel che più lo aggrada, sempre in linea con le finanze iniziali in suo possesso, si scontrano con un interfaccia di gioco che spesso e volentieri è causa di fastidio e frustrazione a causa dei bug che lo affliggono, nonché di un sistema di gioco che ci chiederà costantemente di cliccare su ogni campo, animale o allevamento, per controllare il livello idrico del terreno o la presenza di cibo nella mangiatoia degli animali, piuttosto che iniziare un trattamento contro parassiti o concimare la coltura in crescita o fioritura. Tutto questo, se funziona e non rende stressante l’azione di gioco nelle fasi iniziali, quanto il nostro “impero” è di ristrettissime dimensioni, non rende quando da piccola fattoria ci si trasforma in grande azienda. La possibilità di irrigare automaticamente i campi una volta che il livello di acqua scende sotto il 50% è ottima, ma a corredo di questa feature ne sarebbero servite molte altre, grazie alle quali la gestione di grandi distese sarebbe stata più fattibile e meno noiosa. Un altro aspetto migliorabile riguarda il prestito bancario, che potrete ottenere senza problemi, ma con tassi di interesse spesso assurdi e con tempi di rimborso molto brevi, tanto da rendersi un ottimo modo per arrivare al game over, piuttosto che per poter “respirare” dopo un raccolto andato a male, o dopo aver compiuto delle scelte poco furbe.
Tipiche del genere, invece, le modalità di gioco, che si suddividono in ‘Campagna’ su scenari prestabiliti e in ‘Modalità libera’, le differenze sono semplici: diecimila euro di fondi in più e la possibilità di poter sbloccare da subito ogni tipo di coltura in quella libera, che al contrario della modalità campagna non vi garantirà la presenza nella vostra azienda di un magazzino o di garage, che quindi andranno comprati a parte. Attenzione anche alle stelle, che si affiancano ai denari per lo sblocco di sementi e animali; ne avremo un tot di base e potremo incrementare tal numero portando a termine buoni raccolti, va quindi visto come un modo per incentivare il giocatore a non fermarsi subito. Tutto ciò, attraverso una visuale isometrica grazie alla quale è impossibile non notare una qualità grafica non esaltante, anche a causa del basso budget di sviluppo, a cui gli sviluppatori hanno tentato di rimediare lavorando tanto sui piccoli dettagli, che effettivamente emergono alla medio-lunga distanza. Rivedibili in toto i menu e le varie finestre di gioco, spesso afflitte da gravi problemi di navigazione, mentre è insufficiente il lato sonoro, che si compone di qualche breve brano riproposto in sequenza.
IN CONCLUSIONEFarming World si associa alla lunga lista di simulatori/manageriali riusciti soltanto in parte. Sebbene si tratti di un prodotto indie portato a termine con pochi fondi, dopo un interessante inizio vengono a galla le prime serie problematiche: un'interfaccia spesso imprecisa ed una gestione a tratti fastidiosa di tutti gli aspetti affrontati, finiscono per creare noia e anche un pochino di frustrazione al giocatore di turno, motivo per cui consigliamo l'acquisto soltanto ai veri fan di questo genere di videogiochi, tenendo conto che il prezzo di lancio non è affatto competitivo. ZVOTO 4.5