Eh Celentano predica sempre di più
la sua mente cede e si sente Gesù,
farnetication, farnetication.
Cambia il mondo cambia, niente cambia laggiù
il talento del cantante è come le lenticchie di Esaù
farnetication, farnetication.
Io Adriano mio non capisco perché
devi esser tu ad indicarci la via qual è
farnetication, farnetication.
Vuoi Sanremo tutto solo per te
la Rai piange miseria ma la grana ora c’è
farrnetication, farnetication.
Mah, siamo in crisi ma
senza andare in là, l’America è qua.
Belle canzoni per cinquant’anni si sa
ora tuoni e fulmini come Dio solo sa
che scontration, che scontration.
Arrivano i fischi anche per te,
se ciò di cui parli ha un senso dimmi qual è
farnetication, farnetication.
Io Adriano mio non capisco perché
tu vuoi fare Cristo e non canti ormai più
Impazzivo per te o Il ragazzo della Via Gluck.
Tutti sai siamo tristi per te, ti aggiri smarrito
sul palco ma Morandi ora c’è, canta, dai,
rivalutation, rivalutation.
Forza Adriano son certo che ce la farai
a più non predicar, ti basterà pensar, orsù,
anche se non ti va giù, che questo mondo … Non l’hai creato tu…
Una mia reinterpretazione della celebre “Svalutation”, ’76 (Celentano, Pallavicini, Beretta, Santercole), dopo l’esibizione di ieri sera non me la sentivo di scrivere un altro articolo, ripetendo le stesse cose. Dico solo questo: a volte, forse, è meglio la conservazione del ricordo di ciò che si è stati, rispetto al prendere coscienza di ciò che ora si è.