La svolta di Fini aveva creato grande entusiasmo nel corpo elettorale. Finalmente un’alternativa al PDL, finalmente un’opzione antiberlusconiana per chi non si riconosce nella sinistra pasticciona. Finalmente sbarca in Italia un partito conservatore sul modello dei Tories di Cameron, del CDU della Merkel, dell’UMP di Sarkozy.
Manco per sogno. FLI si è rivelata un carrozzone di arrivisti, allettati dall’ipotesi di carriera facile nei quadri di un nuovo partito. Al momento decisivo, il 14 dicembre, i più pavidi sono ritornati all’ovile. Fallita la spallata, che era il primo intento, l’iniziativa stenta a decollare. E com’è logico è finita nel calderone Opposizione, un’etichetta che coincide ben poco con il successo.
È arrivato l’apparentamento con UDC e Api per il Terzo Polo, che però rimane ancora oggetto misterioso. Ma soprattutto manca il mordente: più che delle proposte politiche, ha fatto parlare di sé per le sanguinose liti interne. Partito nuovo? No, partito vecchissimo.
E con la vecchiaia, si sa, arriva la nostalgia. Così nasce l’iniziativa di Egidio Digilio (ma dargli un nome diverso in modo che non sembri uno scioglilingua no?) in concerto con tre senatori PDL: Fabrizio di Stefano, Francesco Bevilacqua e Achille Totano. I quattro moschettieri hanno presentato il 29 marzo un disegno di legge per abrogare la dodicesima disposizione transitoria e finale della Costituzione.
Dietro queste parole si cela:
È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
In deroga all’articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall’entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.
Sulla base del primo comma, nel 1952 fu approvata la legge Scelba che introduceva il reato di apologia di fascismo. Se passasse il ddl, libero ritorno al PNF. Bevilacqua lo descrive come qualcosa di ragionevole:
Sono passati 65 anni, che norma transitoria è? Da transitoria sta diventando definitiva.
E allora perché non un disegno di legge per renderla definitiva? Misteri.
Dobbiamo aspettarci questo genere di cose da FLI? Oppure la trovata è figlia del PDL che, sempre in attesa di un nuovo nome e di una riorganizzazione interna, ha deciso di tornare al ventennio?