Magazine Diario personale

Fase numero due: il rigore e la serietà dell’autunno/inverno.

Da Gattolona1964

 

In questi giorni sono molto svogliata e non decisa a riporre nei cassetti e negli armadi, gli abitini leggeri e sfiziosi ed i costumi da bagno, che ho indossato da maggio sino a pochissimi giorni fa e che al pomeriggio, indosso ancora. C’è ancora un bel sole caldo, la temperatura è ottimale e qualcosa con le spalline, in certe ore della giornata lo metto volentieri.  Sto protraendo giorno dopo giorno, il cambio degli armadi (ma non avevamo appena fatto l’altro?!). Termine errato e non appropriato, ma noi umani continuiamo a chiamarlo così. Sembra che almeno due volte all’anno acquistiamo armadi, comò, cabine armadio e cassettiere nuove, per metterle nelle nostre dimore. Non sono mentalmente pronta per togliere dalla mia vista e dal mio corpo, quegli indumenti leggeri, sottili, confezionati con poca stoffa, che mi hanno avvolta per 5 mesi. Soffro molto il caldo da tanti anni, il solo pensiero di ri indossarre abiti invernali chiusi con cerniere e bottoni, pantaloni di vigogna, stivali (non li metto più, mi fanno non sudare ma trasudare!), cappotti e giacche a vento, cuffie o berretti di lana, le sciarpe toglirespiro,  calze velate o calzemaglia, mi fa venire un capogiro! Per non parlare delle scarpe chiuse! I miei alluci valghi gridano vendetta e si infiammano, non ne vogliono sapere di venire rinchiusi in due cassette di pelle o simil pelle. A quasi cinquant’anni mi sento ancora bene e a mio agio, dentro a quegli scamiciatini colorati estivi, comperati a volte al mercato, a volte anche all’ Oviesse, spendendo pochi euro, come facevo vent’anni fa. Non mi vedo ancora ridicola e non mi imbarazza indossarli, mi ci sento come a casa mia e non riesco a cambiarli o a sostituirli con abiti più sobri anche se leggeri. Ci deve essere un’occasione “mondana” o un evento particolare perché io mi infili ancora un tubino firmato, coordinato con scarpe e borsetta! Osservo invece tante altre donne più o meno giovani, che hanno già cambiato nel corso degli anni, almeno tre volte, tipologia di abbigliamento, scegliendo capi sempre più scuri di colore, anonimi, tristi,  con colori spenti ed ammalati, che mettono una certa soggezione. Io, cocciuta e abitudinaria allo spasimo, non sono ancora nell’ottica da “tailleur” autunnale, che fa tanto signora bene o cassiera di banca, che fortunatamente non sono più. Il rigore e la serietà che certi abiti mi trasmettono, seppur eleganti e di ottima fattura, mi mettono addosso una certa melanconia. Un accenno lo vorrei mettere anche su certe borse da generale delle S.S., per me sono terribili, severe, se le guardo al braccio o al polso di altre signore, provo un brivido di paura. Amo i colori accesi, i fiori, le paillettes, amo le simpaticissime borse Braccialini, non bado se un mio abitino estivo non è più di moda, l’essenziale è che io lo senta ancora mio e mi faccia stare bene quando lo indosso. Quest’anno comunque non li riporrò nell’ultima cabina armadio, lontana dai miei occhi: voglio continuare a guardarli e a toccarli, di nascosto, aspettando con ansia il momento di metterli ancora. Se avrò qualche momento di struggente malinconia autunnale, classica per noi donne, tipico sintomo anche di qualche inevitabile cambiamento ormonale, mi basterà aprire l’armadio e strofinarmi sulla guancia un copricostume di voile estivo, sentirne il profumo di pulito e di stiro, per stare subito meglio. Non riesco nemmeno a staccarmi, da un paio di comodissime ciabatte infradito color fucsia acceso, tanto di moda quest’anno, le famose Birkenstock, nate a Langenberg in Germania. Mi sono decisa ad acquistarle anch’io, sentendo che erano comodissime, ma io, amante dei fronzoli non mi ci potevo vedere con quel paio di ciabatte da infermiera tedesca!Non sono belle esteticamente, non sono un sabot di pitone, con il tacco dodici, ma la comodità e il non dolore alla schiena che ho avuto nell’estate, sono impagabili. I miei innumerevoli sandali, sabot, e scarpe estive con tacchi spaventosi, adatti ad una ballerina del Bagaglino sono archiviati nell’armadio delle scarpe e vi rimarranno per molto tempo ancora. Non sono pronta ad estrarre le borse invernali, meglio una “bag” di stoffa ripiegabile e riciclabile, che sta dappertutto, o una “sporta” di rafia colorata e piena di conchiglie. Il mondo è strano, si cambia con gli anni e con il vedere che gli altri cambiano, che tutto ruota ma poi ritorna. Come gli amori, quelli veri ed autentici ritornano sempre, come le stagioni sempre 4, sempre quelle, come l’ odore fresco e leggero delle mie vestine estive, che non vedo l’ora di indossare ancora, per sentirmi libera e leggera dai fardelli pesanti, che la vita ci regala.

Buon cambio di biancheria a tutti!


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