Primo perché per diventare bella intende anche il sentirsi bella, per milionaria sconsiglia di sposare un milionario e con stronza intende solo di non farsi mettere i piedi in testa e perseguire i propri sogni.
La premessa poi dedica al libro ad ogni donna che non si piace quando si guarda allo specchio, che non si sente sempre uno spaventapasseri perché non sa vestirsi, che ha l'autostima ai minimi storici. Quindi anche se non si programma di diventare belle milionarie e stronze questo libro può essere utile a molte.
La prima parte, su come diventare bella è quella che mi ha rivelato più sorprese. Infatti invece che perseguire il solito scontato canone di bellezza magra e magari anche bionda dice che: "Se vuoi diventare fica, diventarlo a modo tuo. Cerca di seguire il più possibile ciò che sei tu e rispettare le tue caratteristiche." Consiglia quindi di evitare le liste dei vorrei davanti allo specchio: vorrei il sedere piccolo, la 4 di seno, essere più alta, perché ciò non fa altro che allontanare dall'obbiettivo. Prosegue con la mia definizione preferita di bellezza: "La bellezza è proporzione" ma aggiunge che "se la proporzione non c'è o non è perfetta non farti prendere da una crisi isterica [...] devi considerare il tuo corpo come un alleato. Ama il tuo corpo e lui ti ringrazierà."
Passiamo quindi alla parte che ci interessa di più: scegli l'abito giusto. No, non spiega come trovarlo, ma perché trovarlo. "Ci sono donne che non sanno vestirsi e di conseguenza non sanno valorizzarsi. Non è vero che non c'è tempo. Lo stile si costruisce con la ricerca, tentativi, pazienza, e dettagli." Ma c'è di meglio, si lancia infatti in una dissertazione su come i difetti siano percepiti tali solo per una diversa moda, come la magrezza che fino a cent'anni fa era sinonimo di malattia e povertà. "Il difetto non è reale: sono gli altri che lo creano".
Dedica poi otto capitoli a come imparare a camminare con le scarpe con il tacco e sono i migliori consigli pratici che io abbia letto. Devo ammettere però di non essermi esercitata abbastanza da aver imparato, ma come vi avevo già detto camminare con i tacchi significa anche farlo su marciapiedi dissestati e pavé quindi bisogna allenarsi molto. Passando alla cura del corpo mi aspettavo qualche velato consiglio a non ingrassare o a fare attività fisica, invece no. Anzi, consiglia un buon rapporto con il cibo, quindi cercare gli alimenti che sono i propri amici e concedersi un pezzetto di cioccolato fondente ogni tanto.
Solo un accenno al manifesto della stronza, per farvi capire quali siano i suoi punto di forza:
"La stronza lotta per i propri ideali e le convinzioni, si batte per coloro che ama,
La stronza pensa con la propria testa, fa le cose a modo proprio.
La stronza non dimentica mai chi è.
La stronza non ha paura di essere esigente, perchè è la prima a dare il massimo, nè di essere ambiziosa, perchè i suoi obbiettivi sono importanti quanto quelli degli altri.
La stronza non permette a nessuno di calpestarla.
La stronza non tollera le ingiustize.
La stronza non è la serva altrui e trova il tempo per se stessa.
La stronza è diretta, ostinata, determinata e sa quello che vuole."
Un altro punto che mi ha colpito è quello sulla pazienza. "Se vuoi essere impaziente non devi fare altro che indossare i tacchi a spillo a 10 anni, uscire di casa a 15, sposarti a 20 [...]. Seguendo tappe che ti hanno fatto credere fossero obbligate, facendoti pressione e impedendoti di vivere la vita coi tuoi tempi, per realizzare i tuoi progetti."
La parte per diventare ricca è divertente e vale la pena leggerla, credo che le prime due parti motivino tanto ad essere determinate che la terza risulta quasi un di più, ma può servire come spunto.
Rileggendo questo libro mi sono accorta di come io abbia iniziato a fare da un po' alcune di queste cose, senza rendermi conto di averle prese da questo libro. Evidentemente mi si sono depositate dentro e io le ho maturate senza accorgermi, il che non mi ha reso né bella né milionaria né stronza, ma sicuramente più felice e sicura di me.