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Le sfide del management nell’industria della moda
L’impresa di fare moda
L’industria della Moda, come ogni industria, ha bisogno di capitali,e quindi di imprenditori, e di manager.
L’Italia da sempre è un fabbrica di tendenze ed eccellenze ma i cambiamenti del sistema moda impongono, in ogni anello della filiera costanti analisi e cambiamenti, sia nell’asse creativo della filiera sia in quello produttivo.
Il problema dell’economia produttiva si gioca sul tavolo della delocalizzazione, con tutto ciò che questo comporta in termini di problematiche sociali, politiche, occupazionali, economiche e di qualità e della internazionalizzare il sistema creativo che non vuol dire varcare frontiere geofisiche, come è stato negli anni già vissuti, ma varcare frontiere culturali.
Multiculturalità, e ancor di più contaminazione sono le coordinate del posizionamento della creatività delsistema Moda.E ancora, il sistema deve essere capace di affrontare il “dopo stilista”, processo ineluttabile di ogni casa di moda.Un management capace di essere creativo ed economista, deve saper capire e interpretare il mercato e saperlo riscrivere. Non c’è l’industria della moda senza la creatività degli stilisti. Non c’è creatività degli stilisti senza l’industria della moda. Non c’è creatività degli stilisti e non c’è industria della moda senza i manager.
Elementiutili da tenere in considerazione nell’industria della moda sono la capacità di prevedere cosa sarà di moda e i metodi di ricerca dei trend. Altrettanto importanti sono la Ricerca, il comportamento del consumatore, il marketing strategico, la pianificazione strategica, lo sviluppo del prodotto, la pianificazione del fashion merchandising e le suestrategie e la gestione delle vendite.Il Marketing e la Comunicazione nella Moda e Beni Lusso devono studiare e implementare la comunicazione e la promozione, il buying e marketing internazionali tenendo conto delle nuove economie (Cina, Russia, India, Brasile) per poter realizzare progetti di fashion marketing, il portfolio clienti e i processi creativi lowcost.
Per chi vuole intraprendere una carriera all’interno della filiera della moda è necessario creare nuove figure manageriali formate a coordinare la propria creatività con le nozioni di marketing e comunicazione nel mondo della moda e dei beni di lusso.Per chi vuole specializzarsi nel marketing estremo, quello capace di parlare ai non bisogni primari ma alla parte più sensoriale della mente umana, intraprendendo un percorso formativo per diventare protagonisti del mercato della moda e dei beni di lusso è altresì importante in questa prospettiva implementarel’analisi del comportamento del consumatore, i modelli di spesa e reddito, le dinamiche motivazionali e psicologiche,le influenze sociali e culturali sul comportamento d’acquisto con strumenti di verifica e valutazione dei risultati.
A questo scopo è utile saper comunicare con strumenti paralinguistici, alla luce dei nuovi metodi di apprendimento per lo studio della comunicazione, si valuteranno gli elementi determinanti per la creazione di una comunicazione che rispetti prodotto e target e che sia di impatto e innovativa all’interno delle comunicazioni di moda.
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La classifica dei fashion jobs piu’ gettonati
Con tanta voglia di lasciarsi alle spalle la crisi, oggi nelle capitali della moda c’è grandefermento. Anche dal punto di vista emotivo, che in questo settore è molto importante, il settore oggi sta per affrontare la situazione in modo decisamente ottimista. Le aziende sono fatte prima di tutto di persone e la presenza di team forti e di persone di qualità fa più che mai la differenzain questo periodo difficile. Da un paio d’anni a questa parte si vedono aziende propositive, con voglia di valutare nuove persone da inserire, per rafforzare i team esistenti. Le aree di interesse del momento sono: lo stile, i canali di distribuzione (ingrosso, dettaglio e commercio on line) e la comunicazione.In una ideale classifica dei fashion jobs per il futuro, oggi ai primi posti compaiono senza dubbiol’head of design, l’e-commerce director, il retaildirector, l’wholesale director, il pierre. Ma vediamoli nel dettaglio. Il Direttore Artistico: sono stati inseriti negli ultimi anni molti direttori artistici nuovi e spesso giovani, capaci di coniugare stile, creatività e attenzione al marketing. Tra loro e i team di designer,anche junior, c’è concretamente bisogno delle strutture organizzative di figure di coordinamento, senior, capaci di gestire i team e di tradurre concretamente nel lavoro di tutti i giorni le intuizioni del direttore artistico. Queste figure, sono molto importanti perché coordinano i team; inoltre, poiché i direttori artistici sono spesso delle vere star mediatiche, dei cardini nella strategia di pierre e marketing delle maison, l’head of design è davvero una figura importante, e spesso nascosta, nel successo di una collezione. Anche la ricerca di giovani designer capaci, con un background internazionale e con una buona sensibilità anche marketing, è sempre molto forte.Il Direttore del Commercio On line: nell’ultimo periodo si è investito davvero molto nei progetti di e-commerce. Per incentivare i consumatori all’acquisto e proporre una shopping experience che sia sexy anche on-line, si offrono sempre più prodotti in edizione limitata esclusivamente sul web. Internet sta diventando sempre più un canale significativo che produce margini interessanti soprattutto per le collezioni di accessori. E merita quindi un manager senior interamente dedicato, che non è uno specialista di web ma di web retail management. Il Direttore della vendita all’Ingrosso: la richiesta di figure commerciali forti è sempre alta. Si cercano manager con una visione internazionale, un proprio network di relazioni significative, e con la capacità di cogliere opportunità commerciali in mercati anche di nicchia, ma con prospettive interessanti anche nel medio periodo.Il Direttore della vendita al dettaglio: dopo il rallentamento del 2009, c’è nelle aziende molto fermento nello sviluppo di progetti, spesso realizzati insieme a partner internazionali di mercati nuovi. La strategia retail torna a essere fondamentale per molte aziende moda. C’è quindi richiesta di retail manager forti,capaci di fare la differenza, di cogliere nuove opportunità, i fare sviluppo. A livello di middle management, lo store manager è sempre una figura molto richiesta, in quanto è il vero artefice del successo di un punto vendita.Fashion pierre: è sempre una figura di spicco nella strategia di comunicazione di marketing delle aziende della moda. C’è un buon fermento nel settore, con passaggi di persone da una maison all’altra e l’uscita di manager che hanno aperto le loro agenzie. C’è buona richiesta di figure di pierre sia a livello di director, che di figure meno senior. Volendo individuare un trend generale, oggi le aziende hanno bisogno di professionisti che, a tutti i livelli, abbiano sia competenze creative che di marketing, una sensibilità per la creatività e il prodotto, ma anche per i numeri. Ancora a tutti i livelli, si cercano persone che sappiano lavorare in squadra e che facciano team. Le aziende hanno le idee molto chiare su questo: la crisi ha fatto piazza pulita delle primedonne, delle risorse magari brillanti ma poco portate a lavorare in squadra. E’ presto per dire che siamo ad una svolta importante e che ci sarà una ripresa significativa. Quello che è certo, però, è che la chiusura delle fashion week internazionali porta con sé un po’ meno di ansia sul futuro, se non altro a livello di feeling generale.
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