di CARMINE SPENA
Se pensate che lo scettro trash dei programmi televisivi riguardanti la moda sia conteso tra Jo Squillo e Rosanna Cancellieri vi sbagliate di grosso e, probabilmente, non vi è mai capitatodi vedere “Glam” su Rai2. Format con cui MammaRai ha deciso di deliziarci ogni mercoledì alle 23.40. Obsoleto e soporifero come pochi altri.
Ogni puntata dovrebbe avere un filo conduttore, ma il risultato finale è un’accozzaglia degli argomenti più disparati. Si passa daun servizio sulla french manicure all’intervento in studio di Monica Setta, la più amata daicamionisti, che ci propina notizie di gossip e costume.
Praticamente la trasposizione televisivadi Novella 2000. La conduzione è affidata a Samya Abbary, ex modella e attrice in fictioncome “Non Smettere di Sognare”, altro prodotto all’insegna del trash ma questa volta targatoMediaset.
Ah, il titolo completo del gioiellino in questione è “Glam – Essere e Apparire”. Per fortuna dal 19 aprile è sparito dal palinsesto. E che nessuno provi a chiamare la redazionedi “Chi l’ha visto?”. Già altre volte la Rai ci aveva provato a lanciare programmi di moda ecostume con “Oltremoda”, ma sempre con scarsissimo successo. Direi che serve un’idea. Nuova.