Fassina era tra coloro che sostenevano la tesi di sopportare il Governo Letta. Si vede che il suo orgoglio gli ha fatto perdere di vista questo suo importante obiettivo.
La mia amica giornalista Eleonora Voltolina dichiara: “Caso Renzi, son tutti fuori di testa? Prima di parlare qualcuno si è preso la briga di guardare il video di 10 secondi che immortala il passaggio “incriminato” della conferenza stampa? Avrebbe scoperto che la frase “Fassina chi?” non é mai stata pronunciata. Cioè i vari Giannini stanno commentando sul nulla. E anche tanti, troppi altri. Un consiglio spassionato: imparate a ricercare le fonti prima di sentenziare pareri. Così si evitano figure barbine, e si resta sui contenuti”.
Cristiana Alicata dichiara nel suo blog: “Ho visto il video incriminato del “Fassina chi?”, mi viene da dire “Giornalisti chi?”
Mi pare il tipico caso montato ad arte, spiace che Fassina ci sia cascato.
Renzi dice: “Chi?” (e in effetti non si sente bene dalla domanda del giornalista) e non “Fassina chi?” come sta uscendo da tutte le parti. E soprattutto non ride, sono i giornalisti ad avere riso e ad avere montato (così a me pare) ad arte una polemica.
Ora io mi chiedo:vi rendete conto che stiamo parlando di questo e non del contenuto del Job Act? O di quale legge elettorale? Spero Renzi e Fassina si sentano a telefono, si chiariscono e si ricominci a parlare di politica.
Se poi le dimissioni sono date per la linea PD, ripeto a Stefano Fassina la mia domanda: al governo con Alfano e prima con Berlusconi sì e nel PD con Renzi no?
Spero false voci di partitello turco.
Non è nella cultura del PD che vogliamo e nessuno vuole mandare via nessuno, siamo bipolaristi, quindi la dialettica anche dura e il conflitto fanno parte dell’idea del partito che abbiamo. Che, appunto, è diversa da quella precedente dove la conflittualità era peccato mortale”.
Non si è mai verificato che la maggioranza di un partito, in questo caso il PD, rappresenti nel Governo tutto il partito. In questo caso Fassina si è inventato una nuova regola del terzo millennio.