Fassino in Turchia

Creato il 02 ottobre 2012 da Istanbulavrupa

(pubblicato su Develop.med dell’Istituto Paralleli)

Anche Torino punta sulla Turchia. Le cifre di una crescita inarrestabile anche in una fase di crisi globale – si stima un +3-4% del Pil nel 2012 – e di una presenza in costante aumento dell’imprenditorialità italiana, hanno spinto il sindaco di Torino Piero Fassino – accompagnato da un gruppo di funzionari – a una missione dai molti appuntamenti: prima a Izmir e di seguito a Istanbul, dall’11 al 14 settembre.

Nella città in riva all’Egeo, candidata a ospitare l’Expo universale del 2020 e in piena trasformazione urbanistica ed economica, Fassino ha incontrato il suo omologo Aziz Kocaoğlu. I due sindaci hanno firmato una lettera d’intenti della durata quadriennale che pone le basi per forme di dialogo e di collaborazione in campo culturale, artistico, scientifico, economico e accademico, con particolare attenzione proprio per le trasformazioni urbane, di cui Torino si propone come esempio virtuoso. Nelle intenzioni, l’intesa dovrà favorire anche i reciproci investimenti e gli scambi commerciali tra le imprese dei due territori, di cui hanno discusso anche rappresentanti delle camere di commercio. Fassino ha trovato la città “viva, dinamica e moderna”, ne ha apprezzato i tesori archeologici e i progetti culturali – ad esempio, in campo musicale – che fanno ipotizzare progetti congiunti. E ha lanciato l’idea di una collaborazione istituzionalizzata d’eccellenza tra il Politecnico di Torino e l’Istituto di alta tecnologia di Izmir (IYTE).

Il programma di Istanbul è stato molto più denso e ricco, anche di appuntamenti internazionali. A Palazzo Venezia, l’antica ambasciata della Serenissima sul Bosforo, il sindaco Fassino ha incontrato – nella mattinata del 13 – un centinaio di rappresentanti dell’imprenditoria italiana attiva in Turchia, alla presenza dell’ambasciatore Scarante, compresi quelli dei grandi gruppi come Unicredit, Fiat, Pirelli, Eni, Astaldi, Ferrero, Finmeccanica, Alenia e Blue Engineering&Design. A Palazzo Venezia la delegazione piemontese è tornata poi la sera per un evento enogastronomico di promozione organizzato dalla città di Torino (“Torino, una città da scoprire. Cultura, arte, economia, turismo ed innovazione”), a base di filmati, di ricette tradizionali e di vini di qualità. Il clou è stato però altrove. Fassino, sempre in mattinata, ha partecipato come ospite d’onore alla sessione plenaria del World Intelligent Cities Summit (WICS 2012) e ha spiegato che negli ultimi anni Torino ha radicalmente rimodellato il territorio urbano in maniera intelligente, grazie a una trasformazione insieme economica e sociale che l’ha fatta diventare “un polo d’innovazione industriale, del design, dell’informatica e dell’alta formazione, della cultura e di una qualità della vita di buon livello”. Ha poi illustrato la visione del futuro – apertura internazionale, cultura e sviluppo urbano – di Torino Smart City: il programma lanciato nel 2011 con l’obiettivo di “migliorare il complesso delle infrastrutture e dei servizi urbani per raggiungere migliori condizioni ambientali, massimizzare la connettività e accrescere le opportunità per tutti i cittadini” (per quanto riguarda l’energia, ad esempio, si punta a ridurre le emissioni di Co2 del 40% entro il 2020).

Nel pomeriggio, Fassino si è invece intrattenuto col sindaco della città metropolitana di Istanbul, l’architetto Kadir Topbaş: “un incontro cordiale e soddisfacente, ricco di suggestioni interessanti che meritano di essere approfondite e sviluppate. Tra le nostre due città esistono interessi comuni e anche la possibilità di favorire scambi e imprese. Ho invitato il sindaco Topbaş a visitare la nostra città per conoscerne meglio le grandi potenzialità e per dare concretezza agli obiettivi che oggi abbiamo affrontato”, questo il suo commento; mentre il comunicato stampa del Comune menziona opportunità di collaborazione per la valorizzazione dell’ampio patrimonio artistico e architettonico delle due città e nel campo della musica, del cinema, della lirica, dell’arte contemporanea: il tutto facilitato dal collegamento diretto Torino-Istanbul di Thy (la compagnia di bandiera, nota internazionalmente come Turkish Airlines). In più, il sindaco piemontese ha cercato il sostegno di Topbaş per la candidatura di Torino a Capitale europea dello sport del 2015: onore che quest’anno spetta proprio a Istanbul.

Il giorno successivo, prima del ritorno in Italia, una nuova ribalta internazionale: la presentazione alla sessione del Consiglio generale della Federazione mondiale delle camere di commercio della candidatura di Torino a ospitarne – sempre nel 2015 – il Congresso mondiale. I concorrenti sono agguerriti: Ginevra, Liverpool, Belfast; ma le credenziali sono ottime e lo spirito – al di là del possibile successo – è quello giusto: l’idea di crescere come “sistema Italia” all’estero, di cui Torino e le imprese piemontesi vogliono essere sempre più l’avanguardia e gli apripista, anche conquistando prestigiose vetrine internazionali – un approccio adottato con entusiasmo proprio dalla Turchia e da Istanbul (che ha beneficiato enormemente dall’entusiasmo e dei progetti di quando è stata, nel 2010, Capitale europea della cultura). Il dinamismo internazionale, insomma, come antidoto alla crisi: anche sfruttando il partenariato italo-turco – ancora da consolidare e da incrementare – per creare joint-ventures in grado di guadagnare posizioni sui mercati emergenti dell’Europa orientale e balcanica, dell’Asia centrale e del Medio Oriente, dove gli imprenditori anatolici stanno costruendo le loro invidiabili fortune.


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