Anche Torino punta sulla Turchia. Le cifre di una crescita inarrestabile anche in una fase di crisi globale – si stima un +3-4% del Pil nel 2012 – e di una presenza in costante aumento dell’imprenditorialità italiana, hanno spinto il sindaco di Torino Piero Fassino – accompagnato da un gruppo di funzionari – a una missione dai molti appuntamenti: prima a Izmir e di seguito a Istanbul, dall’11 al 14 settembre.
Nella città in riva all’Egeo, candidata a ospitare l’Expo universale del 2020 e in piena trasformazione urbanistica ed economica, Fassino ha incontrato il suo omologo Aziz Kocaoğlu. I due sindaci hanno firmato una lettera d’intenti della durata quadriennale che pone le basi per forme di dialogo e di collaborazione in campo culturale, artistico, scientifico, economico e accademico, con particolare attenzione proprio per le trasformazioni urbane, di cui Torino si propone come esempio virtuoso. Nelle intenzioni, l’intesa dovrà favorire anche i reciproci investimenti e gli scambi commerciali tra le imprese dei due territori, di cui hanno discusso anche rappresentanti delle camere di commercio. Fassino ha trovato la città “viva, dinamica e moderna”, ne ha apprezzato i tesori archeologici e i progetti culturali – ad esempio, in campo musicale – che fanno ipotizzare progetti congiunti. E ha lanciato l’idea di una collaborazione istituzionalizzata d’eccellenza tra il Politecnico di Torino e l’Istituto di alta tecnologia di Izmir (IYTE).
Il programma di Istanbul è stato molto più denso e ricco, anche di appuntamenti internazionali. A Palazzo Venezia, l’antica ambasciata della Serenissima sul Bosforo, il sindaco Fassino ha incontrato – nella mattinata del 13 – un centinaio di rappresentanti dell’imprenditoria italiana attiva in Turchia, alla presenza dell’ambasciatore Scarante, compresi quelli dei grandi gruppi come Unicredit, Fiat, Pirelli, Eni, Astaldi, Ferrero, Finmeccanica, Alenia e Blue Engineering&Design. A Palazzo Venezia la delegazione piemontese è tornata poi la sera per un evento enogastronomico di promozione organizzato dalla città di Torino (“Torino, una città da scoprire. Cultura, arte, economia, turismo ed innovazione”), a base di filmati, di ricette tradizionali e di vini di qualità. Il clou è stato però altrove. Fassino, sempre in mattinata, ha partecipato come ospite d’onore alla sessione plenaria del World Intelligent Cities Summit (WICS 2012) e ha spiegato che negli ultimi anni Torino ha radicalmente rimodellato il territorio urbano in maniera intelligente, grazie a una trasformazione insieme economica e sociale che l’ha fatta diventare “un polo d’innovazione industriale, del design, dell’informatica e dell’alta formazione, della cultura e di una qualità della vita di buon livello”. Ha poi illustrato la visione del futuro – apertura internazionale, cultura e sviluppo urbano – di Torino Smart City: il programma lanciato nel 2011 con l’obiettivo di “migliorare il complesso delle infrastrutture e dei servizi urbani per raggiungere migliori condizioni ambientali, massimizzare la connettività e accrescere le opportunità per tutti i cittadini” (per quanto riguarda l’energia, ad esempio, si punta a ridurre le emissioni di Co2 del 40% entro il 2020).
Nel pomeriggio, Fassino si è invece intrattenuto col sindaco della città metropolitana di Istanbul, l’architetto Kadir Topbaş: “un incontro cordiale e soddisfacente, ricco di suggestioni interessanti che meritano di essere approfondite e sviluppate. Tra le nostre due città esistono interessi comuni e anche la possibilità di favorire scambi e imprese. Ho invitato il sindaco Topbaş a visitare la nostra città per conoscerne meglio le grandi potenzialità e per dare concretezza agli obiettivi che oggi abbiamo affrontato”, questo il suo commento; mentre il comunicato stampa del Comune menziona opportunità di collaborazione per la valorizzazione dell’ampio patrimonio artistico e architettonico delle due città e nel campo della musica, del cinema, della lirica, dell’arte contemporanea: il tutto facilitato dal collegamento diretto Torino-Istanbul di Thy (la compagnia di bandiera, nota internazionalmente come Turkish Airlines). In più, il sindaco piemontese ha cercato il sostegno di Topbaş per la candidatura di Torino a Capitale europea dello sport del 2015: onore che quest’anno spetta proprio a Istanbul.
Il giorno successivo, prima del ritorno in Italia, una nuova ribalta internazionale: la presentazione alla sessione del Consiglio generale della Federazione mondiale delle camere di commercio della candidatura di Torino a ospitarne – sempre nel 2015 – il Congresso mondiale. I concorrenti sono agguerriti: Ginevra, Liverpool, Belfast; ma le credenziali sono ottime e lo spirito – al di là del possibile successo – è quello giusto: l’idea di crescere come “sistema Italia” all’estero, di cui Torino e le imprese piemontesi vogliono essere sempre più l’avanguardia e gli apripista, anche conquistando prestigiose vetrine internazionali – un approccio adottato con entusiasmo proprio dalla Turchia e da Istanbul (che ha beneficiato enormemente dall’entusiasmo e dei progetti di quando è stata, nel 2010, Capitale europea della cultura). Il dinamismo internazionale, insomma, come antidoto alla crisi: anche sfruttando il partenariato italo-turco – ancora da consolidare e da incrementare – per creare joint-ventures in grado di guadagnare posizioni sui mercati emergenti dell’Europa orientale e balcanica, dell’Asia centrale e del Medio Oriente, dove gli imprenditori anatolici stanno costruendo le loro invidiabili fortune.
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